Takashi Murakami e la Poku Culture

 Il termine Poku deriva dalle parole Pop e Otaku ed è stata coniata dall’artista giapponese Takashi Murakami per indicare l’unione di queste culture che sono alla base della sua produzione. Eppure, come dichiarato dallo stesso artista in un’intervista al Journal of Contemporary Art, si tratta semplicemente di un nome simpatico ideato per scopi di marketing al fine di creare interesse attorno ai suoi lavori.

Chi è dunque Takashi Murakami, che ha fatto del mondo Otaku la principale risorsa e fonte d’ispirazione della propria arte? E qual è il suo rapporto con questo particolare settore?

Takashi Murakami nasce a Tokyo il 1° febbraio 1962. Consegue il dottorato presso l’Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Il suo background culturale gli fornisce dunque una vasta conoscenza della tradizione artistica giapponese, ma allo stesso tempo un’attenta analisi del contesto culturale e artistico a lui contemporaneo lo spinge a ricercare un metodo del tutto personale per imporsi in questo settore.

Itadakimasu Special#1 – Asa Gohan

 Come?? Una puntata di Itadakimasu di venerdì???
Sì ragazzi…. Questa è una rubrica speciale, priva di una cadenza periodica, in cui non vi parlerò di piatti giapponesi, ma di altre cose inerenti sempre alla cucina orientale….
Oggi parliamo dell’Asa Gohan, ovvero la colazione giapponese.
In Giappone, la colazione è un pasto decisamente abbondante e nutritivo.

Dimenticatevi del nostro amato caffè, magari macchiato con un po’ di latte, e preparatevi a tutt’altro…

I cibi consumati, sono quasi sempre salati , ed hanno un sapore molto forte, come: le verdure sotto aceto o in salamoia, il polpo ed altro pesce crudo o essiccato, uova sode, zuppa di miso, insalata, tofu ecc.
Il tutto và rigorosamente mangiato con del riso cotto con assorbimento d’acqua, ed obbligatoriamente non condito.
Sulla tavola, se munita di fornelli, si posso cucinare anche funghi ed altri prodotti di stagione.

Itadakimasu#2 – Ramen

 Eccoci con la seconda puntata di “Itadakimasu”!!!!

Oggi parliamo di un piatto che rappresenta il Giappone nel mondo…. Il Ramen!!!

Chi non lo conosce?? Chi non associa questo piatto al nostro ninja preferito???

Il ramen sono spaghetti in brodo di origine cinese (il nome Ra-Men significa appunto “Spaghetti Cinesi”), anche se la pietanza, così come viene consumata in Giappone, è molto mutata dal piatto originale.

Il Ramen è un piatto che si può gustare sia nei migliori ristoranti, sia nei chioschi che danno magari su una strada trafficata (l’equivalente giapponese del paninaro..XD)

Nihongo Nouryoku Shiken: l’attestato ufficiale di lingua Giapponese.

 “Gli Esami non finiscono mai…” recita il titolo di una celebre commedia di Edoardo (De Filippo, ovviamente, non del mio barbiere Edoardo!). Ma se non hanno una fine certa, tuttavia da qualche parte gli esami dovranno pur iniziare… ed eccoci qui a parlare allora di quelli di giapponese!
Dopo averci illustrato uno dei migliori Istituti italiani dove studiare la lingua del Paese del Sol Levante, oggi il nostro Sakuya Kira vuole parlarci di un argomento maggiormente tecnico e, di sicuro, di grande interesse per tutti quelli che voglio avvicinarsi maggiormente allo studio e alla comprensione di questa lingua. Vai Sakuya, sono tutti tuoi!

Itadakimasu#1 – Le 10 regole del comportamento

 Ciao a tutti!!!

Itadakimasu è una rubrica di cucina giapponese che, da questa settimana in poi, terrò ogni martedì.

Ancor prima di parlare delle varie pietanze, parliamo di come ci si comporta a tavola.Eccovi le regole più ferree da rispettare:

1 )      Togliersi le scarpe

Le scarpe vanno tolte in tutti i ristoranti, così come nelle abitazione e nei templi

2 )      Augurarsi buon appetito

In giapponese si dice “Itadakimasu”, mentre alla fine del pranzo si dice “Gochisosama deshita”, che vuol dire che avete gradito il cibo

3 ) Attenzione alle bacchette!!!

Quando non si usano bisogna appoggiarle sul sostegno o sulla ciotola più bassa. Mai utilizzarle per indicare una persona, e se dovete prendere qualcosa da un altro piatto, utilizzare la parte che non avete toccato con la bocca.

Le 10 Idol più influenti del momento

 Come ben sappiamo il mondo dei Manga è legato indissolubilmente anche al mondo delle Idol, queste ragazzine che fanno sognare tutti i maschietti giapponesi. Ma che cosa sono più precisamente le Idol? Parliamone un po.

Il termine idol (???? aidoru) si riferisce a teeenagers diventati popolari nel mondo dello spettacolo, possono essere modelle, cantanti, attrici, doppiatrici di anime e così via. La loro popolarità a dovuta, più che alle capacità, alla loro bellezza, per questo motivo diventano gli Idoli dei maschietti giapponesi. Ovviamente, come tutte le mode, la carriera di queste Idol si spegne in poco tempo, infatti raramente rimangono sulla cresta dell’onda per diversi anni.

Ogni periodo ha le sue Idol. A seconda dei programmi, o delle canzoni che vanno di più in quel determinato momento, o ancora, grazie a delle foto pubblicate su qualche rivista, la classifica delle idol preferite dai giapponesi varia molto spesso.

Yayoi Kusama: la Principessa dei pois

 Come ben sappiamo i manga e gli anime costituiscono un aspetto molto importante della quotidianità come anche dell’economia del Giappone. Tuttavia lo studio e lo sviluppo delle arti visive nel Paese del Sol Levante non si limitano a questo, e sarebbe quindi interessante conoscere colei che viene ritenuta da molti la più grande artista giapponese vivente; stiamo parlando di Yayoi Kusama.

L’artista nasce nella città di Matsumoto, nella prefettura di Nagano, nel 1929. La sua formazione artistica ha inizio con lo studio delle pittura Nihonga, termine con il quale, durante il periodo Meiji (1868-1912), venivano indicate quelle opere caratterizzate da rigore formale e realizzate secondo i canoni artistici tradizionali, così come i materiali e le tecniche.

Studiare Giapponese a Roma

 Komixjam, si sa, è un luogo di ritrovo per chiunque nutra un minimo di passione per anime/manga e, spesso e volentieri, anche verso la stessa cultura da cui questi prodotti scaturiscono: quella del Paese del Sol Levante. Poiché ormai questi prodotti sono alla portata di tutti, non solo nelle versioni italiane ma sempre più spesso anche in quelle “originali”, molta gente cerca di avvicinarsi alla “incomprensibile” lingua giapponese in vari modi. Oggi il nostro neo-traduttore, Sakuya-Kira, che ricorderete per le traduzioni di Naruto Speciale Kai No Sho parte 1 e parte 2 e per la più recente Sachie Chan Guu (no, non è Troy McLure!) ci parla di un ottimo posto dove poter imparare questa lingua tanto ostica ma tanto apprezzata e poterla studiare fino al punto di poter affermare: ?????????????? (Sì! Io parlo Giapponese!)

Un anime originale in arrivo per il tour di Shoko Nakagawa

Jewel chan, l'alter-ego di shoko nakagawa

Shoko Nakagawa, questa sconosciuta. Almeno a coloro che non si interessano molto di seiyuu e jpop. Questa graziosa signorina infatti si destreggia amabilmente tra entrambi i mondi, come molte sue colleghe, essendo molto apprezzata in patria sia come doppiatrice che come cantante. E proprio in veste di cantante la Nakagawa sta per dare il via al Prism tour 2010, che la vedrà impegnata in vari concerti in giro per il paese in cui canterà le sue canzoni più famose (e non ho idea di quali siano, in fondo all’articolo vi ho messo un paio di suoi video).

Dunque, per celebrare e promuovere il tour, la sunrise ha pensato bene di realizzare un cortometraggio anime che ritrarrà la protagonista, per l’appunto, la nostra Nakagawa (che i fan soprannominano Shokotan, come avrete modo di vedere nei video qua sotto).

Il Giappone spenderà 214 milioni di Yen per formare gli animatori

il logo della JANICA (japan animation creators association)

Ragazzi, qua il governo giapponese ha deciso di fare sul serio. Insomma, parliamoci chiaro, il mondo di manga e anime deve uscire da anni di crisi nera, e decisamente non può farlo da solo. Ecco quindi che arrivano i fondi governativi in soccorso degli animatori del sol levante, che grazie a questi soldi potranno formarsi, perfezionarsi e finanziare nuovi progetti lavorativi.

Ma entriamo nel dettaglio. Il governo, tramite l’agenzia nazionale per la cultura, ha appunto stanziato la cifra shock di 214,5 milioni di Yen (2,27 milioni di dollari, cioè un 1.750.000 euro circa) che andranno investiti per la formazione on-the-job di una squadra di aspiranti animatori, che dovranno realizzare entro quest’anno quattro cortometraggi animati. I fondi sono stati attivati dopo il raggiungimento di un accordo con la JANICA (japan animation creators association), che dal canto suo ha pensato bene di creare il progetto “2010 young animator traning project“.

Origini del Manga: dall’Ukiyoe a Naruto, passando per Hokusai

 Per la serie “Komixjam vuol dire cultura”, ecco un breve articolo per cercare di conoscere le origini dei nostri adorati manga.

Dal punto di vista artistico, il Giappone costituisce un’inesauribile risorsa di spunti visivi, che sono oggetto di continue rielaborazioni grafiche e concettuali nel mondo occidentale.

Tokyo e le sue stranezze

 Quanti di noi sognano un bel viaggio a Tokyo, visitare la bellissima capitale del Giappone, la quale racchiude fascino, antichità, splendore e mille mille emozioni che ci fanno battere il cuore anche solo a guardare una foto di questa splendida città. Ma c’è un detto che narra: “Non è oro tutto ciò che luccica”, infatti, come tutte le città del mondo, anche Tokyo ha qualche difettuccio.

Prima di partire per un viaggio è bene scoprire sia i lato buoni del posto dove vogliamo andare, sia i lati cattivi. Infatti è stata stilata la lista delle 10 cose più “strane” di Tokyo, chieste direttamente ai Giapponesi.

Più che strane sono dieci difetti della città, dieci cose che, a mio parere possono essere facilmente risolvibili, ma vediamo quali sono: