Il Locarno Film Festival ed i guai con la legge

 Eccomi ritornato a scrivere per questo fantastico sito, dopo aver appreso la notizia dell’abbandono di Dena con cui mi sento particolarmente riconoscente per avermi offerto la bellissima opportunità di contribuire in prima persona alla crescita professionale e culturale di questo piccolo angolo di fantasia che è KomixJam…grazie di tutto Dena per ciò che hai fatto per me e per le centinaia di persone che sono passate di qui e tutt’ora continuano a passare.

Kyoto Life : la vita quotidiana parte 2 – il cibo

 Ebbene, ve l’avevo promesso ed eccolo qui, il post mangereccio che farà venire a tutti l’acquolina in bocca (a me di sicuro). Dunque, che cosa mangiano i giapponesi? Tanto riso e tanto pesce, ok, fin qua siamo d’accordo. Ma che cosa mangiano quattro ragazze che si trovano qua per studio, che non hanno nè troppo tempo per cucinare nè troppi soldi da buttare via? Tanto per cominciare, nello scorso articolo vi parlavo dei Cup Ramen, e li vedete qua in foto. Sono esattamente gli spaghettini resi tanto famosi dall’ispettore Zenigata: apri la ciotola, versi acqua bollente, la richiudi, e dopo 5 minuti ecco qua i tuoi spaghetti in brodo perfettamente cotti e gustosi. In effetti, essendo semplicemente liofilizzati non sono nemmeno troppo pieni di conservanti e roba varia, quindi quando non si ha voglia di cucinare, sono un’ottima alternativa. Altrimenti si possono comprare i mazzetti da cuocere e condire a piacere, e si può scegliere il tipo preferito di pasta. Ramen, soba, udon, questi ultimi due sia caldi che freddi.

Altro piatto molto popolare qui è il riso al curry. Il problema è solo che,

Kyoto life: la vita quotidiana parte 1 – i prezzi

 Eccoci qua, finalmente, dopo una lunga attesa, all’agognato (e sudato, da parte mia) post sulla vita quotidiana qua in Giappone. Innanzitutto, da dove cominciare? Mi sono fatta più volte uno schema in testa, ma c’è così tanto da dire che alla fine diventava tutto più incasinato e confusionario che se avessi scritto di getto. Quindi ho deciso di fare così, di scrivere le cose come mi vengono in mente. (poveri voi XD )

Dunque, tanto per cominciare si potrebbe partire dalla cosa che mi ha scioccato di più: i prezzi. In realtà qua è abbastanza facile andare avanti con 500 yen al giorno (3 euro circa) perchè è pieno di negozi che vendono tutta la loro merce al prezzo fisso di 100 yen (105 on le tasse), e in questi posti si può trovare davvero di tutto, dalle camicie, ai prodotti per i giardinaggio, agli alimentari preconfezionati. In effetti per uno studente qua i cup ramen sono un vero e proprio stile di vita. Economici, gustosi, e riempiono per bene. L’unico problema è che essendo agosto la voglia di bere brodo bollente finisce sotto le scarpe, e si vuole ripiegare su qualcosa di fresco, tipo frutta e verdura. E qui arriva la mazzata. Ve la sentireste voi di pagare 1500 yen (13 euro) per un cocomero di media grandezza? o di pagarne altrettanti per 5 pesche? La frutta è una delle cose più care, in quetso paese. Anche perchè hanno la ormai conosciuta e ampiamente sbeffegggiata abitudine di avvolgere tutto singolarmente,

My Girl di Mizu Sahara: dal manga al dorama live action

 Notizia breve, credo che nessuno qui dopo l’annuncio di ieri sia dell’umore adatto per fare i soliti post spensierati e ironici… 🙁

Anche se la notizia del nome del protagonista mi rende assolutamente euforica e felice: Masaki Aiba degli Arashi (stessa band di Matsujun, mio marito). Ora, il ragazzo non avrà un viso bellissimo, ma di certo ha due gambe che non finiscono più, per non parlare dell’aria da ragazzo un pò infantile e dispettoso, con quel pizzico di stupidità che… ok, va bene basta. Parlando della notizia, è stato dato “semaforo verde” al live action, in forma di tv dorama, di questo manga un pò particolare rispetto ai soliti shojo di sempre: la storia di My Girl parte da un avvenimento un pò “drammatico”: il protagonista, Masamune Kazama, viene a sapere che la sua ex ragazza

Il Festivalbar degli Anime (Virtual Singer Inside)

 Quale miglior modo per omaggiare l’estate (che nonostante sia Agosto è già iniziata da un bel pezzo) se non scrivere un articolo il giorno prima di partire per le mie meritate vacanze?

Spero sinceramente che chiunque abbia letto i miei articoli precedenti sia stato soddisfatto del lavoro svolto e spero che anche quest’ultimo articolo prima delle ferie (che dureranno 4 giorni ma intensi!!!) sia soddisfacente per chi leggerà.

Parliamo di Anime stavolta, ma non degli Anime in particolare ma delle stupende Opening/Ending che accompagnano/salutano lo spettatore nella visione della sua serie preferita, mi ricordo le Opening di Naruto e di One Piece per citare serie recenti ma perchè no, anche Cha-La-Head-Cha-La di Dragon Ball (meno recente) e Ima Chikyu ga Mezameru che introduceva lo spettatore alla stupenda storia di Conan, il ragazzo del futuro.

Mentre da noi passano (passavano viste le odierne situazione economiche della penisola) rassegne musicali che personalmente mi annoiavano peggio de “La Corazzata Potemkin” (peraltro ricevevano da me il medesimo giudizio che il buon Fantozzi dava al film in questione) piene zeppe di personaggi tirati fuori dalla formaldeide o fatti con lo stampo, in Giappone dal 2005 è attiva una chiara e curiosa manifestazione: la Animelo Summer Live.

Grandi nomi per “The Story of Blue-Eyed Girl”

 Premetto che non sono riuscito in almeno 10 minuti che leggevo la notizia, riportare un buon titolo per questo articolo, quindi mi scuso preventivamente con chi non lo ha trovato molto ispirato.

In questa sede parliamo della Shin-Ei Animation un posto che molto sinteticamente, i bambini possono accomunare al regno delle fiabe e della fantasia, perchè questo? Perchè lo studio fondato a Tokio nel 1965 è una fabbrica che ha realizzato sogni per bambini realizzando i sogni degli adulti.

Parlavo solo ad inizio settimana di Hayao Miyazaki, ebbene è proprio in questo studio che il grande autore ha iniziato a comporre e creare il mosaico anime che Monkey Punch ha creato per il mondo manga: proprio quel “Le avventure di Lupin III” venne creato in questi studi in collaborazione con la casa di produzione Tokio Movie.  Lo studio è anche famoso per la serie di Doraemon (la nuova serie) e per il remake di Kaibutsu-kun (Carletto, il principe dei mostri).

Perchè non hanno ancora finito le idee:i Samurai Maid cafè

Sapete ormai che quando i giapponesi fanno qualcosa di strano e incredibile, potete contare sulla vostra beneamata Funny per saperlo. Ed è questo uno di quei casi, come avrete capito asd.  In fondo, ormai in giappone hanno dei maid cafè per qualsiasi cosa, quindi uno in stile epoca sengoku di certo non fa male.

E dove poteva trovarsi questo maid cafè? Ma ovviamente a 5 minuti dalla stazione di Akihabara a Tokyo, dato che senza passare di qui niente che riguardi l’universo otaku può sperare di diventare popolare. Insomma, Akihabara è un quartiere strano, nasce come la zona dei negozi di materiale elettrico ma nel tempo si è evoluto fino a diventare la sterminata distesa di negozi di manga, anime, gadget e quant’altro che conosciamo bene. I maid cafè nascono proprio qui, nella “pianura delle foglie d’autunno” (è questo che significa akihabara in giapponese), e se non sapete che cosa sono, provo a riassumerlo in poche semplici parole:

Galaxy Express 999 ritorna per il turismo

 “Galaxyyy Galaxyyy Galaxyyy….”

Spero con tutto il cuore che chiunque legga KomixJam o perlomeno chiunque legga questa notizia abbia nel cuore un bel ricordo dell’anime trasmesso praticamente ininterrottamente su varie reti private (da me era Italia7 ma leggo al momento di stendere l’articolo che la sua prima nazionale è stata su Rai Due) che narrava la storia di Masai in giro per la galassia con il “treno delle stelle” in compagnia della misteriosa Maisha alla ricerca di un modo per diventare un essere meccanico immortale, durante il viaggio capirà il senso della vita e comprenderà molte cose che noi poveri umani del 2009 non siamo ancora in grado di vedere.

L’opera (risalente come manga al lontano, lontanissimo 1977) a cura di Leiji Matsumoto (Capitan Harlock e Star Blazer) è stato un tassello vitale di due generazioni di telespettatori di cartoni animati (spero perfino 3 generazioni) ed ancora oggi riscuote molto successo tra i malinconici del settore ma anche le nuove reclute (visti i temi affrontati e l’originalità delle storie, ambientati nei pianeti della galassia).

Kyoto life – Nara: i templi, il parco e i cervi

 Salve di nuovo a tutti i miei affezionati lettori (affezionati? asd). Dato che, come vi avevo già accennato, domenica io e le mie compari siamo state a Nara, ecco qui il report tanto atteso.

Innanzitutto, che cos’è Nara? Nara è stata la prima capitale fissa del giappone, da 710 al 784, quando ha ceduto lo scettro a Kyoto. Come logica conseguenza, in questa piccola cittadina (l’autobus ci mette circa 30 minuti, fermate comprese, a percorrere tutta la sua circonferenza) si trovano alcuni dei templi più importanti del giappone. Oltre al Koufukuji, (vediamo se avete studiato le lezioni precendenti: è buddista o shintoista? 😀 ) dove è conservata la famosissima statua di ashura, c’è il Todaiji, l’edificio in legno più grande del mondo, di cui trovate qualche video più in basso (oltre a vederlo nella foto qui accanto).

MA!! la cosa più bella di Nara sono i CERVI. Come, i cervi? Dovete sapere che in questa cittadina vive una grande colonia di cervi, circa un migliaio, che svolgono un pò il ruolo che svolgono i piccioni a venezia. Ti vengono vicino, si lasciano accarezzare, rompono le scatole perchè vogliono il mangime, e se un avventato turista compra lo shika senbei dalla tenera vecchina, lo circondano e lo assalgono senza pietà. Ne ho visti alcuni impennare letteralmente sulle zampe posteriori, pur di aggiudicarsi una focaccina (che secondo noi è drogata, insomma, quelle reazioni non sono normali). Insomma, se si va a Nara non può mancare una foto con i cervi. Ma siccome noi tsubaki girls siamo avanti, abbiamo fatto anche il video, che vedete qua sotto

Castlevania: in arrivo il live action?

 Giuro, non se ne può più. Io per prima non vorrei fare sempre e solo articoli su live action, ma purtroppo ultimamente non si parla d’altro. O meglio, non si fa nient’altro. Insomma, per variare un pò ho dovuto ripiegare su rpg che permettono di simulare gravidanze e parti… Insomma, mi arrendo. Non posso scrivere su nient’altro, non si parla di nient’altro, se non di cose davvero troppo poco interessanti per la sottoscritta.

Insomma, il fatto che la saga di Castlevania sia decorata dalle splendide illustrazioni dell’immensa Ayami Kojima dovrebbe far desistere chiunque dal tentativo di riprodurla dal vivo. Insomma, un essere sano di mente penserebbe: ” no, io non sono in grado nemmeno di avvicinarmi ad un simile splendore”. E invece, come avrete capito, non solo lo pensano, ma vanno pure a sbandierarlo al Comic Con. Infatti

Allenati a curare un bebè con il nuovo online game giapponese

 Diciamoci la verità: i giochi di ruolo dopo un pò annoiano, a meno che non siano WOW o simili. Ecco quindi che i creatori scatenano la loro fantasia per infilare nel gioco le caratteristiche più originali, quelle che aumentano la giocabilità, eccetera. Insomma, tra le varie opzioni di personalizzazione, di storyline e compagnia varia, sembra davvero che non ci si possa annoiare. E invece no! Per un MMO (massively multiplayer online) la sopravvivenza dipende dalle caratteristiche sempre nuove, più sono e meglio è: guai se il gioco diventa noioso, ci si mette davvero poco ad abbandonare il campo. Anche perchè questi giochi hanno dei periodi in cui vanno molto di moda, e poi la loro popolarità cala bruscamente appena esce un gioco nuovo e più in voga. Quindi, perchè non dare ai giocatori la possibilità di avere un bambino? Si parla ovviamente di giochi onine che prevedono la possibilità per una coppia di sposarsi e di simulare la vita matrimoniale, e in effetti in questo contesto fare un figlio non sarebbe nemmeno strano…

Kyoto life – il gion matsuri parte 2

 Bene, eccoci qua con la seconda parte della cronaca del Gion Matsuri. per la prima parte, andate qui. scusate, mi rendo conto di non essere per niente costante nei post, però qua tra una cosa e l’altra non si trova mai il tempo per cazzeggiare.

Eravamo rimasti alla processione del 7 luglio. Oggi invece, vi paro della grande parata del 17. Sono passati 10 giorni, tanto lo so, ma spero che le immagini che vedrete vi ripagheranno dell’attesa (se e solo se stavate aspettando quest’articolo, ovvio).

La parata del 17 luglio è una delle più importanti di tutto il matsuri, tant’è che dura un’intera giornata. Non so bene i dettagi, ma la mattina a sfilare è stato lo yamaboko, ovvero il carro della torre. Lo potete vedere riprodotto nel meccanismo dell’orologio nel video alla fine di questo paragrafo. Un carro gigantesco, trainato e spinto contemporaneamente da alcuni uomini vestiti con i tradizionali hakama, mentre seduti sotto il tetto stanno dei musicisti che accompagnano i movimenti del carro con la loro musica. In cima a questo carro, c’è un pino, di cui però non so dire il significato. Purtroppo de carro dal vivo non ho video da mostrarvi, perchè è passato la mattina e l’ho visto solo di sfuggita sulla strada di scuola, ma se cercate su youtube di sicuro ci sono tutti i video che volete. Di seguito, il video: