Notizia curiosa quella che mi sono soffermato a leggere.
Che il mondo dello spettacolo fosse ormai a corto di idee e che si cercasse di utilizzare qualunque cosa per trarre prodotti allo scopo di proseguire l’arte cinematografica lo sapevamo ormai da dieci (e più) anni ma che anche il teatro fosse in bilico, questo davvero mi mancava.
Quello che state leggendo è l’articolo dedicato ad un genere che non pensavo fosse possibile: il mix perfetto tra azione fumettistica e teatro.
Spider-Man Turn Off The Dark e Batman Live, due musical di Broadway che sono in programmazione nella Grande Mela, nella storica via dei teatri.
Come ben sapete voi brava gente che legge Comics Americani, gli editori e gli autori sono spesso soliti “resettare” il mondo del supereroi o del gruppo di supereroi al fine di creare un nuovo status-quo, nuove situazioni ed ECONOMICAMENTE parlando, creare la base per un inizio di lettura agevole per i nuovi acquirenti.


Paperinik e Super-Pippo non sono più soli.
Recentemente la Panini ha finalmente ristampato il volume che veniva definito come l’equivalente de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro per il ragno, ma l’opera ha altesì avuto anche critiche feroci da parte di moltissimi fan. Dopo un attenta lettura sicuramente è innegabile che Kaare Andrews sia stato fortemente influenzato dallo scritto di Frank Miller ,sia nella narrazione sia nello stile che utilizza per il disegno, ma sembra mancare qualcosa di veramente originale. Sicuramente chi si accosta a quest’albo dopo la lettura della ben più nota controparte del Dc Universe non potrà che rimanerne fortemente deluso, infatti se la sceneggiatura dedicata a Batman si regge saldamente
Oggi diamo spazio a una piccola verve critica che serpeggia tra diversi fan riguardo alle conseguenze del ritorno di Capitan America. Infatti, riflettendo sulle ultime storie di casa Marvel, il paragone con la famosa soap non è poi così azzardato. Trame inifinite, personaggi visti morti che ritornano come se non fosse mai successo niente, spesso anche da universi alternativi, emblematico il caso di Tony Stark in “La Traversata“. La domanda che mi sono posto era se fosse poi così impossibile prospettare un cambio dell’universo supereroistico come accadde ai tempi della Golden Age e se questo eventuale cambio non fosse forse la vera cura di cui avrebbe bisogno il mondo dei comics. Molti di noi lettori sono sicuramente innamorati degli eroi coi quali sono cresciuti ma è altresì vero che