In genere leggo un po’ di tutto (shonen, shojo, seinen), ma al di la della storia mi piacciono i manga con scene di una comicità stupida e banale qua e là. Per darvi un’idea: avete presente nel primo numero di Bleach, quando Rukia non riesce ad aprire il succo di frutta? Ecco, questo genere di cose… Perché dire tutto ciò? Perché oggi ho deciso di trattare un manga decisamente più impegnativo del mio solito. Tutto è iniziato quando cercando un argomento per questo articolo ho ripreso in mano fumetti abbandonati da tempo. Tra questi ho ritrovato Shamo – nato per combattere.
Rileggendolo ho scoperto una cosa: sono passati esattamente cinque anni dalla pubblicazione del primo numero in Italia, edito da Planet Manga. Un anniversario che non potevo ignorare, ma che non possiamo neanche festeggiare, dato che la serie è sospesa da diverso tempo.
Vi chiederete (o magari già lo sapete) come mai non va avanti.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. Nel lontano 1998 un dipendente Panini, è a Okinawa in viaggio di lavoro…quand’ecco che tra centinaia di manga più o meno dozzinali s’imbatte in qualcosa che trova “speciale, capace di infiammare al primo sguardo”. Otto anni dopo scrive una sentita introduzione al primo numero della serie…in breve dice che è stato difficile, ma ci siamo riusciti: Shamo – nato per combattere verrà pubblicato in Italia!



L’autunno per noi popolo di fumettari e fumettofili è da sempre portatore di grandi novità, cambiamenti, innovazioni (senza voler citare il fatto che iniziano le principali è più amate fiere del medesimo, come

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