[Recensione] Rat-Man in salsa shojo – La Trilogia Manga

 Fin dal numero #72 apparso in edicola mi sono chiesto se qui su KomixJam, anche il bitorzoluto supereroe della città senza nome Rat-Man avrebbe ricevuto un piccolo posticino d’onore tra le file degli articoli manga/anime, cosa impossibile data la natura diversa dei due prodotti.

Con questo articolo spero e confido di aver reso giustizia al genio dell’autore Leonardo Ortolani, il papà di Rat-Man che qui recensisco nella formula “tre numeri” (#72 – #73 – #74) apparsi rispettivamente nel mese di Maggio, Luglio e Settembre 2009.

Perchè proprio questi tre numeri e non uno qualsiasi dei numeri precedenti o degli speciali?

Perchè, per chi non conoscesse la storia o non collezionasse gli albi, questi tre numeri costituiscono quella che è stata definita nell’editoriale del numero di settembre “la trilogia Manga” di Rat-Man quella cioè che più di tutte ha reso omaggio alle care pubblicazioni giapponesi per la precisione gli shojo, le storie romantiche adolescenziali, i personaggi strambi, il melodramma di cui sembrano soffrire tutte quelle storie senza parlare dell’ingenuità dei protagonisti.

L'ingresso in scena del Ratto prima di sfracellarsi contro il proiettore

Per chi non lo conoscesse, Rat-Man è il supereroe più sfigato e disorganizzato della Città Senza Nome, affiancato dall’inseparabile maggiordomo Arcibaldo, il suo più caro amico Taddeus Brakko capitano della polizia della città e dal transessuale platinato innamorato follemente di lui Cinzia Otherside, Rat-Man (all’anagrafe Deboroh La Roccia) combatte la criminalità e le forze nemiche dell’Ombra, il male assoluto incarnato nel suo eterno nemico/collega/padre Jan Valker.

Cosa c’entra Rat-Man con i manga?

Nulla! Ma in queste storie definite “Fuori-Continuity” dalla storia principale, Rat-Man affiancato dai suoi comprimari: Brakko, il sergente Jordan, Cinzia, Tamara (amica transessuale di Cinzia) e Valker sono alle prese sul come proseguire la storia ufficiale sorprendendo i lettori, fornendo indicazioni che ci rivelano che sono consapevoli di essere in un fumetto, che sono consapevoli del grande successo del fumetto tanto da essere spaventati all’idea di non avere più idee per proseguire la storia.

“La leggenda vuole che Rat-Man si concluderà con il numero #100, quando cioè, ha affermato Ortolani in persona, il personaggio sarà stato sfruttato ampiamente e non avrà più possibilità di continuare”

Sono proprio queste parole che tartassano Rat-Man, che  scopre assieme ai suoi “comprimari” di non avere più idee originali per proseguire la sua stessa storia e cavalca l’onda del successo in previsione di un’imminente chiusura, conoscendo protagonisti di fumetti esordienti e dispensando consigli e frasi ad effetto manco il Messia.

Ecco che entra in gioco la Trilogia Manga, tre numeri che dimostrano non solo che le intuizioni geniali e le battute assurde o sorprendenti non sono finite ma le eleva con una grafica completamente nuova, un qualcosa che personalmente mi fa ricordare all’opera di Miho Obana, ovvero Rossana – Il giocattolo dei bambini solo per lo stile grafico e nient’altro però, sicuramente questo solleverà un vespaio di polemiche ma siamo sempre pronti ad un confronto o una puntualizzazione più precisa sullo stile grafico adottato dal buon Leo in questi numeri.

Una nuova personalità appare nelle vignette del ratto dal #72, facendo una fugace apparizione di tre pagine all’inizio del numero per poi lasciare il campo alla sequenza di battute, citazioni nascoste e trovate assolutamente geniali che hanno fatto di Rat-Man un successo editoriale qui in Italia.

Rumiko Yotta – 16 anni è la ragazza in questione, disegnata non con il classico volto “da scimmia” made in Ortolani ma in puro stile shojo con i contorni morbidi  ed il corpo affusolato, tipico di alcune produzioni di questo genere, occhi splancati o socchiusi, bocche aperte in modo abnorme e teste “deformed” sono all’ordine del giorno sia nelle tre pagine iniziali sia in tutto i momenti in cui Rumiko entra nella vita di Rat-Man prima come fan del topo in cerca di un consiglio per proseguire il suo manga Yellow poi come “comprimaria fissa” del ratto ma andiamo con ordine…elencando pregi e difetti di ogni volumetto.

 Rat-Man Collection #72 (E Adesso Sposami) – La trilogia si apre proprio con la crisi dello staff “fittizio” di Rat-Man che alla disperata ricerca di una storia eccellente per il numero #72 della serie, capisce di essere ai ferri corti con le idee, segue uno spaccato dell’Italia fumettistica dove i lettori di RatMan non solo acquistano il numero #72 in questione ma non si rendono nemmeno conto che l’albo in questione non è mai realmente uscito e ciò che comprano è…vuota aria. In questo momento di crisi, si alternano gli episodi del mangas di Rumiko, Yellow che si scopre subito carente di idee ma non per questo non rispetta i canoni degli shojo tipici: una ragazza timida, un’amica più intraprendente, un bisogno di realizzarsi, in questo caso tramite il bacio con un ragazzo.

Rumiko incontra Rat-Man e quest’ultimo, in preda alle “solite” pulsioni sessuali promette a Rumiko di leggere il manga che ha realizzato, non lo farà ma sempre più convinto che abbia chance con la bella ragazza manga style, la fa entrare di forza nello staff con il nome di “Rat-Girl“, la sua spalla nonchè compagna per la vita, sotto gli sguardi attoniti degli altri colleghi.

 Rat-Man Collection #73 (Rat-Girl) – La storia sembra iniziare come nei fumetti di Rat-Man della prima annata ma quando il gruppo fa entrare in scena Rat-Girl alias Rumiko si blocca nuovamente in preda a mancanza d’idee. Il ratto cerca comunque di incoraggiare Rumiko delusa dalla cosa e si presta a mortificarsi addirittura inserendo il gattino di lei Minù nella serie (Rat-Man ODIA i gatti, infatti si sfoga dopo gli incontro con il micio torturando a morte innocenti animali). Capendo di poter sfruttare Rat-Man per i suoi scopi, Rat-Girl viene lasciata libera nello staff e caccia tutti i comprimari originali della serie sostituendoli con personaggi di shojo (il ragazzo gentile che avrà una storia con Rumiko, il ragazzo malvagio che avrà una storia con Rumiko…e una pianta che sostiuisce Jordan).

Rimasta da sola in redazione per un errore di Rat-Man, Rumiko fa uscire il #73 della serie in edicola proclamandolo l’albo più venduto della serie semplicemente perchè Rumiko mostra un capezzolo in una vignetta mostrando il lato “hentai” dei manga, non avendo altra scelta se non andarsene, Rat-Man con Cinzia e Tamara si trasferisce su Yellow, il manga di Rat-Girl divenendo lui stesso un manga.

 Rat-Man Collection #74 (Yellow) – Se c’è un episodio dedicato ai manga è questo: Rat-Man diventa Capitan Rattock (parodia di Capitan Harlock di Leiji Matsumoto) mentre Cinzia e Tamara diventano Jinzua Otesade e Tamaru, sempre transessuali e la prima sempre innamorata del ratto qui divenuto Ratamaki finiscono in uno shojo con spaccati sull’infanzia di Jinzua e Ratamaki all’asilo, dove i due si scambiano una promessa di matrimonio ed un desiderio di rimanere per sempre insieme. Intanto Rumiko prende gli onori derivati dal successo di Rat-Man #73 nel quale mostra il seno sinistro (ribattezzata dai lettori “La Gisella” mentre quello destro “La timidona”) ma capisce di non avere più successo e torna nel suo manga per riabbracciare Rat-Man che intanto non accetta il fatto di entrare in uno shojo romantico e rimane a farsi “le saghe stellari” con astonavi giocattolo, Rumiko tenta nuovamente di ritrovare i lettori scomparsi e capisce che dopo aver scoperto la natura shojo di “Rat-Girl” hanno seguito il ratto sulla nuova testata, Rumiko sconfitta sbatte fuori gli “estranei” da Yellow ma prima di andarsene e tornare sulla sua testata, assieme a tutti i suoi compagni di sempre, Rat-Man si prende una piccola vendetta sulla piccola ragazzina jappo!

Sono stato prolisso nel descrivere le storie di questi tre volumi ma comunque non penso d’aver rovinato nulla di ciò che vedrete nei tre albi, sarebbe impossibile per me elencare tutte le battute, le sottili allusioni e i piccoli omaggi che Ortolani ha dissipato lungo la trilogia, in particolar modo a Matsumoto e al suo pirata dello spazio, qui nelle insolite vesti striminzite del Ratto ma pieno di splendidi richiami all’opera originale come le Mazoniane (rinominate Donne-Pianta) per non parlare degli shojo che pur venendo ridicolizzati quasi sempre, hanno il loro spazio ed il loro posto d’onore soprattutto nel momento in cui Cinzia e Tamara fanno il loro ingresso con la loro eccentrica “diversità” (provate ad indovinare perchè Tamara si mette le ginocchiere!)

Una facciata del Rat-Man #72

Non so se ho reso bene l’idea della dimensione umoristica di Rat-Man sicuramente dovete vedere per capire e spero che chi tra di voi non lo ha mai conosciuto, voglia avvicinarsi a questo vigilante mascherato deficiente con queste tre storie facilmente reperibili per il momento nelle fumetterie.

Se dovessimo fare una doverosa critica sarebbe solo rivolta per chi ha differenti punti di vista sullo humor grottesco che spesso si manifesta nelle storie, come il fatto dell’odio viscerale per i gatti di Ratman che in queste storie si ripercuote poi dolorosamente su animali innocenti, sull’estremizzazione degli anziani visti come personaggi parecchio rimbambiti, flatulenti e smemorati e con ultimo ma non ultimo la comicità che ruota attorno a due figure particolari come Cinzia e Tamara due transessuali che spesso e volentieri si prestano a favori sessuali, anche a pagamento (nei precedenti della serie erano entrambe prostitute) ignorando quasi del tutto il lato più “umano” e reale di questa categoria di persone.

Per il resto, se riuscite a sorvolare su questi elementi, tutti ovviamente presi leggermente e con grande umorismo, anche se sopra le righe in alcuni frangenti, consiglio la lettura del ratto a TUTTI, piccoli grandi medi e nani!

-Hail To The HypnoToad-

[Fonte: Panini Comics]

[Fonte: Rat-Man Sito Ufficiale]