Reply To: L’uomo: animale o regno a parte?

#935307
bluclaudino
Partecipante

Ho letto tutto, e mi piacerebbe parlare di un aspetto.

Un dogma infatti lo possiamo trovare, la nostra è una società sessocentrica (per lo più vaginocentrica), e non lo dico per fare una battutaccia, qui si parla seriamente non siamo mica all’Ichiraku :icon_rolleyes: Dico vaginocentrica perchè il maschio è il soggetto più suscettibile, a livello chimico, agli impulsi sessuali in quanto deputato all’inseminazione (pensiamo solo alle mila pubblicità con tette e culi vaganti). Continuo a precisare che non sono battute, semplicemente è il retaggio della nostra razza, siamo animali.

Il retaggio che più ci accomuna al regno animale è quindi, secondo me, l’istinto sessuale, ciò cozza incredibilmente con tutto l’impianto sociale ed etico imbastito dall’uomo (famiglia, matrimonio, monogamia). Faccio un esempio altrimenti divago troppo: la società umana impone che per migliorare il proprio status ed integrarsi ci si debba sposare e si debbano fare figli, il fatto di essere fedeli ad un solo partner sessuale (altro non è se non questo) è un’imposizione tipicamente umana (anche se succede per pochi altri animali), il sentimento di “fidelizzazione” nasce probabilmente dalla necessità di sentirsi al sicuro e “sistemarsi” all’interno di una società in cui la maggior parte dei propri simili è appunto “sistemata” (non trovo un’altro termine purtroppo). L’istinto animale però è comunque preminente, è noto in molte statistiche che la maggior parte dei divorzi (e quindi della regressione etica) è causata da insoddisfazione sessuale che sfocia poi in “tradimenti”, incomprensione o semplicemente incompatibilità.

L’uomo è un’animale sociale, querion ha ragione, e la società che ha costruito è fondata su basi animalesche che spesso viene spontaneo rinnegare, facendolo si perde la grande consapevaolezza dei propri limiti in quanto “esseri superiori” e ciononostante governati e spinti dagli stessi istinti di un gallo in un pollaio.

Per quanto riguarda l’educazione, concordo con querion e thin ma aggiungerei una cosa: la passione per qualcosa (squadra, partito, sport), la paura di qualcosa (xenofobia, omofobia), l’odio per qualcosa (misoginia) sono forme animalesche di autoconservazione, prendere l’esempio più conveniente per raggiungere lo scopo istintivamente più importante/preminente. Un ragazzo che tifa milan come il padre lo fa perchè vede nel genitore un esempio di successo a cui aspirare (avere dei figli è già, inconsciamente, un obbiettivo animalesco e quindi condiviso), così come avere paura di una popolazione è come “marcare un albero o un idrante” :asd:

La parte finale del tuo discorso thin è talmente chiara che non è opinabile: è chiaro che non esista nessuna anima, pensare ad un’anima è uno strumento istintivo in grado di sopperire all’ignoranza riguardo un aspetto biologico non ancora completamente chiarito (il cervello è l’unico organo non ancora sviscerato completamente, anzi).
Così come l’uomo non comprende l’infinito, un cane non comprende la prospettiva, per insegnare all’uno ed all’altro l’una e l’altra cosa i due cervelli (ed i sistemi nervosi annessi) necessitano di un’upgrade sostanziale, un “semplice” aumento della velocità e della quantità di impulsi elettrochimici a livello dei neuroni.

P.s. ho scritto un sacco di cose a caso, così come venivano.. non badate alla disorganizzazione del post :asd: