Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Appuntamento con l’ennesimo numero uno di Meraviglia Adesso!(mmm…tradotto in italiano suona davvero male).
Il ‘nuovo inizio’ che vi recensisco oggi risponde al nome di ‘All New X-Men’, che vede il già più volte menzionato Brian Michael Bendis ai testi, e l’ottimo Stuart Immoen ai disegni. La serie è stata tradotta in Italia con il nome di ‘Nuovissimi X-Men’, ed ha una testata dedicata.

Oddio, una cosa dovrei dirla subito: il titolo mente. Ed in maniera spudorata. Perchè questi Nuovissimi X-Men di cui si parla nel titolo sono tutto tranne che nuovi: i protagonisti di questa serie infatti sono i membri della primissima formazione dei Figli dell’Atomo (quella degli anni 60), che si ritrovano nell’Universo Marvel moderno grazie all’intervento di Bestia (quello del presente).

Sorpresi? In realtà i lettori di vecchia data dei fumetti Marvel sono piuttosto abituati a viaggi nel tempo e soluzioni del genere, sullo stile di ‘vecchi aborigeni che aprono portali mistici’…

In realtà, credo che se a firmare i testi non fosse stato Brian Michael Bendis (che so, un Dan Slott a caso), i fan avrebbero urlato peste e corna di questa serie (come è successo per, uh, una serie di Dan Slott a caso…attenzione, l’articolo contiene spoiler).
L’autore non è alla sua prima esperienza con i mutanti, avendo curato un paio di serie di Ultimate X-Men. Oggi come allora ho avuto le medesime impressioni: non è tanto la storia ad appassionarmi, ma il suo contesto.
Mi spiego meglio. Bendis ha saputo sfornare storie a dire poco meravigliose, e lo ha fatto mettendo in primo piano personaggi poco sfruttati, dando loro risalto e utilizzandoli come tramite per raccontare. E gli eroi Marvel più conosciuti rimanevano relativamente sullo sfondo, presenti sulla scena quel tanto che bastava ma con meno spazio a loro dedicato. E questo per i Vendicatori può funzionare a meraviglia, specie se i personaggi ‘secondari’ portati alla ribalta sono interessanti come Luke Cage o la Donna Ragno: e senza di essi, la qualità delle storie ne risentiva.
Per i mutanti però attuare una strategia simile è più difficile, venendo a mancare figure che possano competere con i ‘grandi’. O per meglio dire, quelle che potevano farlo sono state ampiamente sfruttate.
Ma l’autore aggira il problema mettendo sulla scena principale gli X-Men originali in contesto complesso quale quello attuale: oltre a riportare in scena Jean Grey dopo quasi dieci anni dalla sua morte (e sinceramente stava bene dove stava), ecco che abbiamo nuove figure da portare alla ribalta, specie giocandosi la carta del confronto con i loro stessi attuali. Lo stile di Bendis è salvo ancora una volta.
Ora, se questa è la grossa pecca di All-New X-Men (almeno a mio avviso), alla serie va riconosciuto anche un enorme pregio: descrive la situazione attuale del mondo mutante in maniera magistrale.
Si, perchè i Figli dell’Atomo vivono un periodo alquanto strano, anche per i loro standard. Dopo AvX, infatti, i mutanti che sono appena usciti dall’orlo dell’estinzione e stanno aumentando ogni giorno, sono divisi in due schieramenti che in un qualche modo ricalcano la visione dei due storici rivali Xavier e Magneto. Ma a fare le veci del secondo(che prende addirittura ordini da lui) abbiamo nientemeno che il migliore allievo del Professor X, Ciclope; e come capo e preside della scuola per ‘giovani dotati’ c’è…

Per la cronaca, nonostante l’idea sembri becera, Jason Aaron ci ha tirato fuori un bello sviluppo del personaggio.
Converrete con me che questa situazione è strana, e quantomeno ricca di spunti (senza scomodare i vecchi aborigeni): e Bendis ci fa entrare in quest’ottica molto particolare in poco più di un capitolo, tramite il ‘risveglio’ di alcuni nuovi mutanti. Poche pagine, e sappiamo già tutto senza avere la sensazione dello ‘spiegone terrificante’, e senza dover recuperare il solito chilo di roba.

Certo, bisogna vedere dove si andrà a parare con queste premesse; ma se siete nuovi agli X-Men, questa serie ‘nuovissima’ è quello che fa per voi!