Orfani – Recensione

Se avete una connessione Internet e bazzicate su siti come questo, non potete non averne sentito parlare. Tra numeri zero in promozione a GameStop, anteprime, opinioni e scambi su forum (come al solito prima che il fumetto uscisse, come nella migliore tradizione), bene o male nell’ambiente il nome ‘Orfani’ è conosciuto.

Fumetto di Roberto Recchioni, Emiliano Mammuccari e Massimo Carnevale (più altri disegnatori), Orfani è un progetto strano, sotto molti punti di vista.

Il primo è sicuramente l’enorme mole di pubblicità che gli è stata fatta, andando a generare una grossa aspettativa, al pari di quanto accaduto con Long Wei (in cui lo stesso Recchioni è coinvolto, seppur marginalmente): questo denota senza dubbio l’interesse che i curatori hanno nel progetto.

Il secondo è la sua doppia pubblicazione: accanto a quella canonica da edicola, la BAO Publishing (in accordo con la casa editrice di base) ne farà uscire un’edizione più curata da fumetteria, per accontentare i collezionisti. La novità sarà nel fatto che le due edizioni usciranno in contemporanea, per permettere ai lettori di scegliere il formato che preferiscono senza doverli comprare entrambi.

Il terzo è il fatto che sia completamente a colori. E fin qui niente di strano, non fosse il fatto che Orfani è edito dalla Bonelli, che utilizza questa soluzione solo per i numeri 100. E non solo: come faceva notare Gianfranco Manfredi (autore di Magico Vento e storico collaboratore Bonelli), Orfani è forse il primo lavoro Bonelli che non ha una chiara ispirazione letteraria, ma che affonda le sue radici in ben altri media. Come il cinema di azione, o i videogiochi…sicuramente l’opera si rivolge ad un pubblico completamente differente a quello di Tex o di Dylan Dog (tanto per fare due esempi). E di sicuro la Bonelli dimostra ancora una volta di meritare il suo posto di casa editrice che sa quel che fa, per portare avanti questo progetto e (si spera) attirare proprio quel pubblico che non compra i loro normali albi.

Ma quindi, andando come al solito a vedere la sostanza, Orfani com’è?

Da quel che ho potuto leggere dal numero uno, davvero niente male.

Come dicevo in precedenza, Orfani pesca a piene mani dalla fantascienza degli ultimi anni, più dal cinema e da videogames che dai libri. Come ad esempio Starship Troopers(da cui in un qualche modo è preso l’inizio), ma anche Starcraft, tanto per dirne una.

Siamo di fronte ad un fumetto di fantascienza con la giusta dose di mistero, la giusta dose di azione e di adrenalina, il giusto storytelling e la giusta presentazione dei personaggi. Il tutto arricchito da degli splendidi disegni, e da un numero impressionante di citazioni (fino agli X-Men di Claremont…per la cronaca, ne avevo scritta una lista, ma Recchioni sul suo blog le ha spiattellate tutte…l’articolo contiene spoiler molto pesanti, ma se lo volete leggere lo trovate qui)

I protagonisti, prima…
…e dopo.

In due parole, la qualità è elevata, come da abitudine in casa Bonelli. Per dare un giudizio più preciso c’è bisogno di più materiale, dato che il numero uno ha solo abbozzato la storia limitandosi a presentare antefatto e personaggi, e che moltissime domande richiedono una risposta. Di sicuro, le idee alla base di Orfani avranno il giusto supporto: rimane solo da valutare le idee stesse.