Un Marzo da Leoni – Approfondimento Komixjam

di Regola 3

 Ci sono volte in cui una lettura (un manga in questo caso) può coinvolgerti e trascinarti privandoti totalmente della cognizione del tempo…in breve sarebbe questo il mio giudizio su Un Marzo da Leoni, di Chica Umino, anche autrice di Honey and Clover. Il mio compito sarà, come sempre, spiegarvi perchè la penso così.

 

Il titolo di un’opera svolge un ruolo fondamentale nell’attirare il lettore (come pure la copertina, ahime), deve essere diretto e chiaro, in modo da fornire un’efficace indicazione di quali saranno i temi trattati. Dal titolo di questo manga non avevo nessuna indicazione su quale fosse il suo contenuto, mi sono dovuto semplicemente immergere nella lettura e fidarmi della persona che me lo aveva consigliato. E pagina dopo pagina mi sono lasciato trascinare da ogni tavola scrutandole, come mai sono solito, in cerca di particolari ed elementi di cui esse sono spesso ricchissime, riuscendo a respirare le atmosfere che l’autrice trasmette con quel suo tratto un pò indeciso e a volte tremante.

 

Il protagonista della vicenda narrata è Rei Kiriyama un ragazzo di diciassette anni considerato una promessa dello shogi, arrivato rapidamente al professionismo e pertanto in grado di rendersi indipendente a livello economico. Varie sono le vicende che lo hanno portato a vivere da solo, su cui sono incentrati anche i pesantissimi problemi che affossano l’asociale Rei: nel suo passato vi sono indubbiamente sofferenza e solitudine. Ma tre angeli fanno il loro ingresso nella sua vita, Akari, Hinata e Momo, tre sorelle che lentamente e dolcemente tireranno su Rei dal pozzo di depressione e solitudine in cui si nasconde da anni. La Umino padroneggia uno stile narrativo in cui fatti e avvenimenti passati non vengono mai rivelati fin dal principio: frasi a metà e riferimenti lasciano che il lettore si faccia un’idea personale sul passato dei vari personaggi, che comunque non sarà mai qualcosa di eclatante. E poi c’è il mondo dello shogi, nel manga non vi sono solo le continue riflessioni di Rei e le vicende delle tre sorelle Kawamoto, la sua storia si intreccia anche con quella di altri giocatori professionisti, che condividono più o meno la sua passione, un mondo che per il protagonista contiene tanti amici e tanti nemici.

 

A una prima impressione gli shogi non sono troppo differenti dagli scacchi: niente di più sbagliato. Sebbene la logica dietro al gioco sia la stessa il numero dei pezzi è differente, sono più numerosi e alcuni hanno stili di movimento propri che non ritroviamo negli occidentali scacchi…e come se non bastasse la scacchiera è di 9×9 caselle contro le 8×8 che si usa per gli scacchi, il che potremmo dire lo renda un gioco a se stante. Per questo la Panini ha arricchito il manga di guide, e tradotto le interviste dello shogista professionista che funge da consulente per l’autrice. Ci ritroviamo pertanto questo mondo rappresentato magistralmente e spiegato da un esperto per permetterci di meglio comprendere cio di cui i personaggi spesso parlano.

Una scacchiera per shogi

Un Marzo da Leoni è un seinen, affronta di tanto in tanto questioni mature senza mai discostarsi troppo dal suo stile, che la Umino dimostra comunque di adattare in base alla situazione che sta raccontando già a partire dai fondali che utilizza: caldi e accoglienti per il rione Marzo in cui vivone le sorelle Kawamoto, freddi e spogli per la casa di Rei, geometrici, ordinati eppure con un sapore di “vecchio” nei luoghi dove avvengono gli incontri…il tutto presentatoci in un volume comodissimo da leggere (non come certi albi che apri per poi ritrovarti tutte le pagine svolazzanti nella stanza…) il cui unico difetto è la sovracopertina. Ma per Un Marzo da Leoni ho saputo chiudere un occhio.

 

Attualmente troverete in fumetteria sei volumi editi dalla Panini Comics, il settimo uscito in primavera  in Giappone non è ancora arrivato in Italia, ma non dovrebbe mancare molto. Come al solito vi saluto, augurandovi buone vacanze e buona lettura.

[Fonti \ Panini Comics]

Commenti (3)

  1. Mi chiedevo perch� i suoi personaggi assomigliassero cos� tanto a quelli di Higashi no Eden (Eden of the East), ed ho scoperto che � stata proprio lei a curare il character design… lo legger� sicuramente, adoro i suoi disegni!

  2. Dopo Hikaru no Go ho capito che sia il caso di lasciar perdere i fumetti dedicati ai giochi da tavolo… se veramente vale la pena e non � altrettanto noioso, dimmelo tu, Regola…

    1. il manga ha due momenti, quando vengono affrontate le vicende dei personaggi e quando giocano. personalmente non ho trovato la parte dedicata al gioco pesante, � accurata ma non troverai singole partite che durano pi� di qualche pagina.

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