Bloody Monday – Edito Star Comics

di Regola Commenta

 

Quest’oggi vorrei presentarvi una serie manga edita Star Comics (che ringraziamo per il materiale in anteprima) abbastanza particolare rispetto a quelle che si vedono di solito: Bloody Monday. Questo progetto, iniziato da Ryou Ryumon e Kouji Megumi nel 2007, è in realta composto da tre serie quasi autoconclusive collegate comunque da uno sviluppo lineare degli eventi che coinvolgono i vari personaggi: la prima serie, di 11 volumi, è terminata nel 2009; la seconda, che consta di 8 volumi è stata pubblicata tra il 2009 e il 2011; la terza, che completa la vicenda, è composta di quattro volumi pubblicati tra il luglio 2011 e il marzo 2012. Tutte le serie sono state pubblicate dalla Kodansha, serializzate sulla rivista Weekly Shonen Magazine; in Italia le tre serie sono state acquistate dalla casa editrice Star Comics, e i volumi sono tutti facilmente reperibili. Attualmente è in corso la pubblicazione della terza serie, Bloody Monday Last Season: il primo volume è uscito il Dicembre 2013.

Senza parlare troppo di questa ultima parte della trilogia targata Bloody Monday, credo sia più corretto presentarvi la storia per quelle che sono le sue caratteristiche globali, senza spoilerare eccessivamente i contenuti. Farlo sarebbe fatale, poichè sebbene resti tra le righe narrative degli shonen, Bloody Monday è un intricato misto di elementi scolastici, investigativi e thriller, che a volte mi ricordano la serie televisiva 24. Il protagonista, Fujimaru Takagi, soprannominato Falcon, è uno degli hacker migliori in circolazione e viene per questo reclutato dal gruppo Third-I, reparto della Public Security Intelligence Agency, ente nipponico il cui compito è quello di amministrare la giustizia interna e organizzare manovre di controspionaggio. Takagi viene reclutato da questo gruppo soprattutto per combattere terroristi di vario genere, operando anche fuori dal Giappone. Al centro della vicenda ci sono, ovviamente, intrecci e sviluppi nelle relazioni delle varie figure presenti, come si addice ad ogni serie investigativa che punti soprattutto sulla psicologia dei personaggi.

Bloody Monday, come avrete potuto intuire (anche da alcune immagini, prese dalla prima serie) è un manga curato sotto vari aspetti, e la lunghezza non eccessiva (un totale di 23 volumi) garantisce pienamente che la sceneggiatura scritta da Ryumon non abbia corso il rischio di crollare su stessa: resta sempre lineare e diretta verso l’obiettivo. Piacevole il tratto di Megumi (il quale ha inserito elementi fanservice in pieno stile Kodansha), che aggiunge un qualcosa di più al manga: si tratta di un autore che, oltre a questo stile moderno e gradevole, è riuscito anche a lavorare su tavole spesso scure, come quelle notturne, senza per questo appiattire eccessivamente i disegni (l’uso di molti retini comporta questo rischio). In definitiva qualcosa di breve e di interessante, consigliato agli amanti del genere ma apprezzabile anche per lettori con preferenze diverse.

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