Un saluto bagnato dal vostro Blurry. Un po’ tutta la penisola è in balia delle prima piogge di fine estate. Ieri a Venezia il sottoscritto si è beccato una tempesta mentre doveva correre in stazione per non perdere il treno… Quindi mi sono bagnato da capo a piedi e oggi sono mezzo raffreddato. Bah… In ogni caso, la settimana trascorsa è stata ricchissima in fatto di novità, manga, notizie, curiosità, proteste, critiche e tutte le altre bellezze che alimentano questa incredibile macchina che è Komixjam.
Anzitutto, non è sfuggita a nessuno l’uscita del terzo databook di Naruto. Nelle ultime settimane stanno cominciando a circolare le prime traduzioni sommarie e le prime curiosità più rilevanti. Per chi non lo sapesse, i databook sono volumetti che vengono compilati da Kishimoto e dai suoi collaboratori e pubblicati. Quello uscito quest’estate è appunto il terzo, e contiene informazioni molto interessanti. Purtroppo non ho il tempo materiale di tradurre un volumetto intero, ma su internet – come accennavo – piano piano le traduzioni si stanno accumulando e credo che ben presto si completeranno come un puzzle. Vorrei però cogliere l’occasione per farvi notare un paio di questioni emerse dalla lettura del suddetto databook, speditomi dal Giappone da una mia amica.
La prima questione rilevante è la definitiva soluzione alla diatriba “Tobi = Madara/Obito?“. Tobi e Madara hanno due profili distinti sul databook. Al contrario, però, in ognuno dei due profili si afferma in continuazione che Tobi è a tutti gli effetti Madara Uchiha, il quale – cito testualmente – “iniziò ad indossare una maschera e ad agire sotto copertura”. Questa è a mio avviso la prova del nove che molti stavano ancora aspettando. D’ora in poi, chi vorrà continuare a sostenere che Tobi e Madara non sono la stessa persona sarà sbugiardato dal databook che, ricordiamolo, contiene informazioni 100% ufficiali, diffuse dallo stesso Kishimoto. Buffo anche come alcuni fan, appreso che il nome del Nidaime Hokage fosse “Tobirama”, abbiano subito iniziato a sostenere che Tobi sarebbe allora il Nidaime stesso, dato che nel suo nome è contenuta la parola “Tobi”. Ridicolo.
Il databook è anche illuminante circa alcune questioni inerenti al Mangekyou Sharingan. In molti si erano chiesti se il Mangekyou di Sasuke – data la sua forma particolare – sia o meno un mangekyou normale oppure una varietà speciale di questo doujutsu. Ebbene, la guida afferma chiaramente che la forma del Mangekyou Sharingan (normale) varia da persona a persona, e che quello di Sasuke è uno sharingan come tutti gli altri. Niente di speciale. Tra l’altro viene presentata meglio anche la forma del Mangekyou del fratello di Madara – il cui nome leggiamo essere Izuna Uchiha.
Molto altro ci sarebbe da dire circa il databook. Magari in futuro scriverò un articolo specificamente pensato per portarvi il maggior numero di informazioni possibile. Sarà un bel lavoro, ma con l’aiuto del team e di conoscenze varie penso che si potrebbe fare senza troppi problemi.
Gli ultimi giorni mi hanno anche visto impegnato nella traduzione del primo capitolo di Bakuman. Ve lo dico anzitutto perchè potete aspettarvi entro breve l’uscita di tale capitolo sotto il segno di Komixjam, e in secondo luogo perchè, una volta di più, mi sono reso conto – effettuando un’attenta analisi comparativa con traduzioni italiane fatte dall’inglese – che le traduzioni dal giapponese sono l’unico sistema per salvare il “sapore” di certi manga. Cosa intendo dire? Vedete, finchè si traducono shounen manga “classici” come Naruto, Bleach, One piece, si ha a che fare con un tipo di giapponese abbastanza “stereotipato”, tipico dei manga d’azione, piuttosto distante da quello realmente utilizzato in Giappone. Ci sono persone che costruiscono il proprio modo di parlare in giapponese proprio basandosi su tali shounen manga, con risultati abbastanza divertenti dal punto di vista dei giapponesi che li sentono parlare. Un’eccezione potrebbe essere Naruto, che presenta numerose difficoltà lessicali, nonchè frequente utilizzo di forme proprie del giapponese classico. Tuttavia, nonostante queste “finezze”, anche il giapponese usato in Naruto è abbastanza tipico degli shounen manga. Al contrario, esistono manga che – trattando di storie di vita quotidiana – inevitabilmente adottano un linguaggio molto molto vicino a quello utilizzato realmente dai giapponesi: forme usate dai giovani, slang, linguaggio formale, termini di vita di tutti i giorni… Insomma, il giapponese in tutte le sue sfaccettature quotidiane. Bakuman è sicuramente ascrivibile a quest’ultima categoria. Questo cosa comporta, in pratica? Anzitutto, la difficoltà nella traduzione è nettamente più elevata. Si deve essere in grado di comprendere allusioni a programmi televisivi giapponesi, fatti di cronaca, è indispensabile una conoscenza sufficiente dello slang giapponese – più intricato e “perverso” di quello americano, senza dubbio – bisogna avere una buona padronanza delle forme e degli stili del giapponese parlato, tanto maschile quanto femminile, tanto giovanile quanto “adulto”.
Tradurre dal giapponese è l’unico modo che esiste per rendere credibile la traduzione di questo tipo di manga. E’ un processo che esige una ricerca, un continuo approfondimento, nonchè la voglia di andare a cercare informazioni che non si possiedono – per esempio reperire l’origine di alcune citazioni… Per questo durante il mio “lavoro” mi sono sentito molto fortunato e gratificato. Vi garantisco che la traduzione del primo capitolo di Bakuman sarà qualcosa di speciale. Non so se sarò io a continuare la serie, o se sarà invece Erika a farsene carico, sempre traducendo dal giapponese, ovviamente. In ogni caso sappiate che lei non sarà assolutamente da meno in questo compito. Per il momento, vi basti sapere che questo progetto sarà paradigmatico della ricerca che Komixjam ha deciso di portare avanti sul piano della traduzione.
Prima che saltino fuori gli Hasta “Traduction” Team a rimproverarci perchè parliamo solo di traduzioni, vi informo che siamo sempre alla ricerca di nuovi editors. Siete appassionati di manga e vi piacerebbe contribuire al nostro lavoro entrando a far parte del nostro staff? Se siete editors o cleaners potete contattarci e inviarci un saggio delle vostre capacità. Siamo costantemente in cerca di nuove persone per allargare la nostra già numerosa famiglia.
Chiudo portandovi, come promesso, la seconda lezione di giapponese. Stavolta si comincia a fare sul serio, spero che vi divertiate!
Lezione di Giapponese numero 2