Demon Slayer: i primati continuano anche se il manga è terminato

di Gtuzzi Commenta

È arrivata in via ufficiale la fine di Demon Slayer, eppure il ben noto manga fa ancora parlare di sé. Si tratta di un fenomeno che, in realtà, non ha alcuna intenzione di fermarsi. Anzi, tutto il contrario, dal momento che si tratta di uno dei manga che è riuscito a riscuotere il maggior successo non solo in termini di pubblico, ma anche da parte della critica nel corso degli ultimi anni.

Il manga Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba Volume 21 ha fatto il suo sbarco all’interno di tutti i negozi nipponici da qualche giorno e Oricon News ha riportato un interessante novità, ovvero che la variante limited, così come quella standard di tale volume sono state in grado di stabilire un nuovo primato. Ovvero, sono state in grado di raggiungere e superare la quota di 2 milioni di copie vendute dalla prima pubblicazione.

Un volume che è riuscito a posizionarsi sia al primo che al secondo posto, rispettivamente ovviamente, nelle graduatorie di vendita per quanto riguarda la settimana che va dal 29 giugno al 5 luglio. La versione fisica è stata in grado di mettere insieme numeri di tutto rispetto, raggiungendo quota 1191086 copie. In riferimento alla variante fisica limited, invece, si è toccata la soglia delle 850 mila copie, superandola di 91 unità. Il computo finale lascia veramente senza parole, dato che è stata raggiunta e superata la soglia dei due milioni di copie.

Con le vendite che sono state raggiunte grazie all’ultimo volume, ecco che Oricon è stato in grado di effettuare una stima di vendita complessiva pari a qualcosa come 71618 milioni di copie per quanto riguarda questa serie solamente sul mercato nipponico.

Ecco, quindi, che Demon Slayer Kimetsu no Yaiba arriva a raggiungere probabilmente quello che si poteva definire come l’obiettivo numero uno, ovvero la soglia delle 80 milioni di copie totali in circolazioni, che comprendono sia le versioni che quelle digitali. E attenzione, dal momento che si fa riferimento solo ed esclusivamente al Giappone, senza nemmeno considerare i picchi di vendite impressionanti che sono stati ottenuti anche all’estero, compreso naturalmente pure il mercato italiano.

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