X-Men: l’inizio. Realtà e finzione sapientemente mixate.

Scrivo questo articolo alle 02.12 di giovedì 09 giungo 2011. Sono da poco tornato a casa, dopo una (lunga) serata a base di Pub e Cinema. Come (ovviamente) avrete capito, lo spettacolo a cui ho assistito (e che spettacolo!) è quello relativo alla pellicola sulle “origini” del gruppo mutante più famoso del mondo: gli X-Men di Charles Xavier e Erik (Magnus) Lehnsherr (anche se il suo vero nome è Max Eisenhardt).

 Non starò qui a parlarvi della trama (un soggetto secondo me molto valido, scritto bene – si vede che c’è lo zampino di qualche “autore” di quelli buoni della Marvel di oggi) né delle particolari scelte dei personaggi inseriti (sono certo che c’è almeno un mutante che sia stato inventato… anche se non di sana pianta!) o di alcune caratterizzazioni (lo Shaw interpretato da Kevin Bacon è eccezionale… forse però un po’ forzate le sue origini!), perché, inevitabilmente, starei a spoilerarvi tutto il film, dal principio alla fine, ma voglio fermare la mia attenzione su alcune caratteristiche che rendono, questa pellicola, degna di un Oscar!

Per prima cosa, ciò di cui facevo riferimento nel titolo: punto focale della trama è la situazione, storica, della “crisi dei missili a Cuba“, che risulta, nella sceneggiatura del film, una orchestrazione di Shaw e del Club Infernale per porre fine alla razza umana e permettere, così, agli Homo-superior (i mutanti) di conquistare il Pianeta (principio che poi verrà fatto proprio da Magneto… ma questo è un altro discorso). Il modo in cui le vicende storiche vengono mescolate alle “invenzioni letterarie” della prima serie di Uncanny X-Men, dove proprio personaggi come Shaw, Emma Frost (una spettacolare Regina Bianca interpretata da una a dir poco eccezionale January Jones) Mistyca e altri vengono introdotti per la prima volta (anche se un paio di personaggi di questo film provengono da serie relativamente più recenti come “New X-Men” e “X-Force”), ricorda tanto il modo, geniale, di costruire le storie tipico di X-Criss Claremont, colui che ha consacrato il successo dei Mutanti nel panorama fumettistico mondiale e che ha permesso la creazione di tanti e tanti personaggi fondamentali (Wolverine, tanto per citarne uno!). La storia non viene per niente stravolta: solo modificata per adattarsi, appieno, all’intervento dei pupilli di Xavier per scongiurare una crisi che, altrimenti, avrebbe portato nel 1962 allo scoppio della Terza Guerra Mondiale (e che sarebbe stata combattuta a suon di testate termonucleari!), aprendo una “possibilità” (in pieno stile “What if…?”, sempre inventati da Claremont!) alla questione “E se davvero gli X-Men fossero esistiti… ed esistessero tutt’ora nel mondo in cui viviamo?”.

Comincia The Siege

Copertina del numero 1 di The Siege

Oggi vi porto una piccola grande news, certo ormai sarà noto a tutti che la Marvel avrebbe posto fine al Dark Reign con un nuovo evento che avrebbe in un certo senso portato ad uno status quo più accettabile per il mondo dei super-eroi che vedere un losco figuro come Norman Osborn a dirigere la baracca, e come tutti sappiamo da un pò questo evento è The Siege. L’assedio sarà, appunto, il nuovo punto di partenza del Marvel Universe ed anche l’ultimo capitolo del piano di conquista di Iron Patriot, una voce piuttosto insistente per altro ha lasciato intendere che questo evento dovrebbe segnare la redenzione di Iron Man ma sicuramente l’evento più atteso dai lettori sarà rivedere Steve Rogers gridare:” Vendicatori Uniti “.

Utopia Continua su Dark Avengers 7

Naturalmente visto che stiamo seguendo insieme le evoluzioni principali del Dark Reign non potevo esimermi dal raccontarvi questo ennesimo capitolo dal crossover Dark Avengers/ X-Men: Utopia. Il terzo capitolo della storia che sembra raccontarci l’ascesa di Norman Osborn nel mondo mutante non ci riserva tantissime sorprese ma ci da qualche indizio. Innanzi tutto sembra che le posizioni riguardo alla popolazione mutante di Emma Frost siano radicalmente diverse da quelle del resto dei superumani che fanno parte della cricca di Norman, tanto che non pochi sono i dubbi della leader dei Dark X-Men sulla condizione dei mutanti che vengono presi durante la prima azione del gruppo per sedare la rivolta di Satiro e compagni nonchè i disordini che hanno seguito

Dark X-Men: The Beginning

Oggi parliamo di Dark X-Men: The Beginning, un albo che in fin dei conti si sta presentando come una storia di passaggio attraverso la quale scopriamo solamente come abbia fatto Norman a reclutare i personaggi che sono al momento agli ordini di Emma Frost per la nuova era mutante del Dark Reign. L’albo sicuramente non sarà ricordato tra gli episodi epocali di questo periodo di storie Marvel, però rimane comunque discretamente godibile, almeno in questo primo numero dove ci vengono raccontate le prime tre adesioni al progetto Dark X-Men. La prima storia riguarda Namor e in particolare riprende la storia dal litigio avuto dal principe di Atlantide con Norman dopo l’ultima riunione della Cabala, per poi proseguire con una discussione dove vediamo,

Utopia Secondo Atto

Sul nuovo numero di Uncanny X-Men, il 513, è cominciata la seconda parte del piano di Norman Osborn per la conquista del mondo mutante. In realtà non siamo davanti ad un albo epocale, anche se la lettura è comunque piacevole, più che altro è questo l’albo dove per la prima volta ci viene presentata la squadra dei Dark X-Men e finalmente ci viene svelato il mistero legato a Charles Xavier. Quest’ultimo punto ha una soluzione piuttosto banale, infatti probabilmente ci eravano convinti noi lettori che lo Xavier visto con Norman usasse la telepatia ma evidentemente non era così visto che a celarsi sotto i panni del mentore dei mutanti era Mystica. Quindi come detto sopra, ci viene presentato il team degli X-Men del Dark Reign e scopriamo ben presto che la funzione di Daken è

Aspettiamo i Dark X-Men

 Dagli ultimi articoli è ormai chiaro che Norman Osborn ha dei progetti riguardanti il mondo mutante nell’ottica del suo Dark Reign, anche se niente è stato ufficializzato sappiamo già che ci saranno diversi sconvolgimenti. Volutamente non ci dilugnhiamo troppo sulla ambigua situazione di Xavier, che è sicuramente uno dei punti più interessanti che ci introdurranno al nuovo gruppo mutante che debutterà questa settimana. Naturalmente stiamo parlando di quei Dark X-Men che sono stati svelati già qualche tempo fa ma che per la loro eterogenea composizione stimolavano diversi interrogativi. Innanzitutto, come saranno impiegati da Norman? Se la situazione dei Dark Avengers è sicuramente per certi versi migliore di quella dei Mighty Avengers e dei New Avengers,

Utopia Mutante

 Come promesso oggi parliamo di Dark Avengers/X-Men: Utopia. L’albo affidato alle matite di Marc Silvestri ed all’estro creativo di Matt Fraction si rivela sin da subito un rpodotto di discreta qualità ma sicuramente funzionale alla trama che deve portare a termine nell’arco di quattro numeri che introdurranno mutanti nel Dark Reign. La storia si basa principalmente sulla marcia organizzata “pacificamente” da Simon Trask sino a San Francisco, ormai casa degli X-Men, ma ben presto si capisce che la marcia altro non è che un pretesto per cominciare l’ennesimo atto di razzismo nei confronti dei mutanti. La situazione degenera per due fattori principali, il primo è che effettivamente il popolo mutante sembra un senza un vero leader che riesca a tenere in pugno la frenesia

Dark X-Men: Esodo e Confessione

 Si apre con una news di tutto rispetto questa settimana, infatti sono finalmente state rese pubbliche le copertine di due interessantissimi albi. Il primo albo si chiama Dark X-Men/Uncanny X-Men: Exodus che da quel che sembra dovrebbe essere la vera e proprio genesi degli uomini X targati Dark Reign, infatti come guest star in quest’albo troveremo niente meno che gli stessi Dark Avengers e c’è da scommettere che il traghettatore dei mutanti in questa nuova era sarà proprio Norman Osborn, ed è naturale che un ruolo chiave nella formazione di questo gruppo avranno sia Namor che Emma Frost, due dei membri della Cabala Oscura. Però ancora sono diversi i dubbi sul ruolo che avrà Xavier all’interno del gruppo,

Dark Reign: The Cabal

 Ormai siamo in procinto di entrare sempre più in profondità nel Dark Reign, evento che si propone con sempre maggior forza in tutte le testate della casa delle idee. Così non potevo esimermi dalla lettura di quest’albo, Dark Reign: The Cabal, che ci propone alcune storie incentrate su tutti i membri della piccola elitè messa insieme da Norman Osborn.Le storie sono tutte brevi ed abbastanza scorrevoli ma sicuramente la più interessante ha per protagonista Victor Von Doom che si prepara ad un, futuribile, incontro con Iron Patriot. Destino sarà accompagnato da un altro membro della cabala in questo meeting, ovvero Namor. La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente che, invece del solito mantello vedere, sulle spalle del signore di Latveria capeggia un abito

E’ Tempo di Dark X-Men

 Avevamo parlato non molto tempo fa di un crossover in vecchio stile che vedrà fronteggiarsi X-Men/ Dark Avengers, abbiamo poi scoperto che il crossover in questione si chiamerà Utopia ma oggi è uscita la prima immagine che ci dice qualcosa su quelli che potrebbero essere gli sviluppi della saga. Infatti la Marvel ha oggi pubblicato la copertina di una nuova testata che sarà Dark X-Men, la copertina credo si commenti da sola ma, come è nostra abitudine, proveremo a sezionarla per capire cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova serie. Saltano immediatamente all’occhio due personaggi in primo piano che sono Charles Xavier, fondatore e mentore degli X-Men ed Emma Frost che ultimamente abbiamo visto aderire ai piani del Dark Reign.