LA LEGGENDA DI KUMOJIN – Parte 13 (Fine)

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  • #629561
    Zio Camillo
    Membro

    L’epurazione proseguì; dopo una breve sosta, il mutare totale del sotto e del sopra, l’invertirsi di Akadawara, si compì. Dopo la posizione verticale, il suo muoversi procedette, e la città si capovolse totalmente. Tornando ad essere orizzontale, ma globalmente sottospora, speculare al resto del mondo. Questo fu il colpo di grazia. Coloro, giudicati indegni, che si erano salvati contro le case rimaste intatte, non poterono più nulla, ed ogni appiglio fu vano. Gli ultimi sopravvissuti caddero verso il loro destino, e la pioggia di corpi urlanti, che dall’esterno i viandanti avevano testimoniato con un orrore, orrore che per generazioni sarebbe stato tramandato, cessò solo dopo l’ultimo schianto al suolo. Anche gli ultimi edifici si staccarono definitivamente, ed anche quelli, con sconquassi e boati immensi, precipitarono nella conca che la città aveva lasciato sotto di se, distruggendosi, polverizzandosi. Un’ultima scossa di terremoto, e il lembo di terra che separava la città dal grande lago adiacente si aprì, e le acque invasero il cratere lasciato vuoto, riempiendolo, andando a formare un nuovo bacino, in modo che tutto il passato e i morti e i dolori dell’antica città fossero dimenticati, depurati e sepolti per sempre.
    La terra era diventata cielo, e il cielo era diventato terra, per gli abitanti sopravvissuti.
    Ora, Atazu, sotto di se aveva la parte convessa della zolla di terra, sopra, sotto la quale sorgeva Akadawara. Sembrava un’iride, un grosso occhio, puntato con insistenza verso il cielo, verso la spaccatura.
    “Vi porto nel mio regno, gente amica. Vi porto nella mia vera casa, voi che avete meritato il mio amore e la mia amicizia. Lì troverò la giustizia che qui, nel vostro mondo non ho trovato, e la condividerò con voi.”
    Dopo aver detto questo, la spaccatura nel cielo si aprì ancora di più, e con un semplice gesto della mano, la città capovolta iniziò a sollevarsi nuovamente, verso il firmamento.
    Ma questo non era il destino di Akadawara. Improvvisamente, da Atazeon No Anata, giunse un immenso animale, un colossale uccello. Le sue piume erano argentate, la sua testa rettiliana, la sua coda lunga e splendida. Era simile ai Kohane, ai genitori di Atazu, ma era immensamente più grande, e cospicuamente più magnifico. Costui era Kyokohane, Re dei volatili di Atazeon No Anata.
    “Atazu! Nipote, fermo. Qui non ti è concesso entrare.” tuonò il grande demone.
    “Mio signore… mio signore!” tremò il ragazzo alato “Finalmente posso parlare con te, finalmente posso avere delle risposte ai miei numerosi dubbi.”
    “Questo è saggio. Questo è ciò che meriti, questo è ciò che ti è dovuto, Reibi.”
    “Allora rispondi! Cosa sono io, e perché non mi è permesso entrare nel mio regno?”
    “Tu sei una creatura di questo regno, sei un demone, un essere magico. Molti nomi possono darti gli umani. Il destino, il caso o il volere umano volle che due dei miei figli fossero richiamati nella realtà degli uomini, e lì intrappolati. E così nascesti tu, erede di Kyokohane, destinato a dominare gli uccelli e le creature volanti del mondo.”
    “Destinato? Allora io dovevo vivere tra gli umani?”
    “Il tuo destino è stato scritto quando i tuoi genitori sono rimasti in questo mondo, e quivi hanno deciso di procreare. Quando il tuo uovo si è schiuso, ti sei legato per sempre agli esseri umani, e la tua natura, la tua forma si è adeguata a questo mondo. Sei di sangue reale, e il tuo compito è quello di dominare, ma ormai il bene e il male degli uomini ti hanno corrotto, hanno cambiato la tua essenza, e il regno di Atazeon ti è proibito. Nonostante ciò, tu non hai nulla a che fare con gli esseri umani, tu sei un’altra cosa, tu puoi cose che nessun abitante di questa realtà può. Tu sei un legame, tu sei lo spirito del nostro Regno dell’Aria e dell’Argento che si manifesta tra gli uomini, tu sei un demone che deve vivere in questo mondo.”
    “Ma io detesto questo mondo! Io l’ho rifiutato, io ho giurato a me stesso di essere padrone di un mondo alternativo.”
    “Ma Atazeon ti è proibito. Eppure nella tua forza risiede il potere di occupare una parte di questo mondo che gli esseri umani non possono sfruttare. Tu puoi creare il tuo mondo in questo mondo, tu puoi avvicinarti ad Atazeon non entrandoci mai.”
    “Ossia io devo accontentarmi di un compromesso. Io posso e devo trovare posto tra i due mondi, né di qua, né di là. Questo è il mio destino?”
    “Privilegiato é quel posto, e sta solo a te, dipende dalle tue scelte future e passate, il rimanere in alto, o cadere.”
    Kyokohane più non parlò, e tornò nel suo Regno, e dietro di lui il portale, lo squarcio nel cielo, si richiuse.
    Atazu dunque agì, conscio di quel che avrebbe dovuto fare. Le nubi si aprirono, le grigie nubi, rivelando dietro e sopra di esse un candido ammasso di nuvole.
    “Gli uomini spesso sognano qualcosa di diverso, una realtà diversa. Vedono del marcio attorno a loro, e cercano strade per luoghi esenti dal male e dallo sconforto. Spesso vedono nello specchio qualcosa di parallelo, ma di diverso, sognano oltre il vetro un mondo distinto, migliore. E così sarà. La mia nuova città sarà lo specchio del mondo, e solo quando il ciclo di molte vite umane sarà compiuto, alzando gli occhi al cielo, le persone potranno dare uno sguardo allo specchio, e vedere se il tempo ha migliorato le loro condizioni, e se ciò che vedono è migliore del mondo in cui vivono, e ha ancora da insegnare qualcosa.”
    Così dicendo, si sollevò, e la città sotto di lui lo seguì, e con essa le ignare semplici persone. Akadawara, che da quel giorno cambiò nome, tra le cose più importanti non tramandate dalle leggende, si adagiò sulle bianche colline delle nuvole, mentre, sopra di lei, sotto di lei, dipendeva dai punti di vista, la coltre argentata e plumbea delle nubi si richiudeva, celandola come un distorcente specchio, come un vetro opaco e caliginoso. Separandola dalla realtà, il cielo grigio la fagocitò, cosi come le fauci di un serpente si richiudono sul freddo corpo di un neonato abbandonato nelle selve.

    FINE
    #772599
    Redazione
    Amministratore del forum

    Ehm… non lo so… ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato, ma non so se sono in grado di esprimere un giudizio… forse perché una fanfiction ambientata nel mondo di Naruto ma in un’epoca talmente distante, in cui i ninja non esistono neanche, non mi sembra esattamente una fanfiction.
    Lo stile è molto elaborato e per quello che è il mio gusto personale, forse un po’ troppo. Le descrizioni a volte mi sono sembrate eccessive, ed il ritmo del racconto mi è sembrato quindi piuttosto lento. Poi personalmente non mi piacciono i dettagli un po’ macabri riguardo corpi spappolati e cose del genere.
    Non lo so, se posso essere sincera, purtroppo devo dire che il racconto non mi è piaciuto molto. Mi dispiace, non vorrei risultare offensiva, di solito quando una cosa non mi piace non la commento neanche, ma in questo caso ho voluto esprimere la mia opinione, soprattutto per rispetto del lavoro che hai voluto condividere con noi. Comunque resta il fatto che questa è solo la mia opinione.

    #773032
    Redazione
    Amministratore del forum

    Tutto sommato un racconto molto fantasioso e ben ambientato. Lo commento alla fine perché effettivamente, come avevi detto, il racconto va letto di seguito e commenti intermedi sarebbero stati superflui. Sei riuscito ad esempio a tracciare la dinamica delle folle, che non è affatto semplice da descrivere. E hai trattato bene i nodi narrativi e gli stati d’animo. Ci sono infine dei bei tocchi di stile, come il nome del fratello che si è perso nel tempo o l’accenno al serpente nella sua tana… In effetti sei anche un po’ macabro in alcune descrizioni, può piacere o meno ma ci può stare… Lo stile però l’ho trovato anch’io un po’ barocco, le descrizioni fin troppo elaborate. Personalmente preferisco una scrittura più snella, che si concentra sull’essenziale. Probabilmente è una mia opinione e dipende dai punti di vista ma ho spesso l’impressione che molti racconti siano innaturalmente prolungati, quasi a volersi autocelebrare. E la lettura si ingolfa e rallenta, per quanto resti esteticamente piacevole… Ripeto, non una critica ma un differente punto di vista.
    La critica vera che ti faccio non è di stile ma di contenuti. Le regole dicevano di attenersi alle del manga scelto. Ho invece notato una probabile forzatura delle regole di Naruto. Ma i tempi sono ben lontani dal manga conosciuto per cui non è semplice stabilirlo con cognizione certa. Ci stanno ad esempio le evocazioni ma gli dei archeopterix che si tramutano in umani e i mondi paralleli mi sembrano un tantinello eccessivi… E’ vero d’altronde che l’eremita ha creato nientemeno che la Luna e quindi alla fine la potenza generata nell’epurazione potrebbe trovare una sua . Ma resta comunque un tantinello azzardata.
    Ad ogni modo ben fatto, speriamo che altri seguano il tuo esempio e rompano gli indugi per riempire questa sezione di tanti altri racconti avvincenti!!! :birra:

    #773130
    Sirrus
    Membro

    Il fatto che io intervenga ed , ad alcuni potrà sembrare ben giustificato, e forse ad altri un po’ meno e soprattutto inaspettato. Dei motivi che ognuno di voi immaginerà del perché io lo stia facendo non me ne interesso.
    In ogni modo sono solo un utente che esprime un giudizio, e anche se questi post dovrebbero essere dedicati solo a semplici commenti all’opera (come io stesso ho per primo richiesto) ci tengo a precisare alcune cose non direttamente legate al semplice commento, sperando che non si inizi una disquisizione, dato che comunque io non posterò altro in questo thread.
    Una “fan fiction” è una semplice produzione di fantasia che si
    ad un mondo inventato, nel nostro caso di anime/manga/fumetti/cartoon. Questo racconto è ispirato al mondo di Naruto, pertanto è una fan fiction. Che le regole del mondo siano state stravolte (cosa che non mi risulta affatto, considerando, oltretutto che è una leggenda, e che spesso lo stesso Kishimoto stravolge le sue stesse regole) non la rende di serie B, per così dire. Fan fiction umoristiche, o di cross over tra più serie eterogenee sono la norma nella produzione del genere, e per definizione stravolgono sempre le varie realtà da cui prendono spunto.
    Io capisco che è molto triste, per quanto lo possa negare uno scrittore, leggere critiche sulle proprie produzioni, e proprio per questo ho sempre evitato di fare critiche di carattere tecnico quando io stesso non so scrivere, non ho fantasia e non saprei mettere le due cose insieme, che non ho, nemmeno per raccontare una breve favoletta.
    Però sono un lettore. Ho letto parecchi libri, di autori diversi, eterogenei nello stile. Ho i miei gusti, come tutti. Ho letto anche vari manga. L’aver letto manga e libri mi ha fatto capire (non che ci voglia una grande intelligenza per capirlo) come le due cose siano diverse, e come il tipo di narrazione che serve in un manga è totalmente diverso da quello che necessita un libro.
    Una fan fiction di pura prosa deve necessariamente ispirarsi al tipo di narrazione unico dei libri.
    Argiope e Annarecchia hanno scritto dei racconti manga, senza le immagini. Troppo semplici, troppo sciatti e spogli. I libri delle favole sono fatti così: ma quelli hanno le figure. Dico questo ammettendo che io non saprei scrivere quello che hanno scritto loro, e infatti io non pubblicherò nulla qui, sempre per questo stesso motivo.
    Queste critiche decisamente negative, però, non le avrei mai dette se non avessi letto le vostre critiche a un lavoro che a mio modestissimo parere (e alcuni sicuramente diranno “guidato solo da interesse personale”) ha uno stile impeccabile, sognante nelle descrizioni che non sono per nulla eccessive (inviterei tutti a leggere King e Tolkien, che descrivono piccole cose per pagine e pagine) e originale nell’idea, nato, per altro, per gioco. E se voi sapeste, come me, che queste 13 parti erano in realtà solo il primo capitolo… beh, non vedreste l’ora di leggere il resto.
    Mi pento di non essere stato chiaro in una cosa, quando scrissi il regolamento. L’idea della suddivisione in capitoli era solo dettata nel caso in cui l’opera scritta superasse il limite imposto di caratteri. Leggere quindici righe intitolate capitolo 1, mi ha subito dato l’idea di leggere un capitolo di un manga, che spesso, notiamo dalle raw, li supera abbondantemente in testo.
    In questa sezione sono stati scritti due racconti brevi e il primo capitolo di un racconto. Per i primi due però bastava un thread a vicenda.
    E non essendo io capace in nulla di artistico, ribadisco che le mie sono solo opinioni, e non critiche tecniche, sottolineando però che chi definisce questo racconto (o primo capitolo) nel modo fatto precedentemente, non è un amante della lettura, ma sicuramente lo è dei manga, che per necessità tecnica richiedono descrizioni inesistenti, brevità, e velocità negli eventi, dato che sono delle opere di immagini, prima di tutto.
    Spero che questo mio post invogli gli attuali scrittori di questa sezione a migliorarsi nello stile, e ad invitare chi scrive nello stesso modo di Zio Camillo a scrivere qui, perché è questo che vogliamo* leggere davvero in questa sezione.

    *E’ solo un plurale maiestatis, tranquilli.

    #773137
    Redazione
    Amministratore del forum

    Ok, tu hai dei gusti e altri ne hanno di diversi. Tutto qui. Scrivere in maniera semplice e diretta per me non è rendere un racconto sciatto e spoglio ma essenziale e diretto. Nelle mie tante letture mi è capitato spesso di pensare che gran parte di quello che leggevo era superfluo, inserito solo per migliorare esteticamente qualcosa che nel contenuto era già di per sé pregevole. Un po’ come condire le fragole con la panna montata… E’ solo avere un approccio differente. Beh, per dirne una sono anche un estimatore di un tale Umberto Eco che ha portato il barocco narrativo a livelli d’arte… Ma questo non significa che io possa avere una differente opinione. Un giudizio è un giudizio, punto. Anche perché il mio ad esempio è stato in gran parte lusinghiero. Molto lusinghiero. E se hai dei dubbi rileggiti il mio intervento e magari rispondimi in privato. Sulla forzatura delle leggi del manga di base poco da aggiungere, ho detto molto chiarmente che potevano anche starci ma personalmente le ho trovate un po’ azzardate e qui mi fermo, che non vorrei mettermi a discutere della pagliuzza nell’occhio.

    #773140
    Redazione
    Amministratore del forum

    Il fatto di non essere bravi scrittori dovrebbe renderci automaticamente cattivi lettori?
    Sai com’è qualche libro l’ho letto anch’io nella mia vita…

    Io ho solo detto la mia opinione, se poi il fatto che fosse negativa deve essere un parametro per stabilire che le mie capacità di critica e di giudizio non sono meritevoli di essere prese in considerazione, allora tanto vale non dire proprio niente… della serie: “Non ti piace? Allora vuol dire che non capisci proprio niente, è meglio che stai zitta…”.

    Il mio punto di vista non cambia, conosco King e Tolkien e tanti altri che si dilungano nelle descrizioni, ma lo fanno in modo funzionale al racconto. In questo caso invece mi sono sembrate eccessive, e come si dice, il troppo stroppia, quindi il racconto non mi è piaciuto.

    E se questo è solo l’incipit, vorrei proprio vedere tra le mani di un editore che fine farebbe…
    Ma dal basso della mia ignoranza non sta a me dirlo, no?

    E comunque non credo che Zio Camillo abbia bisogno dell’avvocato difensore, soprattutto di uno che si nasconde dietro ad un comodo “

    P.S. Giusto per precisare una cosa, se quelle prime 15 righe le ho definite “Capitolo 1” è stato solo per via del regolamento che prevedeva la divisione in parti o capitoli o qualsiasi cosa fossero, ed io ho preferito attuarla seguendo il cambio di prospettiva del racconto.

    Ritengo estremamente ingiusto e offensivo questo comportamento, in base ad un’opinione non si può mettere in dubbio l’intelligenza di una persona. Mi ritengo personalmente offesa, oltre che dalle critiche gratuite a me come persona, anche dal fatto che queste critiche non possano neanche avere contraddittorio.

    #773166
    Zio Camillo
    Membro

    Bboni, state bboni.
    Risponderò solo ai post di giudizio, per non creare un inutile (e indesiderato) flame.
    Prima di tutto, non prendetevela per il post di Sirrus, il suo era un parere e un giudizio personale, lo stesso che avete fatto nei confronti del mio racconto. Legittimi e liberi commenti.
    Poi, mi trovo d’accordo con Sirrus per la difesa della natura di fanfiction del mio racconto. L’avrei fatto io. Per essere una fan fiction di Naruto, non devono per forza comparire Sakura, Sasuke o altri. Io ho preso il mondo di Kishimoto e sono tornato indietro nel tempo, e non ho stravolto molto. Il mondo parallelo di Kyokohane non è una cosa così diversa da quello dei rospi, dove va anche Jiraija. Io ho pensato: ci sono tantissimi contratti di evocazione, che collegano a chissà cosa, quindi inventarsene un altro non è così eccessivo. Anche la potenza di Atazu… in realtà l’ho creata seguendo delle regole precise scritte da esperti di Naruto, anzi… l’ho perfino limitata. Ecco, questa è l’unica critica che proprio non accetto. Non mi sento un “fuorilegge”. Forse bisogna stare attenti con le parole, non credo che Sirrus volesse offendervi, ma voi avete trovato qualcosa nelle sue parole che vi ha ferito, ebbene anche voi non volevate offendermi, ma il criticare perfino la legittimità della mia fanfiction ha ferito me, ma non troppo. Io non me la prendo. Amici come prima.

    Per il resto, le altre vostre opinioni sono sacrosante, condivisibili o non condivisibili, ma libere.
    Effettivamente, Argiope, lo stile è un po’ barocco (ma io sono di Roma, e il barocco lo adoro :D) o elaborato, come dice Anna. E’ vero, ma è voluto. E’ una leggenda, epica, scritta in rotoli antichi, come detto nell’introduzione, quindi una leggenda raccontata dagli anziani con toni aulici e arcaicizzanti. Può piacere o non piacere, ma così deve essere. :old:
    Anche le scene “splatter” giustamente possono non piacere, sinceramente non piacciono molto nemmeno a me (leggerle… scriverle sì! :asd: ) ma era la leggenda di una famiglia del villaggio di Orochimaru, quindi il loro passato doveva essere cruento (un po’ malvagio) e non rose e fiori.

    Sulle descrizioni lunghe. A parte il fatto che non trovo così eccessive quelle del mio racconto, anzi, “minime”, qui si entra proprio nell’insindacabile campo del “i gusti sono gusti”, e quindi a voi piacciono più dirette, a me piace leggere racconti con descrizioni più ricche, che non rallentano il racconto, anzi; le pause creano proprio un ritmo e la suspense, e non sono mai superflue, ma utili a dare un certo spessore, e anche delle giustificazioni a comportamenti ed eventi, che senza background, secondo me, risulterebbero ridicole. Ma ripeto, le filosofie del “De gustibus non est disputandum” e del relativismo sono intoccabili.

    Comunque vi ringrazio per aver letto tutto (e non è cosa da poco :laugh: ) e per la sincerità. Io non so se avrei fatto lo stesso, se una cosa non mi piace di solito taccio. O al massimo elenco quelle cose di qualità che ho trovato.
    Comunque tranquilli, non scriverò nient’altro. Ho capito di non essere al vostro livello, mi spiace di aver invaso il vostro territorio e di aver scatenato una piccola (che spero finisca presto) polemicuccia. Mi ritiro.

    #773180
    Redazione
    Amministratore del forum

    No, spiace a me soprattutto che non abbiate capito nulla. Vatti a rileggere i commenti ai nostri racconti, leggi le nostre risposte e poi ne riparliamo. In privato, a questo punto, visto che a quanto pare le regole di questa sezione sono che non si può ribattere e che quello che va bene per uno non vale per un altro, a giudizio insindacabile del moderatore. Ad Annarecchia sono stati fino alla fine a vivisezionare il racconto per controllare che si attenesse alle regole di Naruto. Ma i suoi (miei) commenti alle critiche ricevute sono sempre stati modesti e misurati. Beh, per lo meno fino a quanto non vengono a dirti (attenzione, il moderatore della sezione, non Tizio qualsiasi…) che il tuo racconto fa schifo, così è che si deve scrivere, sono tanto triste per il fatto che si è criticato qualcosa che a me piace, le regole valgono solo per racconti di questa fattura e non per le favolette da bambini, se volete scrivere qualcosa questo è il modo per farlo, eccetera… A questo punto mi adeguo allo standard imposto e chiarita questa faccenda eviterò accuratamente questa sezione.
    Questo in generale, ora mi rivolgo solo a Zio Camillo. Mi spiace dirlo ma per me ti sei presentato bene, hai postato un racconto eccellente ma poi ti stai barricando dietro ad una difesa un po’ infantile che proprio non approvo. Ogni scrittore dovrebbe innanzi tutto ringraziare per le critiche ricevute (magari ribattendo, se si ritengono non giustificate, mica dico che si deve fare un mea culpa) e diffidare dai facili entusiasmi, perché nessuno è perfetto e c’è sempre spazio per migliorarsi.
    Detto questo ho compreso le tue motivazioni alle mie critiche: le evocazioni e le dimensioni parallele esistono, di personaggi potentissimi e leggendari se ne sono visti e il fatto che fosse una leggenda giustificava il tono epico e le descrizioni elaborate. Se ti limitavi a questo da parte mia avremmo evitato tutto questo polverone.

    #773181
    Redazione
    Amministratore del forum

    A me personalmente piace il modo in cui viene esposta e descritta la storia.
    Nel senso: con delle immagini si potrebbe rendere il tutto con un’espressione di un viso, una sfx, o comunque con dei disegni. La descrizione accurata è sinonimo di una grande immedesimazione dello scrittore nella scena, e anche di una grande padronanza del tempo-spazio della scena. Io per esempio non riuscirei a descrivere dei dettagli in quresto modo, proprio perchè non ho la capacità di trovarmi spiritualmente in quella situazione, come fatto da Zio Camillo.
    Solo una cosa ti rimprovero: il linguaggio che usi è molto buono. Hai una vasta “collezione” di termini nel tuo racconto. L’unico problema è che alcuni termini secondo me alcune volte sono forzati e tendi quindi a rallentare la narrazione.
    Ti faccio un esempio: “Ora, Atazu, sotto di se aveva la parte della zolla di terra”. Questa frase diciamo che rallenta la narrazione a causa di una parola molto tecnica ma poco scorrevole. Ti dirò, anche io preferisco le parole tecniche a quelle scorrevoli, però purtroppo bisogna trovare un compromesso per rendere la lettura scorrevole e interessante allo stesso momento. Sia ben chiaro che questa “narrazione rallentata” di cui ho parlato, non è presente in tutti i capitoli e tantomeno in tutti i punti! 😀 E’ solo una cosa che volevo farti notare, però per il resto, la storia è davvero buona, e anche la descrizione e i contenuti 😉

    #773182
    Zio Camillo
    Membro

    Questo in generale, ora mi rivolgo solo a Zio Camillo. Mi spiace dirlo ma per me ti sei presentato bene, hai postato un racconto eccellente ma poi ti stai barricando dietro ad una difesa un po’ infantile che proprio non approvo. Ogni scrittore dovrebbe innanzi tutto ringraziare per le critiche ricevute (magari ribattendo, se si ritengono non giustificate, mica dico che si deve fare un mea culpa) e diffidare dai facili entusiasmi, perché nessuno è perfetto e c’è sempre spazio per migliorarsi.
    Detto questo ho compreso le tue motivazioni alle mie critiche: le evocazioni e le dimensioni parallele esistono, di personaggi potentissimi e leggendari se ne sono visti e il fatto che fosse una leggenda giustificava il tono epico e le descrizioni elaborate. Se ti limitavi a questo da parte mia avremmo evitato tutto questo polverone.

    No, scusa. Non per cattiveria ma non capisco. Ho solo detto che i vostri gusti sono sacrosanti, ho elencato i miei gusti, e ho difeso il fatto che è una fanfiction. Stop. Davvero, non capisco il problema. Dove ho sbagliato?

    A me personalmente piace il modo in cui viene esposta e descritta la storia.
    Nel senso: con delle immagini si potrebbe rendere il tutto con un’espressione di un viso, una sfx, o comunque con dei disegni. La descrizione accurata è sinonimo di una grande immedesimazione dello scrittore nella scena, e anche di una grande padronanza del tempo-spazio della scena. Io per esempio non riuscirei a descrivere dei dettagli in quresto modo, proprio perchè non ho la capacità di trovarmi spiritualmente in quella situazione, come fatto da Zio Camillo.
    Solo una cosa ti rimprovero: il linguaggio che usi è molto buono. Hai una vasta “collezione” di termini nel tuo racconto. L’unico problema è che alcuni termini secondo me alcune volte sono forzati e tendi quindi a rallentare la narrazione.
    Ti faccio un esempio: “Ora, Atazu, sotto di se aveva la parte della zolla di terra”. Questa frase diciamo che rallenta la narrazione a causa di una parola molto tecnica ma poco scorrevole. Ti dirò, anche io preferisco le parole tecniche a quelle scorrevoli, però purtroppo bisogna trovare un compromesso per rendere la lettura scorrevole e interessante allo stesso momento. Sia ben chiaro che questa “narrazione rallentata” di cui ho parlato, non è presente in tutti i capitoli e tantomeno in tutti i punti! 😀 E’ solo una cosa che volevo farti notare, però per il resto, la storia è davvero buona, e anche la descrizione e i contenuti 😉

    Grazie. Hai ragione, la parola “convessa” è bruttina. :icon_smile:

    #773186
    Redazione
    Amministratore del forum

    Comunque tranquilli, non scriverò nient’altro. Ho capito di non essere al vostro livello, mi spiace di aver invaso il vostro territorio e di aver scatenato una piccola (che spero finisca presto) polemicuccia. Mi ritiro.

    Te lo quoto così facciamo prima. Questo è quello che io definisco difesa infantile.
    Fino a questa ultima frase ti avrei risposto esclusivamente con l’ultima parte del mio commento.

    #773189
    Zio Camillo
    Membro

    Te lo quoto così facciamo prima. Questo è quello che io definisco difesa infantile.
    Fino a questa ultima frase ti avrei risposto esclusivamente con l’ultima parte del mio commento.

    Ah questa? Sì è vero, un po’ lo è. Ma ho avuto questa sensazione, che ci posso fare? Più che capire che il mio stile non piace, non posso fare altro. Ma non è un “me ne vado e non torno più uffa” (:icon_smile:) è un “sta palla di Kumojin non vale la pena continuarla.” Infatti sto postando un altro racconto. Spero ti piaccia.
    Ciao!

    #773251
    shikaku
    Membro

    Anche se arrivo tardi e vi siete tutti chiariti volevo precisare un pò di cose:

    -per quanto ne so Sirrus ha lasciato un commento personale e non un giudizio ufficiale a titolo di moderatore (visto che ha, purtroppo, abbandonato l’incarico)

    -che non ci debbano essere discussioni, visto che non ci sono moderatori di sezioni lo interpreto restrittivamente come un divieto a discussioni OT, fin quando si parla dell’opera anche il confronto va bene:sisi:

    -su presunti toni offensivi (sui quali dovrei vigilare) non ne ho riscontrati. Frasi come

    Io capisco che è molto triste, per quanto lo possa negare uno scrittore, leggere critiche sulle proprie produzioni, e proprio per questo ho sempre evitato di fare critiche di carattere tecnico quando io stesso non so scrivere, non ho fantasia e non saprei mettere le due cose insieme, che non ho, nemmeno per raccontare una breve favoletta.

    Ho i miei gusti, come tutti. Ho letto anche vari manga. L’aver letto manga e libri mi ha fatto capire (non che ci voglia una grande intelligenza per capirlo)

    Non credo volesse offendere altri, da dare un tono di umiltà al suo giudizio, non sminuire anche gli altri.

    -Come ha chiarito Sirrus la fanfiction si “ispira” al mondo, alle ambientazioni di manga, anime, ecc. Nessuno ha mai detto che se ne debbono rispettare strettamente le leggi che l’autore dell’opera originaria ha stabilito, sarebbe troppo limitante.
    Se qualcuno ha criticato altre opere perchè “forzavano” le leggi del manga, esprimeva solo un’opinione, non denunciava una violazione delle regole di sezione. Quindi l’intervento di Sirrus era del tutto legittimo (soprattutto in quanto “ideatore” della sezione) laddove quest’opera era stata accusata di essere poco fanfiction.

    Tutto il resto rientra nei normali giudizi personali: lo stile di Anna e Argiope (che in realtà sono poi fra loro diversi) per alcuni è scarno e troppo semplice, altri ritengono che quello di Zio Camillo sia troppo “pomposo”. Rientriamo nelle normali critiche quindi nulla di offensivo.

    Questione chiusa:sisi:
    Per altre domanda su ciò che è da considerarsi fanfiction c’è il thread FAQ, qua potete continuare a commentare l’opera (e perchè no, anche a discutere delle diversità di stile:D)

    #629562
    Redazione
    Amministratore del forum

    Se non mi fosse saltata la mosca al naso per via del post di Sirrus e soprattutto se fosse stato Zio Camillo a chiedere chiarimenti in merito al mio commento, avrei volentieri chiarito il mio pensiero. Per fortuna, ho avuto modo di farlo tramite MP con Zio Camillo, però ritengo opportuno riportare anche qui le mie considerazioni.

    Prima di tutto ho chiesto scusa a zio Camillo per la polemica a cui ho preso parte e che ha conivolto il suo lavoro, e per i toni che ho utilizzato. Non era giusto occupare in questo modo lo spazio riservato ai commenti all’opera.

    Zio Camillo ha quindi ribadito i concetti espressi qui, soprattutto in merito al fatto che si sindacasse sulla natura di fanfiction.

    Rispondendo ho quindi specificato che

    Comunque il fatto che a me una fanfiction non vuol dire che non lo fosse. Lungi da me la pretesa di definire un genere letterario.
    Era solo una considerazione dovuta al fatto che il tuo racconto, secondo me, è talmente ben definito nella sua ambientazione e nella sua struttura, da vivere tranquillamente di vita propria e da non avere bisogno di innestarsi nella storia e nel mondo di Naruto, anche perché tratta tematiche più adulte attraverso scelte stilistiche e tinte ben più forti ed incisive rispetto a Kishimoto. A me sembrava quindi che per questi motivi, avesse più diritto ad una sua identità narrativa, piuttosto che essere solo una fanfiction. Ho scoperto poi dopo che si trattava solo del primo capitolo di un progetto molto più elaborato, quindi non so come si sarebbe sviluppato il tutto.
    Mi dispiace che tu abbia deciso di non scrivere più in quella sezione, ma forse internet non è lo strumento di divulgazione adatto per il tuo lavoro, nella mia esperienza di copywriting presso un’agenzia di comunicazione e pubblicità ho imparato che su internet il testo assume connotati ben diversi dalla carta stampata e necessita di brevità e concisione per una fruizione funzionale. Probabilmente solo la carta stampata renderebbe giustizia al tuo racconto.
    Poi non so, queste sono solo opinioni che ci scambiamo per passare il tempo in compagnia, non sarà certo il mio giudizio ad inficiare il tuo lavoro futuro.

    Per motivare quindi quello che potrebbe sembrare un cambio di opinione alquanto schizofrenico ho poi chiarito ulteriormente:

    In effetti quelle cose avrei dovuto scriverle anche nel commento al racconto.
    In tutta onestà il problema, quando ho scritto il primo commento, era che il tuo racconto mi aveva lasciata . E’ proprio questo il termine giusto. Infatti avevo anche scritto che non sapevo se sarei stata in grado di esprimere un giudizio. E sai perché? Perché era per me evidente che con la penna ci sai fare ed anche la struttura della storia era molto ben articolata, però lo stile era per me come un pugno in un occhio, andava a rovinare del tutto la fruizione del tuo lavoro. Era come se avessi pensato: “Che palle, perché ha dovuto usare questo stile e rovinare tutto?”, in questo senso non mi è piaciuto. Con questo non volevo dire che fosse da buttare, ma che, proprio perché aveva dei presupposti così buoni, quello stile, che proprio non mi piace, mi andava davvero a guastare la lettura che altrimenti sarebbe stata piacevole ed interessante. Capisci cosa intendo? Affascinata e tradita dal testo allo stesso tempo ed il primo commento impulsivo è stato quello relativo alla delusione.

    Come ho detto, se i toni non si fossero accesi, avrei chiarito ben volentieri il mio pensiero, però come ha detto giustamente Zio Camillo, su un forum è facile essere vittime di fraintendimenti, l’importante però alla fine è chiarirsi.

    Concludo scusandomi ancora con tutti per la mia reazione, ma che volete, sono una persona impulsiva e schietta, però mi piace anche cercare il chiarimento laddove c’è stato un malinteso.

    P.S. Non si può negare però che grazie a tutto questo polverone, questa sezione ha conosciuto una popolarità mai avuta prima. Come si dice “nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli” :asd:
    [SPOILER]Sirrus dillo che la tua era tutta una strategia di marketing :asd:[/SPOILER]

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