Muore un personaggio di Naruto, ragazzo si suicida

di Silvia Letizia 13

Il giornale britannico Daily Mail venerdì di questa settimana ha diffuso la notizia che un ragazzo di quattordici anni di nazionalità russa il 30 Ottobre di quest’anno si sarebbe suicidato in seguito alla morte di uno dei personaggi della serie televisiva animata di Naruto Shippuden. Stando a quanto scritto sul giornale il ragazzo di nome Leonid Hmelev sarebbe saltato da un edificio e, dopo un volo di circa 30 metri, sarebbe morto sul colpo in seguito all’impatto con il suolo.

Il Daily Mail ha descritto il ragazzo come letteralmente devastato e sconvolto dopo aver assistito alla morte del personaggio di Itachi Uchiha (il nome è scritto in bianco per evitare possibili spoiler. Evidenziare per leggerlo). Il personaggio la cui morte ha portato al suicidio del ragazzo russo era già nota ai fan del manga, ma evidentemente non a Leonid Hmelev, visto che il capitolo del manga corrispondente all’episodio della serie animata è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump nel 2008. Lo stesso Leonid Hmelev ha lasciato un messaggio su un sito di social network prima di suicidarsi parlando del fatto di stare “pianificando la propria fine”.

Dopo che i genitori del ragazzo russo hanno denunciato la sua scomparsa, tanto loro quando i vicini hanno cominciato a cercarlo e hanno trovato il corpo del ragazzo due giorni dopo, l’1 Novembre. Il Daily Mail ha anche riportato una dichiarazione del padre di Leonid Hmelev. Stando alle parole del genitore, il figlio guardava troppa televisione e, nonostante i suoi rimproveri e le sue ammonizioni, non aveva intenzione di limitarsi. Inoltre sembrava non essere più in grado di distinguere cosa fosse reale e cosa no.

Dai risultati di un recente sondaggio a opera dell’UNICEF e del The New York Times risulta che la Russia abbia il terzo indice più alto di suicidio tra gli adolescenti, pari a ventidue ogni centomila ragazzi, inferiore solo a quello della Bielorussia e del Kazakistan.

[ Fonte | ANN ]
[ Fonte | Wikipedia ]

Commenti (13)

  1. Ma i genitori dormivano? Non si sono accorti di avere un figlio disturbato e dal comportamento anomalo? Uccidersi, perch� � morto un personaggio fittizzio di un’opera di fantasia, e la cosa pi� stupida che si possa fare. Rinunciare alla vita perch�, in un’opera immaginaria � morto un personaggio che mi piaceva… Ma stiamo scherzando? Se i genitori stavano un poco pi� attenti si poteva evitare tutto questo…

  2. ottimo, ora ci troveremo pieni di moralisti che buttano feci (per essere elegante) sui fumetti oltre che i videogiochi. io sparerei in bocca ai genitori…

  3. Ci mancava solo questa adesso, come se non bastasse la crociata anti-videogmae adesso arriver� quella contro in fumetti (i vari tg italiani avranno gi� pronti i servizi). Che poi come dico sempre in questi casi, sta sempre ai genitori controllare e moderare i propri figli ( in questo caso curare. vista la situazione pschicoligica in cui sembrava trovarsi il ragazzo), io ho 23 anni e ricordo bene come mia madre e mio padre mi dicessero di staccarmi dalla tv/snes ecc… se non lo facevo da me, ci pensavano loro :whistle:
    ps piccola battuta cinica e bastardella : “avrebbe dovuto leggere OP”

    1. A meno che non arrivava a Marineford :tongue:
      A parte l’ironia, concordo con quanto hai scritto, anche perch� i miei genitori si sono sempre comportati esattamente come i tuoi :biggrin:, e quando avr� un figlio/a mi comporter� esattamente allo stesso modo (anche se qualche partitina ai videogames conto di continuarla a fare :biggrin: ).

  4. Spoiler:
    Non sa che dopo per un breve periodo resuscita. :sick:

  5. quoto tutti solo una cosa. A quell’et� la differenza tra fantasia e reale dovrebbe essere chiara

    1. Dovrebbe, se i genitori si fossero adoperati nel far comprendere gli sbagli del figlio.
      Al giorno d’oggi vedo che i genitori (non tutti ci tengo a precisarlo), accontentano in ogni cosa i propri figli (che cosi diventano Bimbiminkia), gli fanno passare tutti i capricci e non li riproverano per niente (dove il rimprovero non � una cosa del tipo “guarda che non si fa”, e poi sbattersene). Ora un figlio che cresce cosi, � ovvio che non da retta ai propri genitori, ed � ovvio che non ha chiaro cosa significhi la vita, e quanti VERI sacrifici si fanno nella vita reale, perch� � stato abituato ad avere gi� tutto. Nel suo mondo la morte di un personaggio di un’anime � pi� importante della sua stessa vita, e questo mi sembra un pensiero da completo deviato mentale.

      1. E’ pi� probabile il contrario di quello che hai detto, uno che ha tutto non si suicida x un personaggio di un anime, al massimo diventa una testa di beeeeep da grande ma la vita se la gode.
        Se invece hai una famiglia del cavolo e cresci con complessi di inferiorit� diventi timido ed insicuro e il tutto si riperquote sulla vita di ogni giorno, smetti di socializzare e farti una vita e allora si che rischi di ammazzarti…
        Si � suicidato perch� � morto un personaggio di un anime?
        Solo una scusa… chissa i problemi che ci sono dietro…

      2. Infatti � importante notare l’ultimo paragrafo dell’articolo, ossia quello su quanto sia alto il tasso di suicidio tra gli adolescenti in Russia. � ovvio che quello che � successo � successo in un paese in cui la situazione non � rosea e l’attaccamento eccessivo di un ragazzo a un personaggio di fantasia � solo la conseguenza di una realt� sociale probabilmente opprimente.

  6. Il ragazzo doveva avere altri problemi, se l’anime c’entra � solo la goccia che fa traboccare il vaso.
    L’adolescenza � un periodo difficile.

  7. La questione del suicidio � quella che meno ho avuto modo di affrontare nei miei studi, eppure � possibile ricondurla a tante altre questioni. La prima � la depressione, o i disturbi dell’umore in generale: quando l’umore si sposta eccessivamente verso il polo negativo si consiglia infatti di tenere sotto osservazione le persone che sono afflitte da questo disturbo perch� i rischi di suicidio sono elevati. Dipende anche dalla natura del disturbo in questione, come nel caso del disturbo depressivo maggiore dove pu� manifestarsi anche catatonia; oppure nei deliri maniacali di un disturbo dell’umore in fase positiva acuta, dove la morte pu� essere causata da una sopravvalutazione delle proprie capacit�.
    Qui il caso � diverso comunque, e il problema sta “a monte”, non necessariamente legato al clima quasi dittatoriale che si vive in Russia, poich� l’alienazione dalla realt� � una reazione comune a tutte le societ�, occidentali e orientali. Non voglio accusare il padre, o le persone affianco a questo ragazzo, ma una delle responsabilit� dei genitori � quella di crescere i giovani indipendetemente dalla condizione sociale in cui ci si trova: non esiste altro modo possibile di tramandare i valori a un figlio. Quindi rimproverare un ragazzo quando perde il contatto con la realt� e passa troppo tempo davanti al televisore o il computer vuol dire quando si sta agendo � gi� troppo tardi, perch� i bambini vanno istruiti prima di farli entrare in contatto con i media e la societ�.
    Inoltre bisogna sempre tenere presente anche un fatto, che non sar� il primo a dirvelo: i genitori nella percezione del loro dovere riguardo ai figli spesso si limitano a fornire ai figli ci� che loro � mancato. Non che sia sbagliato, ma il benessere, vestiti nuovi, cibo, e tecnologia non giustificano un genitore a non passare del tempo con i propri figli. � come dire, sostanzialmente, che queste persone ritengono che i bambini, e i giovani, non abbiano altre necessit� oltre quelle materiali e che se soddisfatte non si possono presentare problemi di tipo relazionale e caratteriale. Per questo i giovani vanno alla ricerca di una guida, fuori dalla cerchia famigliare; guida che alla fine sar� sempre incapace di compensare le mancanze del giovane. Questo ragazzo si era avvicinato a un mondo di fantasia e ne era rimasto intrappolato, ma non � un problema isolato che si ferma a casi del genere, perch� altri, alla ricerca della compensazione di determinate mancanze si avvicinano al mondo della criminalit� e quello della tossicodipendenza.
    Sempre pi� si presenta la necessit� nella nostra societ� di far capire alle persone che essere genitori non � un diritto, ma un dovere, che comporta delle responsabilit� e delle abilit� di cui difficilmente si sospetta anche l’esistenza al momento della nascita del proprio primogenito.

  8. Spero solo che dopo questo fatto non ricomincino con le solite menate del tipo “i manga sono pericolosi, eliminiamoli”. Qualche tempo fa, proprio qui su komixjam, lessi un articolo sempre relativo alla Russia. Si parlava proprio della statistica che Silvia riporta nell’articolo, sull’enorme tasso di suicidi tra i giovani. Ci si concentrava sul fatto che tra quelli che si suicidavano, una percentuale molto alta (non la ricordo) seguiva costantemente anime e manga, dunque l’intelligentissimo governo russo aveva dedotto che parte della colpa poteva essere attribuita a loro, e che quindi sarebbe stato conveniente abolirli…ma per piacere. E’ da una vita che leggo manga, e nei momenti in cui ho avuto difficolt� non ho pensato nemmeno lontanamente di fare un gesto sconsiderato.

  9. No cio� questo � fuori!
    � un cartone �_�
    Se morisse Kiba Farei Qualche lacrima ma suicidarmi no!
    ke imbecille -.- Itachi cmq dopo resuscita quindi… :cheerful:

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