Dunque, eccoci già alla seconda puntata della nostra rubrica. Contenti? 😀 Io sono abbastanza contenta di tenerla, perchè ho davvero tante cose da raccontare e da condividere. Prima di iniziare, volevo dirvi che se c’è qualche argomento in particolare che volete che approfondisca, siete liberissimi, anzi, siete caldamente invitati a chiedermelo, sarò felice di accontentarvi (anche se non è detto che possa raccontare mie esperienze personali al riguardo).
Ma veniamo all’argomento di oggi. Il Gion matsuri è una delle feste popolari più importanti di tutto il Giappone, e nonostante la sua grandezza, mantiene ancora una forte componente folkloristica che lo rende, a mio avviso, particolarmente affascinante. Per coloro che non lo sapessero, dal 794 fino al 1868 la capitale del Giappone è stata proprio Kyoto, per questo a livello culturale e religioso la città è così importante. Il quartiere di Gion, poi, è uno dei più conosciuti, non solo per essere il quartiere delle geisha, ma anche per essere nominato nell’incipit dell’Heike monogatari, uno dei poemi più importanti della letteratura giapponese.
Wikipediando un pò, ho anche scoperto che il quartiere di Gion è così importante perchè il suo tempio principale, lo Yasaka jinja, è dedicato a Susanoo no Mikoto, una delle divinità più importanti dell’intero pantheon shintoista, dall’869. la storia vuole che il matsuri sia nato dalle pratiche rituali che servivano a scongiurare gli incendi, i terremoti e le malattie. Nell’869 poi, in seguito ad una terribile epidemia, l’imperatore Seiwa consacrò il tempio a Susanoo, dando così inizio al gion matsuri vero e proprio. Il matsuri in realtà non è uno solo: per tutto luglio si susseguono una serie di eventi, la cui scaletta è disponibilie qui, assieme ad un’ottima infarinata di storia e tradizioni.
Il 7 luglio, andando al tempio, siamo incappate in una strana processione. Degli uomini, vestiti di bianco, portavano una torcia (accesa) di dimensioni gigantesche sule spalle, al grido “hoytto, hoytto” (chiedendo ad un nostro coinquilino giappico, abiamo scoperto che l’espressione non ha una traduzione, potrebbe essere paragonata al nostro “oh issa”). L’atmosfera generale era un pò rovinata dalle macchine e dalla confusione, ma devo dire che assistere alla benedizione dei portatori e l’accensione della torcia da parte del sacerdote capo è stata veramente coinvolgente. Complice anche il tempo un pò nuvoloso, devo dire, è stato molto ma molto suggestivo. Di seguito, il video della processione (ignorate le nostre vocine garrule asd) Prossimamente, i video della parata del 17 luglio, e tante tante foto. Ovviamente tutto il materiale lo potete trovare anche sulla nostra pagina di facebook. Alla prossima puntata!
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P.s. per le foto di questa giornata, non le metto su deviantart perchè mi sono venute abbastanza male, ma se volete, ho messo il rar su megaupload: qua lo potete scaricare