Il Locarno Film Festival ed i guai con la legge

 Eccomi ritornato a scrivere per questo fantastico sito, dopo aver appreso la notizia dell’abbandono di Dena con cui mi sento particolarmente riconoscente per avermi offerto la bellissima opportunità di contribuire in prima persona alla crescita professionale e culturale di questo piccolo angolo di fantasia che è KomixJam…grazie di tutto Dena per ciò che hai fatto per me e per le centinaia di persone che sono passate di qui e tutt’ora continuano a passare.

Il Festivalbar degli Anime (Virtual Singer Inside)

 Quale miglior modo per omaggiare l’estate (che nonostante sia Agosto è già iniziata da un bel pezzo) se non scrivere un articolo il giorno prima di partire per le mie meritate vacanze?

Spero sinceramente che chiunque abbia letto i miei articoli precedenti sia stato soddisfatto del lavoro svolto e spero che anche quest’ultimo articolo prima delle ferie (che dureranno 4 giorni ma intensi!!!) sia soddisfacente per chi leggerà.

Parliamo di Anime stavolta, ma non degli Anime in particolare ma delle stupende Opening/Ending che accompagnano/salutano lo spettatore nella visione della sua serie preferita, mi ricordo le Opening di Naruto e di One Piece per citare serie recenti ma perchè no, anche Cha-La-Head-Cha-La di Dragon Ball (meno recente) e Ima Chikyu ga Mezameru che introduceva lo spettatore alla stupenda storia di Conan, il ragazzo del futuro.

Mentre da noi passano (passavano viste le odierne situazione economiche della penisola) rassegne musicali che personalmente mi annoiavano peggio de “La Corazzata Potemkin” (peraltro ricevevano da me il medesimo giudizio che il buon Fantozzi dava al film in questione) piene zeppe di personaggi tirati fuori dalla formaldeide o fatti con lo stampo, in Giappone dal 2005 è attiva una chiara e curiosa manifestazione: la Animelo Summer Live.

Grandi nomi per “The Story of Blue-Eyed Girl”

 Premetto che non sono riuscito in almeno 10 minuti che leggevo la notizia, riportare un buon titolo per questo articolo, quindi mi scuso preventivamente con chi non lo ha trovato molto ispirato.

In questa sede parliamo della Shin-Ei Animation un posto che molto sinteticamente, i bambini possono accomunare al regno delle fiabe e della fantasia, perchè questo? Perchè lo studio fondato a Tokio nel 1965 è una fabbrica che ha realizzato sogni per bambini realizzando i sogni degli adulti.

Parlavo solo ad inizio settimana di Hayao Miyazaki, ebbene è proprio in questo studio che il grande autore ha iniziato a comporre e creare il mosaico anime che Monkey Punch ha creato per il mondo manga: proprio quel “Le avventure di Lupin III” venne creato in questi studi in collaborazione con la casa di produzione Tokio Movie.  Lo studio è anche famoso per la serie di Doraemon (la nuova serie) e per il remake di Kaibutsu-kun (Carletto, il principe dei mostri).

Maximum Ride: da romanzo a film passando per manga

 “Se avrete il coraggio di leggere questa storia, diverrete parte dell’Esperimento.
Lo so, le mie parole vi sembrano oscure, ma per ora non posso dirvi altro.
Max”

Il nome di James Patterson non dovrebbe far suonare campanelli particolari nelle persone, se non per quegli individui che hanno letto con molta passione i libri con protagonista Alex Cross (sul grande schermo interpretato da Morgan Freeman in due trasposizioni “Il collezionista” e “Nella morsa del ragno”) e sanno bene la poliedricità dello scrittore a tal punto da conoscere anche la fortunata serie di Maximum Ride.

Questa serie può essere infilata nella categoria “Adolescenti, thriller/fantasy” un qualcosa che detto così potrebbe spartire alcuni punti in comune con la ben più conosciuta saga di Harry Potter ma non per questo Maximum Ride è da considerarsi un clone che cerca di inseguire il medesimo successo.

Galaxy Express 999 ritorna per il turismo

 “Galaxyyy Galaxyyy Galaxyyy….”

Spero con tutto il cuore che chiunque legga KomixJam o perlomeno chiunque legga questa notizia abbia nel cuore un bel ricordo dell’anime trasmesso praticamente ininterrottamente su varie reti private (da me era Italia7 ma leggo al momento di stendere l’articolo che la sua prima nazionale è stata su Rai Due) che narrava la storia di Masai in giro per la galassia con il “treno delle stelle” in compagnia della misteriosa Maisha alla ricerca di un modo per diventare un essere meccanico immortale, durante il viaggio capirà il senso della vita e comprenderà molte cose che noi poveri umani del 2009 non siamo ancora in grado di vedere.

L’opera (risalente come manga al lontano, lontanissimo 1977) a cura di Leiji Matsumoto (Capitan Harlock e Star Blazer) è stato un tassello vitale di due generazioni di telespettatori di cartoni animati (spero perfino 3 generazioni) ed ancora oggi riscuote molto successo tra i malinconici del settore ma anche le nuove reclute (visti i temi affrontati e l’originalità delle storie, ambientati nei pianeti della galassia).

Un film per Battle Angel Alita, solo per stomaci forti

Gli stomaci forti in questione non sono quelli che si vedranno il film ma quelli che digeriranno eventualmente un’altra notizia simile: una “fedele” trasposizione cinematografica di un altro capolavoro manga/anime  che passerà sotto le cesoie metodiche e puritane degli sceneggiatori di hollywood: Battle Angel Alita (titolo originale: Gunnm) da noi chiamato Alita l’angelo della battaglia.

Non so che opinione vi siete fatti del Comic-Con di San Diego ormai giunto alle battute finali ma di certo ad annunci di nuove pubblicazioni e dichiarazioni di grandi registi del panorama orientale, la fiera del fumetto ha orientato molto i suoi occhi sulle trasposizioni cinematografiche (non a caso l’intero cast di “New Moon” secondo capitolo della saga dei vampiri iniziata con Twilight l’anno scorso, era presente in una seduta stampa al Comic-Con).

Dark Horse e Madhouse insieme per “Devil”

Per chi capitasse qui con un’idea precisa in testa avviso subito che NON stiamo parlando del buon avvocato di Hell’s Kitchen cieco come una talpa e che gira di notte con un costume rosso diavolo =), giusto per mettere in chiaro, detto questo passiamo avanti.

La Dark Horse Comics è un’editore americano di fumetti e manga che, per chi non lo sapesse, ha portato agli occhi del grande pubblico opere immortali come 300, Sin City ed Hellboy (opere insomma che potrebbe non aver sentito solo uno che ha vissuto sulla Luna negli ultimi 30 anni, con le orecchie tappate e gli occhi chiusi), nel grande continente americano la Dark Horse è anche la detentrice dei diritti di pubblicazione di molte opere manga tra cui Astro Boy, Berserk e Hellsing e quindi non dovrebbe giungere nuova la notizia appena diffusa al Comic-Con International (CCI) di San Diego anche se può far scattare un plauso di ammirazione sia per la Dark Horse che per la ben più conosciuta (almeno tra noi fruitori di KomixJam) Madhouse (Death Note, Trigun, Devil May Cry dicono nulla?).

Miyazaki rinunciò a ritirare l’oscar per la guerra in Iraq

Notizia fresca e “apparentemente” leggera per accompagnare i lettori durante l’ultimo weekend di Luglio 2009.

Come forse non tutti sanno alla premiazione degli oscar del 2003 la categoria “Miglior Film D’animazione” venne vinto per la prima volta nella storia da un anime e non uno qualsiasi ma da Spirited Away, meglio conosciuto da noi come La città incantata del regista, sceneggiatore, scenografo, produttore Hayao Miyazaki (noto in patria fin dal suo esordio ma famoso nel resto del mondo solo dopo la vittoria agli Oscar).

Non penso occorrano le credenziali di questo brillante uomo ma se proprio qualcuno volesse capire quanta importanza riveste Miyazaki nel mondo degli anime/manga basta dire nomi come Lupin (la serie e il grandissimo film Lupin – il castello di Cagliostro), Heidi, Anna dai capelli rossi, Nausicaa della valle del vento, Conan il ragazzo del futuro e non ultimi in importanza La città incantata, il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera.

Blood: The Last Vampire approda in America ed addenta i box office

Qualche mese prima della guerra in Vietnam, nella base statunitense di Yokota in Giappone, la Storia ha visto l’ingresso in scena di un’eroina affiliata ad una misteriosa organizzazione di nome Red Shield.

Saya, il nome della ragazza in questione combatte con una katana ed è alla continua ricerca dei chirotteri, o meglio conosciuti nel mondo con il nome di vampiri, Saya è inoltre l’ultimo vampiro originario (da cui il nome dell’opera) e la sua missione a Yokota è cercare e distruggere due chirotteri infiltrati nella base come studenti della scuola militare.

Questo era l’incipit di Blood: The Last Vampire, pellicola animata del lontano 2000, ideata dal maestro Mamoru Oshii (autore del premiato Ghost in the shell) e prodotta dallo studio I.G (Evangelion, Ghost in the shell e il tarantiniano Kill Bill Vol.1), già dal lontano 2006 era prevista la trasposizione cinematografica dell’opera tanto che sono circolate con molta insistenza voci sui cambi di regia, di sceneggiatore e di protagonista principale fino al tanto agognato trailer (su KomixJam se ne parlava nel mese di Marzo) ebbene dopo l’uscita giapponese datata 29 Maggio 2009 e l’uscita nelle sale inglesi il 26 Giugno 2009, è toccato anche ai cugini americani assistere alla pellicola con un’uscita ritardata al 10 Luglio 2009 che però ha valso l’attesa, cifre alla mano.

Earth Afterschool – Dopo Eat-Man un altro viaggio nel tempo e nello spazio

Il manga (e successivo anime ispirato) ad Eat-Man ha ottenuto in tutto il mondo un buon successo e numerosi trasposizioni in varie lingue, forte del fatto che un’atmosfera Cyberpunk come quella proposta dai 19 volumi che racchiudono la storia di Eat-Man era difficilmente reperibile in altre opere.

L’autore del suddetto manga, tale Akihito Yoshitomi lancerà nel numero di settembre della rivista mensile Champion Red (appartenente alla casa editrice Akita Shoten) il suo nuovo manga chiamato Chiky? no H?kago (letteralmente “Earth Afterschool”) che narrerà le vicende (sentimentali?) di un gruppo di 3 ragazze e di un ragazzo, unici sopravvissuti della razza umana dopo un non meglio precisato incidente che ha spazzato via l’intera specie umana (Year 2012 inside?).

La serie deriva da un episodio auto conclusivo dello stesso Yoshitomi che raccontava la medesima storia e voleva essere il trampolino di prova su cui approntare la serie (è apparso sul numero di Maggio della medesima rivista), dato il successo del “one-shot” l’autore ha deciso di creare la serie che, spera (e sperano anche i fan di Akihito), possa avere il medesimo successo del suo più celebre Eat-Man.