Il bestemmione che dedicherei a Kaguya non avrebbe lingua, andrebbe al di la dell’umana comprensione. Un nemico sbucato fuori dal nulla come nelle peggiori scelte di Dragonball GT. Da poteri illimitati, a capacità inferiori a quelle di un genin. “Eh, ma era nata prima delle tecniche ninja, non poteva conoscere le varie strategie che ora i combattenti usano”, questa era la giustificazione di un mio amico. Vero, se solo non avesse avuto nella manica una specie di banca dati umana e semi-eterna, capace di sovrapporsi a qualsiasi organismo vivente, meglio conosciuta come zetsu nero o Il sommo pianificatore, colui che ha seguito la storia dei ninja dagli albori. La parte con la gravità aumentata è stato fondo del barile: dopo essere rovinosamente caduta al suolo causa aumento di gravità da lei stessa causata, lancia le ossa e puf, una cilecca da Comica di Stanlio e Olio. Dopo questo sfogo, riassumo il tutto in poche frasi: la parentesi di Kaguya è stata davvero deludente. Un bel personaggio, ma solo a livello estetico. Riciclata la storia del nemico che risorge dal nulla, botte da super uomini mutanti che hanno trasformato Kakashi, (colui che rischiava l’aritmia cardiaca a fare due cloni d’ombra), in una corazzata volante spara shuriken-dimensionali, anche se per poco. Il tutto si riaggancia ad una saga della guerra zeppa di calci nello stomaco: belle le proposte, ma davvero pessimi i risultati. Disegni e concetti ci stavano, ma i nemici erano davvero ridotti a cattivi dragonballiani, (e con questo ho detto tutto). Godiamoci mo quest’ultima sasukata in santa pace, (anche se i combattimenti fra robot giganti e bestie mutanti me li aspettavo in altri manga >->)