Amanchu [Edito GP] – Recensione

di Kirisuto Commenta

Quando mi trovo di fronte al compito di scrivere una recensione cerco sempre d’essere diplomatico, soprattutto quando si tratta delle anteprime di casa J-Pop e GP. Non che mi sia capitato spesso di dover mitigare e smussare le mie opinioni negative rispetto ai titoli che vi ho portato, anzi raramente, ma stavolta ho idea che non riuscirò a trattenermi. Ho fatto una fatica del diavolo a finire il primo volume di Amanchu, tale che non avete idea. Amanchu, ultimo lavoro di Kozue Amano (altri titoli: Aqua e Aria) e tuttora in corso.

Ecco di cosa vi parlerò oggi. Ci sono da premettere due cose: non ho letto alcun’altra opera della Amano e, come sempre, la J-Pop/GP ci fornisce solo il primo volume della serie. Le mie valutazioni dipenderanno quindi dal primo impatto che ho avuto con l’opera partendo dal presupposto che non ho background di sorta.

 

 Una volta tanto si tratta di uno slice of life (Dio solo sa quanto amo questo genere) e, sostanzialmente, tratta la storia di amicizia tra due ragazze che iniziano le superiori; una residente e una trasferita recentemente. La località marittima permette vari svaghi, ma la ragazza nata lì (Pikari) è appassionata di immersioni e trascinerà la ragazza trasferita da Tokyo (Teko) nella sua passione. Questo sotto la supervisione di una docente, anche lei diver, che gestisce il club scolastico di free diving.

Ulteriore motore della trama è la differenza caratteriale delle due ragazze che, com’è possibile prevedere, sono due opposti che si completano: Pikari è sicura di sé, espansiva e sempre iperattiva mentre Teko (da pesce fuor d’acqua qual è) è molto timida, introversa, mal disposta in un primo momento a dare corda a Pikari, ma in seguito felice d’averlo fatto.

 

Sembra funzionare come schema, cos’è che m’ha fatto storcere il naso? Cos’ha mi ha bloccato per settimane (il pdf mi è stato inviato a fine marzo) nel procedere con la lettura, università a parte?

La piattezza. La prevedibilità. La scarsezza di fantasia,  se così volete chiamarla, nel gestire il legame tra i vari personaggi. Una persistente sensazione di già visto. Non tanto per l’ambientazione, che è originale e curiosa: è il primo manga che leggo tratti il free diving, una passione/hobby che sento sempre più persone praticano.  Ma l’idea è solo il 3% (cit.). Oltre ad avere buone idee, affinché il progetto sia un buon progetto, ci dev’essere tutto un lavoro che dia risalto alla buona idea legando i personaggi, sviluppando un intreccio ecc.

Al che, dopo questa mia affermazione, si leveranno cori che mi urleranno dietro: ma è solo il primo volume, su cinque finora usciti, di un manga in corso!

Sì ma non è una buona motivazione per annoiare a morte un lettore. Un autore non può permettersi di dire: compra compra, che poi vedi al terzo volume come parte bene. Al terzo volume? Scusa sai, ma se non risvegli il mio interesse dal primo volume io faccio presto a chiudere il volume, rimetterlo sullo scaffale e lasciargli prendere polvere tutto solo. Questo ovviamente ignorando il fenomeno scan dove uno può, senza spesa monetaria e investendo solo tempo, vedere se una serie vale la pena. Ma i mangaka non fanno certo affidamento sulle scan, figurarsi!

A me un volto del genere dà i brividi.

Ci sono migliaia di slice of life, alcuni sono scolastici (legati alla frequentazione di un club o meno), ma nel primo volume sprizzano tutti un po’ più di brio, certi proponendo vicende o questioni a lungo termine che ti invogliano alla lettura dei volumi seguenti. O anche no; prendete Yotsuba&! un manga che, di trama, sostanzialmente non ne ha, eppure il suo primo volume ti mette già in crisi d’astinenza.

Insomma, sintetizzando: non vuoi impostare la trama già dal primo volume, ma lasciare che sia solo un volume di introduzione? Benissimo, ma rendilo comunque attraente per il lettore.

Non mi permetto di criticare lo stile di disegno. E’ uno stile leggero e luminoso, in linea con la spensieratezza prevista dalla storia. Coerente e preciso. Una cosa sola mi ha dato i brividi, che la faccia di Pikari sia quasi perennemente impostata come la smile :D. Ma per il resto devo dire che non mi è dispiaciuto, soprattutto le tavole doppie con vista sul mare e sul viale alberato di ciliegi in fiore.

 

L’edizione GP è però ineccepibile e, anzi, riserverà a coloro che vorranno darsi all’acquisto delle sorprese. Troviamo infatti un edizione con sovraccoperta. Mi correggo: con sovraccoperte. Infatti al lancio del titolo alcuni volumi avranno una variant cover che potete confrontare qui sotto con quella canonica. Il prezzo è 5,90 Euro. Se siete fan di Amano, ho idea questo sia proprio quello che cercate; tra queste pagine si può leggere l’inizio di una storia d’amicizia tra i mari del Giappone. Se come me siete indecisi per gli acquisti da fare nei prossimi mesi … Il 10 maggio esce il primo volume della riedizione J-Pop di Devilman di Nagai (con box a fine serie). Un classico da non perdere.

Ringrazio la GP publishing, vi lascio le due cover e vi aspetto al prossimo articolo!

 

Cover Standard
Cover Variant – Edizione Limitata

 

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