Immaginate… Avete organizzato un viaggio con i vostri amici. Come al solito, c’è l’organizzatore di turno, quello che è sempre capace di fare da collante sociale, il risolutore di ogni problema, l’anima della festa, il pilastro del gruppo. E’ lui che si sta occupando di tutto, è lui il vostro punto di riferimento. Adesso immaginate di star preparando i bagagli, quando il vostro telefono squilla: leggete il suo nome sul display. E’ lui, cosa vorrà dirvi? Vorrà ricordarvi di portare il biglietto del comics? Gentile! Ma la sua voce è un po’ alterata: “Ho la febbre” dice, “Non potrò venire”. Così comincia il nostro Lucca Comics 2009, con la febbre a 38° del nostro Dena, col Blurry che tenta goffamente di prendere in mano la situazione. Così comincia. Ma la storia che vi racconterò è, manco a dirlo, una grande storia. Una storia di divertimento, cosplay, emozioni e colori folli, rumori assordanti, fiumi umani, residence sperduti nel nulla, grandi sorprese, gioie immense. Una storia di amici.
E’ chiaro: le premesse non erano le migliori. La domanda fondamentale che mi frullava in testa era: riusciremo senza Dena a compattare il gruppo e ad unire persone che si vedono oggi per la prima volta? Il mio umore non era certo dei migliori: dopo due inutili ore di microbiologia sarei dovuto andare alla stazione di Firenze a prendere Cipo e Akito e partire quindi alla volta di Lucca, dove Alex e la sua ragazza Leila ci aspettavano. Eppure, non appena Cipo e Akito si sistemano sui sedili della mia macchina e posso finalmente impostare come destinazione “mentale” il Lucca Comics, tutto comincia a cambiare. Nella mia testa comincia ad avvenire quello strano ed inspiegabile processo che avviene nell’imminenza di ogni Comics: si comincia ad escludere tutto il resto dalla propria mente, si inizia a fuggire verso una dimensione dove le noie della vita quotidiana sono sconosciute, dove ogni giornata è spesa senza pensieri, quasi senza ombre. Una dimensione dove esistete solamente tu ed i tuoi compagni. E che Cipo ed Akito siano ottimi compagni di viaggio lo capisco ben presto: il viaggio in macchina è sicuramente tra i più piacevoli che ricordi. Gli argomenti di discussione fluiscono spontaneamente e l’intesa subito forte: si parla di università, di manga, di scanlation, di Giappone, di conflitti tra Firenze e Pisa, di sostanze stupefacenti e del nostro Dena malato. Così ho l’occasione di conoscere per la prima volta Akito, che fino a quel giorno altro non era che un nome nella mia rubrica degli indirizzi email, un nome su facebook (anche se questo non lo ricordavo, come avremo modo di constatare un paio di giorni dopo!) ed il nome di uno staffer di Komixjam. E ho anche occasione di ritrovare Cipo, che già era stato dei nostri durante Lucca Comics 2008. Insomma, quando dai finestrini della macchina iniziano a delinearsi il profilo della campagna lucchese e un sole splendente riempie di luce un meraviglioso cielo azzurro profondo, all’interno della vettura l’atmosfera è già amichevole e familiare… Ma soprattutto, non sto più pensando a niente. Un solo pensiero resiste: vivere al massimo i tre giorni che mi aspettano, consapevole che le gambe e la schiena dolenti saranno un prezzo che pagherò volentieri per avere in cambio l’esperienza umana di un nuovo Lucca Comics.
Fa sempre un certo effetto entrare a Lucca in macchina e fare il giro delle mura in cerca di un parcheggio. Inevitabilmente, si passa accanto al settore Lucca Games e si ha un primo colpo d’occhio di quello che sta accadendo lungo le mura. E’ allora che pensi: “Eccoci, ci siamo!”. Quest’anno il colpo d’occhio è stato particolarmente impressionante ed eccitante: in effetti ben presto ci siamo resi conto che il Lucca Games era stato ulteriormente ampliato. Quest’anno, questo settore in continua crescita e dall’importanza sempre maggiore, era veramente gigantesco, e ce ne siamo resi conto Domenica pomeriggio, quando l’abbiamo visitato tutti quanti per la prima volta. Personalmente, non sono un grande fan del Games, ma devo riconoscere che quest’anno gli spazi più generosi e un’organizzazione molto migliore del flusso “umano” hanno permesso una fruizione molto migliore dei suoi contenuti. Altra novità è stata la posizione del palco: spostato su un bastione contiguo a quello che lo ospitava tradizionalmente, notevolmente ampliato e un po’ delocalizzato rispetto al resto del Comics. Visto dalla macchina mentre arrivavamo si aveva già la netta percezione che quest’anno il suo allestimento fosse stato curato in maniera particolare.
In ogni caso, eccoci arrivati a Lucca, nel nostro primo giorno di fiera, Venerdì. Entriamo da Porta Elisa, la stessa dalla quale eravamo entrati l’anno precedente, e questo mi riporta alla mente i bei momenti trascorsi con Olrac, Erika, Fet e Maika… Tanto più che, orgogliosamente (e per mancanza di tempo!), ci siamo portati dietro lo stesso cartello di riconoscimento che avevamo utilizzato l’anno precedente, prontamente riassettato e tirato fuori dalla zona trofei di camera mia. L’emozione si fa più forte quando, man mano che avanziamo verso l’area dei padiglioni, vediamo aumentare la concentrazione di ragazzi e ragazze, uomini e donne, visibilmente accorsi per l’evento, nonché di cosplayers che già venerdì sfoggiavano le loro fatiche di sarti. C’è da dire, a questo proposito, che le condizioni metereologiche splendide hanno fatto sì che questo Comics sia stato particolarmente vivibile per i cosplayers, cosa che non si può dire dei Comics dominati invece da pioggia e freddo. Il giorno seguente, quando avrei indossato i sandali da shinobi per entrare nei panni di Tobi, sarei stato particolarmente felice di questo aspetto. Giunti ai primi padiglioni in piazza San Francesco, la realtà esterna al Comics non esiste più: la festa è cominciata, e noi ci tuffiamo nelle danze. Mentre ci mettiamo in cerca di Alex e Leila, ci capita il primo grande imprevisto di questa edizione del Comics: l’incontro con i fan, cioè, con voi. Retroscena: l’anno scorso, pur venendo riconosciuti e fermati da un certo numero di persone, non eravamo riusciti a trovare questo grande contatto con i lettori di Komixjam, complice anche la nostra cattiva organizzazione.
Non ci saremmo mai aspettati, quindi, di avere difficoltà nel muovere i primi passi all’interno della fiera proprio a causa vostra… Ovvero, nel giro di pochi minuti siamo stati fermati da tantissimi di voi: una dimostrazione di affetto e stima che sinceramente non ci aspettavamo e che ci ha colti un po’ di sorpresa… Ci guardavamo, io, Cipo ed Akito, chiedendoci: “Ma siamo davvero così famosi???”. Evidentemente non immaginavamo neppure che il giorno dopo sarebbe stato anche meglio!
E’ quindi il momento di incontrare Alex e Leila. Li troviamo finalmente dandoci appuntamento in piazza Napoleone, il centro nevralgico della vita del comics, e il luogo di incontri più gettonato, nonché teatro delle esibizioni in strada dei cosplayers di passaggio. L’incontro con Alex e Leila è bello ed intenso: dopo aver rotto le palle ad Alex per un paio d’anni propinandogli ogni venerdì sera la mia traduzione e frustandolo a sangue per farlo lavorare più in fretta, ecco che finalmente ci possiamo incontrare e possiamo guardarci in faccia, nonché cominciare quella che sarà una costante del nostro soggiorno lucchese: lo scambio dialettale sardo-toscano.
Chiacchierando con Alex veniamo ad apprendere un retroscena che inizia ad apparirci alquanto sinistro e minaccioso: pare infatti che il nostro residence a San Giuliano Terme sia tanto bello e accogliente quanto sperduto nel nulla… La bella coppietta sarda ha appreso questa divertente notizia a proprie spese, nel senso fisico ed economico del termine: non solo hanno dovuto spendere ben 23 euro di taxi per raggiungere il luogo, ma pare anche che il giorno dopo si siano fatti a piedi 45 minuti di discesa per i monti… Per il momento, comunque, non ci rendiamo pienamente conto del pericolo che ci attenderà la sera stessa.
Infatti, è giunto il momento di tuffarci nel Comics, approfittando anche del fatto che il Venerdì ci offre una fiera affollata, sì, ma non ancora abbastanza da compromettere la viabilità all’interno degli stand. La nostra attenzione viene immediatamente catturata dal Japan Palace, una nuova struttura pensata appositamente per raccogliere tutti gli stand e le iniziative aventi a che fare col Sol Levante… Non ultimi gli stand gastronomici che, manco a dirlo, sono il motivo principale per cui il nostro interesse si sta facendo sempre più pressante. Il tempo di dare un’occhiata alla cartina, e il Blurry è pronto per guidare la sua ciurma verso l’anelata meta. Proprio a proposito della cartina, è proprio in questa occasione che si verifica un increscioso inconveniente… Guardate.
Dopo questo momento di umorismo a dir poco trash del quale mi scuso con tutti voi, siamo pronti per attraversare tutto il centro di Lucca per raggiungere il Real Collegio, la suggestiva cornice storica ed architettonica che ospita il Japan Palace.
Appena entrati facciamo subito conoscenza con una simpatica mangaka italiana che si offre di fare un ritratto ad Alex in versione manga. Che dire, il risultato non è stato esattamente, uhm, somigliante, ma tant’è! Forse ci hai pure guadagnato, Alex, anche se nella foto onestamente non sembri troppo convinto!
Ad ogni modo, il Japan Palace mi è sembrato un’iniziativa simpatica ed interessante – grazie soprattutto alle mostre espositive che ospitava – ma molto orientato a trarre il massimo in termini economici sfruttando il marchio made in Japan, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto gastronomico. Immancabile infatti lo stand dell’organizzazione culturale giapponese Lailac, direttamente da Firenze. La loro offerta di cibarie è discreta e di buona qualità, ma i prezzi del sake e delle bottiglie di birra Asahi è davvero esorbitante.
Molto buoni invece gli onigiri al salmone e gli spiedini di pollo giapponesi, gli yakitori – come avremo modo di constatare il giorno seguente. Positiva invece la valutazione sulla qualità della merce in vendita negli stand. Drasticamente ridotta la quantità di contraffazioni cinesi e prezzi che, a onor del vero, segnano un generale miglioramento rispetto agli anni precedenti. In generale, comunque, le iniziative culturali sono state abbastanza interessanti anche se piuttosto “stereotipate”: il corso di calligrafia, di lingua, la vestizione con il tradizionale kimono. In ogni caso, devo dire, godibile.
Usciti dal Japan Palace ci rendiamo conto che è ormai tardi e che ci conviene iniziare ad imboccare la via del ritorno al Residence per poter fare il check in, senza contare che in serata anche Excel e Steffi sarebbero arrivate da Pisa e che quindi dovevamo iniziare ad organizzarci per il loro salvataggio! Prima di ripartire una breve sosta sulle mura di fronte ad un tramonto di rara bellezza. Preso dall’emozione e dalla poesia del momento, mi rendo conto che la magia del Lucca Comics mi è ormai entrata nel circolo sanguigno, e negli occhi dei miei compagni leggo lo stesso rapimento. E’ il momento di proclami, è il momento di fare conquiste, di pensare a Komixjam come a qualcosa di grande, qualcosa che supera le distanze geografiche e si concretizza. E’ allora che capisco che Lucca è ormai nostra.
Un’ultima foto densa di significati estetico-esistenziali di fronte al cielo che si fa crepuscolare sulle mura di Lucca, e siamo pronti a per partire alla volta di San Giuliano. Ma qui interviene un imprevisto: il mio senso dell’orientamento, tutt’altro che perfetto. Sbagliando clamorosamente, scambio porta Santa Maria con Porta Elisa costringendo tutto il gruppo a quasi 45 minuti di camminata intorno alle mura… Per carità, bella e poetica, ma sicuramente non un toccasana per i nostri corpi già sufficientemente devastati dal primo giorno di fiera! In ogni caso la camminata ci fornisce già una preziosa indicazione: l’amministrazione Lucchese ha deciso di multare sistematicamente di 78 euro qualsiasi vettura parcheggiata lungo il perimetro delle mura, una decisione assurda, tenuto conto che il parcheggio intorno alle mura è da sempre la salvezza dei visitatori del Lucca Comics. Man mano che ci avviciniamo alla macchina io e Akito siamo sempre più convinti che una bella multa ci attenda al varco… ma… MIRACOLO! La mia macchina è stata miracolosamente risparmiata dalla falce della municipale, e possiamo avviarci verso S. Giuliano con un peso in meno sulla coscienza, e 78 euro in più nel bancomat.
E’ adesso che inizia la nostra grande avventura, raggiungere San Giuliano, e dunque il residence. Ora, dovete sapere che io sono molto suscettibile quando sono alla guida. Mi irrito facilmente e ho bisogno di indicazioni chiare, precise e concise. Ben presto Alex e Leila devono arrendersi al buio della notte… Alex fallisce miseramente nei suoi vari tentativi di capire da quale strada stiamo arrivando a San Giuliano e di richiamare alla memoria la strada fatta in taxi (Alex, a fare le scan sei imbattibile, ma come navigatore… pffff!).
Sto per entrare nel panico quando, incredibilmente e inaspettatamente, entra in funzione uno strumento che non immaginavo neppure di possedere in macchina: il NAVIGAKITO. Il Navigakito è l’unico ed originale navigatore satellitare by Matteo Paderno, semplice da usare, veloce, affidabile e sempre aggiornato. Una volta che lo usi non puoi farne più a meno, e lui non ti abbandona mai! Insomma, grazie alla calma pragmatica di Akito e a qualche tardiva reminescenza di Alex (ti vogliamo bene, lo sai!), arriviamo finalmente a San Giuliano, una ridente cittadina termale vicina a Pisa e a Lucca, e possiamo iniziare l’avvicinamento al residence. Quando Alex e Leila avevano parlato di una mistica salita tutta tornanti che ti porta sul cucuzzulo di una montagna, io pensavo che tutto sommato scherzassero e che si trattasse di un’esagerazione…
Non appena imbocchiamo definitivamente – e non senza problemi di localizzazione – la via che conduce al residence, ci rendiamo conto che la situazione è anche più drammatica: una strada tortuosa, che si immette in una fitta boscaglia e pennella tornanti strettissimi e ripidi sui fianchi di una collina. La mia mente inizia a vacillare, in macchina inizia a diffondersi lo scoramento. Molti sono i pensieri che ci assillano:
Blurry: “Oh cazzo, il prossimo tornante così e vuoi vedere che vado fuori strada!!!”
Cipo: “Oddio… Ma in che razza di posto doveva prenotare Dena…”
Alex e Leila: “Visto? Ve l’avevamo detto noi… e voi che non ci credevate!”
L’unico flemmatico e quasi divertito sembrava proprio il Navigakito, forse un po’ inibito dal suo mal d’auto. Tornante dopo tornante, la strada diventa più sconnessa, scompare la ringhiera, ma in compenso davanti ai nostri occhi appare la distesa della pianura Pisana, talmente vicina e nitida che, pare, si dovrebbe riuscire a scorgere la Torre di Pisa e, in lontanaza, il mare con le isole. Per adesso, nel buio della notte, possiamo solo immaginare queste bellezze e pensare che, porca suina, stiamo veramente finendo in culo al mondo!!! Il nostro pensiero va a Dena: riusciremo a rivederlo prima di morire…?
Quando scorgiamo il parcheggio del residence, ci sembra un miraggio. Siamo davvero arrivati? Pare di sì. E pare che sia proprio un bel posto, con una vista effettivamente mozzafiato. Ci guardiamo tra noi e un pensiero ci coglie: ce l’abbiamo fatta! Anzi… no…! Adesso qualcuno deve accompagnarmi giù in paese a prendere le ragazze, e dovremo rifare tutto da capo! Approfittando del fatto che abbiamo a disposizione dei veri e propri appartamenti, decidiamo che una sana pizza e qualche birra sia il modo migliore per nutrirci e celebrare a nostra prima vera impresa. Per metterci intorno a un tavolo, ridere, scherzare, e capire che in fondo non conta quanta strada in salita ci sia da fare, quanto il fatto che siamo insieme a farla, insieme in questa avventura.
Giusto il tempo di sistemare i bagagli e io, Akito e Cipo ci fiondiamo nuovamente giù per i tornanti, non più spaventati ma esaltati e contenti, per recuperare Steffi e Excel e procurarci il cibo.
Excel e Steffi ci appaiono subito come due ragazze entusiaste ed emozionatissime per il loro primo comics. Non prestano molta attenzione ai nostri racconti un po’ atterriti dalla strada che abbiamo dovuto fare per andarle a prendere. Sono ansiose di unirsi al gruppo e di dare inizio alla loro esperienza, in più sensi 🙂 . Ci fiondiamo quindi in pizzeria, dopo un parcheggio rocambolesco del Blurry che riesce a infilare la C5 di suo padre in un fazzoletto di marciapiede. Una performance veramente degna del plauso di tutti i presenti. Entriamo nel classica minuscola pizzeria da paesino sperduto, c’è spazio a malapena per noi cinque in piedi. Facciamo le nostre ordinazioni a una pizzaiola dallo spiccato accento lucchese e restiamo in attesa… L’attesa è tutt’altro che noiosa perché ci permette di iniziare a fare conoscenza: ci scambiamo le nostre esperienze universitarie (ingegneria, lingue, medicina…), ci riallacciamo ai nostri discorsi sul forum e sul blog, si inizia a creare quell’intesa che fa da collante sociale a qualsiasi gruppo che si rispetti. Ottenuto il cibo, è tempo di tornare in hotel. Ormai i tornanti immersi nel bosco sono diventati nostri amici e possiamo goderci il paesaggio senza pensare a niente di angosciante.
La cena viene allestita nell’appartamento che divido con Akito e Cipo. Una bella tavolata alla quale si uniscono anche Leila e Alex, e durante la quale succede un po’ di tutto. Mentre fuori si muore dal freddo, dentro si avvicendano scenette, battute, commenti sulla pizza assai gommosa (ecchissene! Deve solo saziare!!!), sulla pucciosità di Cipo, si diffondono nell’aria sostanze che destano stupore in me e Cipo (chi vuole intendere intenda!), si impazzisce con grande allegria e ci si inizia a riposare in vista di quella che sarà la giornata seguente. Il Sabato del comics. L’unico grosso imprevisto della serata è una visita di Madara Uchiha che, pensando di trovarsi alla riunione dei cinque kage, inizia ad illustrare il proprio piano diabolico finanziato dalla comunità europea, peraltro senza essere particolarmente cagato, almeno finché qualcuno non gli fa notare che le converse verdi non sono esattamente un indumento adeguato al calibro del personaggio…
Dopo questa bella serata mi ritiro un po’ in camera mia, nel mio bel letto matrimoniale. Tanti pensieri affollano la mia mente: mi sembra impossibile che solo poche ore prima mi trovavo all’università a seguire una lezione di microbiologia e che adesso invece sia a Lucca e mi sembri passato un secolo. Sono sperduto su un colle nel nulla, separato dalla civiltà da una lunghissima strada tutta tornanti potenzialmente mortale. A tavola ho visto cose dell’altro mondo, come le patatine al gamberetto di Akito o la micidiale miscela per fare i palloncini (che akito aveva portato pensando fosse da mangiare!). Penso che il giorno seguente dovrò stare in cosplay, al freddo e al gelo. Penso con tristezza con Dena non è dei nostri e che la cosa deve bruciargli da morire. Mi viene in mente la lunga giornata, mi chiedo come possa il tempo contrarsi e dilatarsi in questo modo. Mi tornano in mente i colori di una città che vive sempre più in simbiosi con questo evento, le urla di allegria della gente, i cosplayers che scorrazzano ovunque, perché a Lucca in quei giorni tutto è normale, tutto è accettabile… Penso che la mattina seguente dovrò caricare in macchina 7 persone e che in qualche modo ci dovremo arrangiare, penso che dall’alto del nostro cucuzzolo, con la pizza sulla stomaco e l’emozione che mi riempie il cuore non sono in grado di pianificare la giornata seguente… Dove parcheggeremo? Come ci organizzeremo? Verranno i nostri lettori? Riusciremo a parlare con la gente? Tutto sommato, capisco anche che tutto questo non conta. La stanchezza, l’emozione, il tempo che si dilata, il cuore che si affeziona a persone prima di allora sconosciute. Tutto questo è Lucca Comics. Capisco che è cominciato. Che domani andrà come andrà e ci divertiremo. Siamo insieme e tutto sommato siamo felici.
Fine Primo Giorno… ??????
- Lucca Comics & Games 2009: Komixjam report – Day one!
- Lucca Comics & Games 2009: Komixjam report – Day two!
- Lucca Comics & Games 2009: Komixjam report – Day three!