Reply To: Come difendersi dai truzzi e co.

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dreida
Partecipante

allora gente, innanzi tutto chiedo scusa per il mio post a inizio discussione. era un brutto momento in real e ho scritto sull’impeto del momento(me ne ero pure scordato)!!

a me non interessa come la gente si veste o tiene i capelli. certo è sicuramente piu piacevole avere a che fare con persone curate(e per curate non intendo vestite alla moda, firmate e lampadate!!!)nonono, per curate intendo persone che si presentino bene alla vista. per dire, conosco un ragazzo che va in giro con i pantaloni strappati dal cavallo al ginocchio, i capelli con le foglie dentro, stivali che sono gli stessi da 5 anni con i buchi. ora, non dico che non ci parlo con lui, anzi, semplicemnete se dovessi scegliere tra la sua compagnia e quella di un altro mio amico che magari ha un pensiero simile, un atteggiamento simile ma magari ha un jeans non aperto, delle scarpe messe bene, e i capelli “ordinati” (dove ordinati non sta per corti!!) sicuramente preferirei la sua compagnia per passare una serata e andare a bere qualcosa magari con altra gente.
io non voglio dire che il mio ragionamento sia giusto, vogio solo dire che mi comporterei cosi.
sara anche che la societa in cui cresci ti condiziona.
alle superiori ero uno di quelli che vestiva normale. come un qualsiasi ragazzino dell’epoca. pantalone o jeans, polo o maglietta e maglioncino, giacca e quant’altro. le scarpe erano quelle del mercato e i capi firmati erano pochi e solo per cerimonie o altri eventi.
intorno a me avevo compagni che crescevano a nike, champio, reebok prima e gucci, d&g e armani poi.
ovviamente in una classe di 30 elementi dove 27 vestivano come sopracitato, uno era uno skater e uno un’altro un recidivo ascoltatore di hardcore che piu hard non si puo, io che crescevo con una lieve arretratezza rispetto agli altri(causa la mia famiglia bigotta) assimilavo tutte queste cose.
alla fine, ora come ora mi vesto come mi paice, ma i miei gusti me ne accorgo sono influenzati dalle etichette che qui si stanno dando ai truzzi, pero ho anche subito una grande influenza della musica che ascolto che mi è stata iniettata da quel’unico skater ora evolutosi in un qualcosa di ibrido tra il metal e il punk moderno.
quindi, per i miei amici, io sono un diverso perche per quanto da fuori qulacuno che mi vede con loro potrebbe non notare la differenza cosi enorme, per loro che sanno come sono sono un diverso(ma non nella accezione negativa del termie!!!anzi!!e io sono contento di questo!!!)
per restare in tema di diversità/unicità, qualche anno fa una sera all’angolo tra due stradine di ritorno da una riunione, chiaccheravo con un ragazzo vistosamente “truzzo”. mi ha colpito moltissimo un discorso che mi ha fatto.
se un esterno guarda una compagnia di soli “truzzi”, vede tante copie di un unico modello.
in realta, ognuno di loro cerca quel qualcosa che nella monotonia dell’uguale, lo distingua dagli altri. questo puo essere, las carpa presa a madrid che solo lui ha in tutta la citta( o cosi crede!!), l’orecchino fatto da lui, il pantalone preso a berlino di una marca che in germania va fortissimo …ecc ecc.
onestamente, io che vivo in una relata come questa, che è molt ampliata, perche a bolzano questo senso di appartenenza è molto forte. sono stato in molte città, ora studio e vivo a verona, ma non percepisco lo stesso clima in fatto di moda, la stessa riproduzione di quel modello di cui prima accennato, anche se i “truzzi” sono molti!!
comunque, il concetto finale, è che nonostante appaiano cosi tutti uguali, cercano pure loro di differenziarsi. ma per chi non è “del giro” è difficile notarlo(è un po come vedere due gatti neri, all’apparrenza sono uguali, ma il padrone sa riconscerli!!!)