Gli Inguardabili – Kekko Kamen

di Regola Commenta

 

Quando ero giovane e non avevo nemici naturali mi divertivo di tanto in tanto a fare sfoggio della mia preparazione in animazione giapponese, allo scopo di sfatare miti e credenze di persone che spesso mi interpellavano di loro spontanea volontà. Beghe riguardo agli adattamenti, alle censure, alle differenze tra i manga e le versioni italianizzate dei rispettivi anime e/o altarini di ogni sorta… era divertentissimo vedere le facce sconvolte di quegli “adulti” che vedevano crollare i loro miti fanciulleschi in una inorridita reazione incosciamente destata da residui di moralismo (sapete tutti di cosa sto parlando ndRegola). La riconosci immediatamente questa reazione, le persone inarcano le sopracciglia e tirano indietro le spalle (e avviene anche un’inconscia contrazione sfinterica, ma questo è difficile da notare). E visto che io sono cattivo, e in qualche modo trovo ancora divertimento in questa mia puerile attività, ho deciso di tornare alle mie vecchie abitudini per questo appuntamento de Gli Inguardabili parlandovi di Kekko Kamen (la Maschera Libidinosa).

Mokona sarà il garante della decenza in questo articolo.

Ogniqualvolta gli studenti del prestigioso istituto Sparta saranno in pericolo a causa dei malefici piani del preside Unghia di Satana, intento a progettare punizioni sempre più assurde per gli studenti dai voti bassi, annunciata dal suo personale tema musicale apparirà Kekko Kamen, la Paladina dell’Amore e Giustizia, che per il bene nostro e della sua missione combatte contro il male senza indossare vestiti. Perchè la lotta contro le forze del male lascia poco spazio ai cerimoniali (quali indossare un costume) e al pudore: anche se è imbarazzante, Kekko Kamen ci difenderà tutti dal cattivo preside e dai suoi sgherri, anche se questi prendono più spesso di mira la povera Mayumi Takahashi. Perchè il malvagio Unghia di Satana e il suo fido assistente-professore-scienziato pazzo Ben ce la mettono tutta per inventare punizioni creative che con somma gioia del corpo studentesco maschile riducono a brandelli le divise della povera Mayumi e della sua migliore amica Yuka, che possono solo sperare nel tempestivo intervento di Kekko Kamen poichè in questo mondo la polizia non esiste. Come se non bastasse il malvagio preside assolda ogni volta un qualche strampalato professionista nel campo della disciplina, che costringerà la nostra Paladina ad affinare ogni volta le sue armi. La regina Sadomaso è il primo avversario, seguita poi dal professore palestrato e omosessuale (e quindi immune al fascino femminile della nostra Paladina! Ah! Malvagio Unghia di Satana!) che mette in seria difficoltà Kekko Kamen con il suo fisico scolpito a cui nessuna donna potrebbe mai resistere. È il turno poi di un cyborg armato di tentacoli (potevano mancare?) e infine di un samurai a cui non interessano i piaceri della carne, e che vuole solo combattere contro avversari forti. Kekko Kamen li sconfigge tutti, così come sconfiggerà tutti quelli che verranno dopo di loro, proteggendo la pace (e gli indumenti intimi) dell’istituto Sparta. Grande Kekko Kamen!

E indovinate un pò chi è il creatore di questo personaggio? Go Nagai in persona, uno degli autori che ha fatto la storia dei manga, una persona che siede sul trono dei grandi insieme ad altri come Tezuka, Ishinomori e Mizuki. L’autore di Devilman, Mazinga e Getter Robot (e di Cutey Honey, che a volte taluni cercano di dimenticare) lavorò al manga di Kekko Kamen dal 1974 al 1978 probabilmente nei ritagli di tempo mentre disegnava alcuni capitoli del Grande Mazinga e Ufo Robot Goldrake (o era il contrario?) e la Shueisha, che all’epoca era una casa editrice molto diversa, glielo pubblicava. Per la produzione di quattro Oav invece si dovette aspettare il 1991, ad opera della Dynamic Planning, studio di animazione fondato dallo stesso Go Nagai in modo da poter supervisionare personalmente la produzione delle opere animate dei suoi manga, evitando spiacevoli orrori in grado solamente di intristire i fan. La cosa che invece mi ha stupito è che tra il 1991 e il 2004 sono stati realizzati anche dieci live action di Kekko Kamen: come alcuni di voi già sapranno, le leggi per la regolamentazione della pornografia in Giappone sono sempre state molto strane, oggi ancora il dibattito è apertissimo perchè non esiste una legislatura precisa, a prova di umane manipolazioni, e non mi aspettavo arrivassero a produrre pellicole di questo genere anche in questo secolo.

Ciononostante eccoci qui a parlare di Kekko Kamen… non è certo un argomento da tutti i giorni, quindi sono intenzionato ad approfittarne e dire tutto quello che sento necessario in questo frangente. Innanzitutto questo manga/anime non è un hentai: credo di averlo già spiegato tempo fa, ma non è la quantità di nuda pelle a fare di un manga un prodotto pornografico, bensì la presenza di esplicite immagini di copulazione; questo fa di Kekko Kamen un super-eroistico a tema umoristico ed ecchi. È vero che questa pignoleria non serve a niente, ma ricordo sempre che generi ed etichette servono soprattutto a posizionare i prodotti sugli scaffali in modo che i clienti sappiano dove trovare quello che cercano, e di sicuro Kekko Kamen, nonostante l’indubbio bollino rosso che si ritrova sulla confezione, non può essere di certo etichettato come un hentai. (La questione sulle contaminazioni linguistiche tra occidente e oriente è complessa, e non è questa la sede dove affrontarla, ma tenete sempre presente che non necessariamente alcuni termini che usiamo noi hanno la stessa valenza in Giappone, e viceversa.)

I due cattivoni.

Il secondo punto che mi preme sottilineare è che Kekko Kamen (a piccole dosi) è indubbiamente divertente, perchè racchiude perfettamente in se lo stile del suo autore, noto per essere da sempre uno dei più trascinanti nel mondo del fumetto nipponico: Go Nagai non si perde mai troppo in lunghe e inutili premesse, è sempre diretto, semplice e lineare, in qualche modo anche rassicurante nella sua prevedibilità, nel modo in cui è possibile calcolare con cronometro e calcolatrice l’esatto punto in cui il climax raggiungerà il suo apice. E non manca di stupire e far ridere, con delle battute figlie di un metapensiero che non guasta mai (Kekko Kamen che compare senza musica di sottofondo, interrogata sul motivo di ciò risponde, “la tengo in serbo solo per quando c’è un pubblico numeroso“) e tante piccole gag oramai vecchie di quarant’anni, fatte di gonne, mutandine svolazzanti e tentacoli prensili. E in qualche modo questo buffo anime che non si vergogna in alcun modo di mostrare una protagonista senza velo alcuno riesce a prendere in giro se stesso, ironizzando, e riuscendo nell’arduo compito di non essere mai volgare. “Perchè parlarne ne Gli Inguardabili?”, vi starete chiedendo, allora… beh, perchè se Kekko Kamen e Go Nagai sanno ironizzare e prendersi in giro, non è detto che tutti siano in grado di farlo, e sono sicuro che la fuori molti considerano questo prodotto volgare, di pessimo gusto, un insulto a tutte le donne del mondo. Ah già, dimentico sempre che è giusto che le figure maschili siano tutte patetiche e ridicole.

La pioggia. Se non hai un ombrello non esiste.

Quindi ne parlo qui, dove non devo tenere a freno la lingua. E poi c’era un terzo motivo per cui avevo deciso di presentarvi Kekko Kamen: che io abbia sempre apprezzato (tipico di tutti quelli un pò attempati come il sottoscritto) le opere del papà dei robottoni non è mai stato un mistero, ma in seguito alla scoperta di questo suo prodotto ho rivalutato, e apprezzato maggiormente la sua figura come autore di fumetti. Un mangaka che riesce a trovare il modo di divertirsi, di scherzare anche dopo essere diventato famoso per opere di tutt’altro genere, dove regnano violenza e disperazione, capace di fare quello che gli piace nonostante tutti i più brutti aggettivi che un dizionario potrebbe fornire per descrivere questa sua opera. Più che una figura di riferimento per gli altri mangaka (che sanno benissimo come vivere la loro vita), lo è più per noi lettori: Go Nagai, e Kekko Kamen, mi ricordano sempre come prendere sempre tutto troppo sul serio, capitolo dopo capitolo, sia dannatamente stressante.

Tentacoli…

E qui penso sia perfetta una dissolvenza sul nero, mentre chiudo anche quest’appuntamento de Gli Inguardabili, che come tutte le mie rubriche se ne va in vacanza per tutto il mese di Agosto: tranquilli, tornerò ancora più cattivo e arrabbiato nel mese di Settembre, armato di ironia, sarcasmo o astio (a seconda dello stato d’animo causato dalla serie trattata) sempre intento a denunciare, provocare e suggerire una riflessione. Ringrazio Mokona per avermi aiutato nelle censure di quest’articolo, e ringrazio la Paladina dell’Amore e Giustizia Kekko Kamen che combatte per tutti noi.

Nessuno conosce il suo viso, ma

Tutti hanno visto il suo corpo

Kekko Kamen, quella ragazza è

Un campione della giustizia, una brava persona

Arriva come il vento

Puoi vedere tutto

Chi è quella Kekko Kamen?

Chi è quella Kekko Kamen?

 

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