Transformers 3: il lato oscuro degli Autobot

Vi è mai capitato, guardando un film o leggendo un libro, di entrare in una fase per cui, data la concitazione delle scene, la presenza di colpi di scena, l’accurata ricercatezza delle parole, in un certo senso vi si bloccasse il respiro fino a che la tensione del momento non passasse? Suppongo di sì… ma credo che una simile situazione non si sia protratta mai oltre i 15 minuti, vero? Ieri, guardando l’ultima fatica di Michael Bay, mi è capitato proprio questo, circa a metà film… e il senso di apnea è svanito solo 5 minuti prima della fine della pellicola! Tra i tre film dedicati agli organismi cibernetici trasformabili creati anni fa dalla Hasbro, ritengo che quest’ultimo risulti il migliore (e se avete visto gli altri due, vi renderete conto che era un’impresa davvero ardua riuscire a fare di meglio): ciò che mi ha colpito è stata, finalmente, la caduta di quei “buonismi” da “difensori della giustizia immacolati” da parte degli Autobot che, finalmente, stanchi di dover cercare una pace “impossibile” con i Decepticon, prendono coscienza della loro forza e cominciano a suonarle di santa ragione ai cattivi!

 In questo film la comicità presente negli altri diventa molto più velata per lasciare spazio ad una maggiore azione da parte di protagonisti (umani e non) e rendere più credibile il concetto di guerra che, fino ad ora, nelle due precedenti pellicole, sembrava più un affare da videogames che un vero e proprio conflitto tra macchine senzienti: l’attacco in massa dei Decepticon alla città di Chicago, con la distruzione quasi completa del downtown e di alcuni dei principali edifici lungo il fiume Chicago stesso, e il mostrare, per la prima volta in maniera esplicita, la morte di umani causata dalla furia guerriera ed omicida dei robot, portano questo film su un livello più alto rispetto agli altri, rendendolo più credibile, reale, e spaventoso, e comunicando, per la prima volta, il messaggio che in una possibile invasione aliena da parte di esseri più tecnologicamente avanzati noi poveri umani non potremmo far altro che rassegnarci a soccombere o ridurci a schiavi, se non fossimo appoggiati da una qualche forza altrettanto potente.

 Oltre a queste caratteristiche narrative, è interessante vedere lo sviluppo psicologico di Optimus Prime: nonostante la sua correttezza e il suo senso di giustizia, che gli impongono di preservare la vita umana (nonostante gli umani decidano che non hanno più bisogno degli Autobot), il tradimento a cui assiste (e che, per un momento, fa vacillare la sua sicurezza) lo porta a prendere una decisione che, in un certo senso, viste le sue parole finali, forse rimpiangerà per sempre: in una perfetta crisi, dovuta all’essere stanco di doversi sempre comportare da paladino senza macchia, Optimus affronta un suo nemico e lo uccide, senza pietà, in un impeto di furia e violenza ben peggiore di quello che lo porto a terminare la vita del Caduto del secondo film… e questo fa capire quanto, anche un buono retto e corretto, se sollecitato troppo, alla fine può rompersi!

News cinematografiche

 Mi sono arrivate all’orecchio alcune news nel mondo del cinema molto interessanti. Delle novità succulente su tre film che al botteghino hanno sbancato. Michael Bay è pronto a stupirci di nuovo, infatti è quasi pronto il suo nuovo capitolo dei Transformers. Iron man ci porterà delle belle sorprese riguardo al suo prossimo film e per finire ci sono pure notizie che riguardano la versione cinematografica de “Lo Hobbit”.

Ok, con questo ho finito, ci sent…come? Ah! Non vi ho detto ancora niente? Ooops…scusate…

Allora andiamo con ordine.