Settimana Inutile. Mi verrebbe da definirla così. Non tanto perché i capitoli possano essere stati belli o brutti, quello dipende dai gusti per cui non mi ci metto neanche a fare la classificazione in questo senso, ma proprio perché hanno raggiunto livelli di “inutilità” (notate le virgolette, please) raramente visti negli ultimi anni.
Naruto 676 – Sogno Infinito. E così, finalmente, dopo circa 70 capitoli di mazzate date un po’ a destra un po’ a manca, di morti, “resurrezioni” (non ce ne sono state? Strano, mi pareva di sì), dialoghi messi un po’ qui e un po’ là per rallentare il ritmo dello scontro, è una serie di “pompamenti” che neanche dal gommista sotto casa, eccoci arrivati al momento che tutti si aspettavano, più o meno, da quando Obito si “ringalluzzì” e tirò fuori i cornetti da Eremita: lo Tsukuyomi Infinito è partito, con la luna che è diventato un immenso occhio (e a questo punto vorrei vedere dove sta il resto della faccia) e Madara che si è trasformato in un Sanzhiyan Hum Kara (a proposito, la signorina Pai ha appena intentato causa a Kishimoto, e voci di corridoio affermano che un certo Tensin-han voglia spaccargli la faccia). Tralasciando le metodiche con cui questo capitolo viene portato avanti, cioè l’uso totalmente senza senso della Inutile Sakura, che si lancia allo sbaraglio contro Madara, che reputo una scelta narrativa talmente fiacca da dare problemi respiratori (è un po’ come se Lynn, in Hokuto no Ken, avesse tentato di prendere a calci Caio, non so se rendo l’idea), e l’arrivo al party del secolo di un Obito ormai completamente assoggettato allo Zetsu nero (ma vedrete che un giorno si risveglierà, si ribellerà, e a schiaffi e pugni Madara prenderà!), quello che proprio non mi va giù è la sensazione di “essere stato preso in giro da Kishimoto per circa 50 capitoli”, visto che termina questo 676 con una situazione che si sarebbe dovuta presentare, probabilmente, agli albori di tutta questa “caciara”, cosa che, a mio parere, avrebbe reso più appetibile il modo in cui ogni eventuale scontro avrebbe potuto svolgersi. E invece, con la tecnica generata in questo momento, cosa potremo aspettarci nel futuro? Mi auguro di non vedere nel prossimo capitolo una vignetta iniziale con “Konoha irragiata dal caldo sole di primavera”, tanta gente felice in giro per la strada, morti redivivi e un Naruto, felicemente sposato e con prole che, alla fine del capitolo, sentirà una vocina che gli dirà, come già fece Morpheus parlando a Neo, “Lo Tsukuyomi è tutto intorno a noi, tutto quello che vedi è un’illusione, svegliati: vuoi la pillola rossa o quella blu?”, perché, vi giuro, se è così smetto di recensire Naruto.
One Piece 747 – Pica, il Capo dell’Esecutivo. Dunque, prima parlavo di inutilità. Ci sono due aspetti “inutili” in questo capitolo che proprio non mi vanno giù. Il primo è abbastanza ovvio: alla fin fine, Oda non fa quasi procedere per niente la storia, muovendo di poco i vari personaggi. Certo delle cose interessanti ci sono, vedi Fujitora che si rivela essere un individuo dotato di senno, ma a mio parere, inserire così, spizzichi e mozzichi, una serie di info che, di per sé, avrebbero potuto occupare un capitolo intero, essere spiegate e fornire finalmente delle informazioni complete, più che “alimentare l’attesa” a questo punto fa quasi passare la voglia di scoprire cosa accade e, in generale, porta un senso di “seccatura” per lo stile narrativo che potrebbe far incavolare molti. Ma al di là di queste discutibili scelte narrative, che ammazzano la suspense, c’è una cosa che proprio non ho sopportato, ed è la “gag” principale che Oda inserisce in questo capitolo. Parliamoci chiaro, Oda è uno che sa far ridere e molte delle sue vignette comiche mi hanno fatto sbellicare, anche negli ultimi capitoli. Ma questa “gag” legata alla “vocetta stridula” di Pica è qualcosa di poco plausibile in un manga: certo, alla fine il senso comico arriva, ma una simile “situazione” è qualcosa che darebbe l’effetto voluto inserita all’interno di un film o di un anime, dove la voce può essere ascoltata. Qui, invece, lo sforzo di far comprendere ciò che succede è notevole e, a mio parere, non ottiene neanche il risultato voluto, proprio perché forzata e tirata per i capelli. Credo, ma ovviamente non posso esserne certo, che Oda abbia fatto tutto ciò pensando alla futura realizzazione di questa storia sotto forma di Anime, e questa cosa, sinceramente, non mi piace: se così fosse, significherebbe che il nostro Eichiro sta perdendo “mordente”, sacrificando la buona riuscita del suo manga nell’ottica di un “successo” legato più allo sdoganamento della sua opera, e questo, a mio parere, è un atteggiamento che un bravo “autore” non dovrebbe mai neanche prendere in considerazione. Certo, forse la mia è pura utopia, tuttavia credo che, in primis, una storia debba essere scritta cercando di essere bella di per sé, realizzata, in un certo senso, solo per il piacere di realizzarla e solo dopo, nel momento in cui ci sia la prova del fuoco della “somministrazione” al pubblico, verificare quanto essa sia “vendibile”. Ovviamente bisogna sempre tener conto delle “logiche di mercato” dietro la realizzazione di un manga, tuttavia credo che in questo caso Oda abbia fatto un passo che ha poca attinenza con il suo classico modo di fare, e la cosa mi è piaciuta davvero molto poco.