Per questo nuovo appuntamento con C per Cartoni torniamo ad occuparci di un prodotto di animazione di indubbio successo: sto parlando di Avatar: La Leggenda di Korra, di cui ho già parlato in precedenza e giunta alla sua terza stagione.
Quando vi avevo fatto vedere il trailer di questo ‘Change’ avevo detto che le aspettative c’erano. Ridotte rispetto al passato, data la mia opinione sul personaggio di Korra, ma c’erano. E devo dire che non sono state deluse…tutto l’opposto.
Gli sceneggiatori, infatti si sono dati una bella svegliata. Ed hanno fatto tutto quello che avrebbero dovuto fare nei primi due libri, con una serie di soluzioni che si possono benissimo definire vincenti.
Soluzione vincente numero uno: la ripresa di alcuni ambienti della prima serie, più l’inserimento di nuovi. Se i primi due libri di Korra erano ambientati solo nella metropoli Republic City ed in minima parte nei due poli, questa terza parte ha un respiro più ampio, dispiegandosi in tutto il mondo. Che è il mondo di Avatar, in tutto e per tutto. Quindi rivediamo la città di Ba Sing Se, i templi dell’Aria, addirittura la stessa locanda nel deserto comparsa in un episodio di Aang. E non è una banale riproposizione: quei luoghi infatti si sono evoluti (anche se in maniera minore rispetto alle ambientazioni di Republic City), sono cambiati in base a quel che è successo tra le due serie e nelle prime storie di Korra. Ed a quei luoghi se ne aggiungono un paio nuovi di zecca, molto interessanti. E tutto insieme dà la sensazione di globalità che aveva la storia di Aang (indubbiamente uno dei suoi punti forti), senza costituirne uno scimmiottamento e rimanendo fedele alla storia che si vuol raccontare.

Soluzione vincente numero due: il cattivo. Perchè si sa, per fare una buona storia ci vuole un buon antagonista. E se questo non riesce, o se la figura dell’antagonista viene sminuita,la storia stessa appare fiacca. E’ il caso di entrambi i cattivi della precedenti di Korra, il primo perfetto fino al finale ed il secondo fin troppo telefonato. Discorso diverso per l’avversario di questa serie ed i suoi compagni:
a parte il loro essere squisitamente classici (e per me i cattivi anni Ottanta sono i migliori), questa volta non c’è nessuna sbavatura o caduta di stile, e le loro azioni sono ben gestite fino alla fine.

Soluzione vincente numero tre: il gruppo di coprimari. Uno dei difetti (purtroppo non dipendente dalla serie in se) de ‘La Leggenda di Korra’ è sempre stato il poco numero di episodi a disposizione, che permetteva una caratterizzazione limitata del nuovo Team Avatar. Ed il fatto che ci si è concentrati molto su Korra non aiutava. In ‘Cambiamento’, oramai i personaggi secondari li conosciamo. E quindi possono evolvere anche loro, sia in maniera ‘fisica’ che in maniera caratteriale: viene loro concesso più spazio, ed almeno i tre coprimari principali (Mako, Bolin ed Asami) riescono ad uscire dal loro ruolo di macchiette rosa o comiche ed a prendersi il posto che gli spetta.
Soluzione vincente numero quattro: la protagonista. La storia, infatti, smette di darle ragione su tutto. E grazie a questo Korra fa quello che non aveva fatto nelle prime due serie: cresce. Si ritrova a che fare con le conseguenze delle sue scelte (sia positive che negative), ne compie alcune altre in maniera responsabile…e ne paga il prezzo. Sopratutto, Korra in questa serie smette di pestare i piedini e di impuntarsi sulle sue decisioni. E questo permette di costruire una storia che non si pieghi a quel che vuole la protagonista.
Detto in breve, questo terzo libro a cui farà seguito un quarto, sviluppa in maniera soddifacente tutto il potenziale che La Leggenda di Korra aveva, mantenendo nel contempo tutte le caratteristiche che l’avevano resa famosa: ironia dosata al punto giusto (e sopratutto ironia che non fa salire i nervi), combattimenti coreografati splendidamente e via discorrendo. In poche parole, la prova tangibile che dagli errori si impara. E dispiace che gli ascolti siano andati male al punto che gli ultimi episodi siano andati in onda solo online…speriamo che questo non influenzi il quarto libro.
