Kyoto life – Nara: i templi, il parco e i cervi

 Salve di nuovo a tutti i miei affezionati lettori (affezionati? asd). Dato che, come vi avevo già accennato, domenica io e le mie compari siamo state a Nara, ecco qui il report tanto atteso.

Innanzitutto, che cos’è Nara? Nara è stata la prima capitale fissa del giappone, da 710 al 784, quando ha ceduto lo scettro a Kyoto. Come logica conseguenza, in questa piccola cittadina (l’autobus ci mette circa 30 minuti, fermate comprese, a percorrere tutta la sua circonferenza) si trovano alcuni dei templi più importanti del giappone. Oltre al Koufukuji, (vediamo se avete studiato le lezioni precendenti: è buddista o shintoista? 😀 ) dove è conservata la famosissima statua di ashura, c’è il Todaiji, l’edificio in legno più grande del mondo, di cui trovate qualche video più in basso (oltre a vederlo nella foto qui accanto).

MA!! la cosa più bella di Nara sono i CERVI. Come, i cervi? Dovete sapere che in questa cittadina vive una grande colonia di cervi, circa un migliaio, che svolgono un pò il ruolo che svolgono i piccioni a venezia. Ti vengono vicino, si lasciano accarezzare, rompono le scatole perchè vogliono il mangime, e se un avventato turista compra lo shika senbei dalla tenera vecchina, lo circondano e lo assalgono senza pietà. Ne ho visti alcuni impennare letteralmente sulle zampe posteriori, pur di aggiudicarsi una focaccina (che secondo noi è drogata, insomma, quelle reazioni non sono normali). Insomma, se si va a Nara non può mancare una foto con i cervi. Ma siccome noi tsubaki girls siamo avanti, abbiamo fatto anche il video, che vedete qua sotto

Kyoto life – il gion matsuri parte 2

 Bene, eccoci qua con la seconda parte della cronaca del Gion Matsuri. per la prima parte, andate qui. scusate, mi rendo conto di non essere per niente costante nei post, però qua tra una cosa e l’altra non si trova mai il tempo per cazzeggiare.

Eravamo rimasti alla processione del 7 luglio. Oggi invece, vi paro della grande parata del 17. Sono passati 10 giorni, tanto lo so, ma spero che le immagini che vedrete vi ripagheranno dell’attesa (se e solo se stavate aspettando quest’articolo, ovvio).

La parata del 17 luglio è una delle più importanti di tutto il matsuri, tant’è che dura un’intera giornata. Non so bene i dettagi, ma la mattina a sfilare è stato lo yamaboko, ovvero il carro della torre. Lo potete vedere riprodotto nel meccanismo dell’orologio nel video alla fine di questo paragrafo. Un carro gigantesco, trainato e spinto contemporaneamente da alcuni uomini vestiti con i tradizionali hakama, mentre seduti sotto il tetto stanno dei musicisti che accompagnano i movimenti del carro con la loro musica. In cima a questo carro, c’è un pino, di cui però non so dire il significato. Purtroppo de carro dal vivo non ho video da mostrarvi, perchè è passato la mattina e l’ho visto solo di sfuggita sulla strada di scuola, ma se cercate su youtube di sicuro ci sono tutti i video che volete. Di seguito, il video:

Kyoto life 2 – il Gion Matsuri parte prima

Dunque, eccoci già alla seconda puntata della nostra rubrica. Contenti? 😀 Io sono abbastanza contenta di tenerla, perchè ho davvero tante cose da raccontare e da condividere. Prima di iniziare, volevo dirvi che se c’è qualche argomento in particolare che volete che approfondisca, siete liberissimi, anzi, siete caldamente invitati a chiedermelo, sarò felice di accontentarvi (anche se non è detto che possa raccontare mie esperienze personali al riguardo).

Ma veniamo all’argomento di oggi. Il Gion matsuri è una delle feste popolari più importanti di tutto il Giappone, e nonostante la sua grandezza, mantiene ancora una forte componente folkloristica che lo rende, a mio avviso, particolarmente affascinante. Per coloro che non lo sapessero, dal 794 fino al 1868 la capitale del Giappone è stata proprio Kyoto, per questo a livello culturale e religioso la città è così importante. Il quartiere di Gion, poi, è uno dei più conosciuti,

Kyoto life: i templi

Bene, con questo post inauguro una nuova rubrica, ovvero la Life in Japan della zia Funny (ovviamente chiunque oserà chiamarmi davvero zia funny verrà tormentato dal mio fantasma per l’eternità, sia chiaro asd).

Dunque, la vita a Kyoto ormai è diventata un’abitudine, tra scuola, studio, e occasionale shopping a Teramachi (si, shopping… ormai non mi ricordo più nemmeno come si fa) ma ogni tanto questa città ti sorprende: o meglio, dove meno te lo aspetti, quando meno te lo aspetti, ecco che all’angolo della strada sbuca un tempio, enorme, minuscolo, non importa, una volta varcato il cancello (il torii) sei dentro un altro mondo. Il recinto di alberi attutisce i rumori da fuori, dentro si sente solo lo sciaquio della fontanella per la purificazione rituale e i versi degli animali. Un ronzìo, un battito d’ali, un frusciare di foglie. Sembra davvero una bolla di sapone, separata dal resto della città da una barriera così sottile da essere quasi invisibile.

Ovviamente, non ci sono solo i minuscoli tempietti di quartiere: