Avere quarantasei anni e sentirli poco (o troppo, a seconda dei punti di vista).
Questo è lo spirito che apre il nuovo ciclo di storie dell’inossidabile Uomo-ragno di quartiere.
In USA è stato presentato il volume della “bestia”: Amazing Spider-Man #666 che mostrerà ai lettori una nuova storyline dedicata al ragno stavolta impegnato non con lutti particolarmente sofferti (come quello che si presenterà con il #655) ma con una vicenda dai risvolti oltre che “imbarazzanti” anche…catastrofici (in entrambi i casi parliamo a nome degli abitanti di Manhattan).
Oggi diamo spazio a una piccola verve critica che serpeggia tra diversi fan riguardo alle conseguenze del ritorno di Capitan America. Infatti, riflettendo sulle ultime storie di casa Marvel, il paragone con la famosa soap non è poi così azzardato. Trame inifinite, personaggi visti morti che ritornano come se non fosse mai successo niente, spesso anche da universi alternativi, emblematico il caso di Tony Stark in “La Traversata“. La domanda che mi sono posto era se fosse poi così impossibile prospettare un cambio dell’universo supereroistico come accadde ai tempi della Golden Age e se questo eventuale cambio non fosse forse la vera cura di cui avrebbe bisogno il mondo dei comics. Molti di noi lettori sono sicuramente innamorati degli eroi coi quali sono cresciuti ma è altresì vero che
Tutti i lettori di vecchia data di Spiderman non possono non ricordare una delle saghe che animò la serie negli anni novanta, ci furono tante critiche che col tempo si attenuarono, tanto che oggi molti la ricordano quasi con affetto, ovviamente sto parlando della Saga del Clone. Un giorno quando Zia May sembrava morta un losco figuro si aggirava nei pressi della casa della defunta, proprio questo sconosciuto si rivelò poi essere un clone di Peter Parker creato dallo Sciacallo durante alcuni dei suoi innumerevoli esperimenti. Così il clone assunse l’identità di Ben Reilly, prendendo il nome del defunto Zio Ben e il cognome da nubile della zia, rendendo così omaggio a quelli che nella sua memoria erano state le persone per lui più importanti, ma visto che si trattava di un clone di Peter con tanto di poteri e di senso eroico ben presto anch’egli decise
Ultimamente il mercato dei comics sta cominciando a prendere una piega precisa con l’invenzione e talvolta reinvenzione di serie che gli scrittori più abili si divertono a inventare da capo piuttosto che creare di sana pianta. Questa cosa accade per Mark Millar, per J.M. Straczynski ed anche per diversi altri autori, per esempio Garth Ennis. Ma noi come ci relazioniamo con queste opere? I lettori spesso hanno una tradizione che dura sin dall’infanzia e quindi si rimane legati a testate classiche da Batman a Spiderman, passando per i Vendicatori o Superman e via discorrendo, e queste nuove opere? Talvolta queste rappresentano un enorme salto e spesso l’apprezzamento dipende anche dall’età che il lettore ha al momento della pubblicazione. Per esempio a suo tempo io ero troppo piccolo per leggere la prima edizione del Sandman di Neil Gaiman o di The Invisibles di Grant Morrison, e
Oggi la Marvel ha recapitato a tutti i suoi lettori l’invito ufficiale al matrimonio che sarà celebrato durante Amazing Spiderman 600, natutalmente solo parte dell’invito è chiaramente visibile, ma l’idea è stata veramente carina. Analizzando rapidamente l’invito si potrebbe facilmente cadere nel tranello che la casa delle idee ci ha teso in maniera nemmeno tanto velata, si legge chiaramente solo son nella riga superiore e arker in quella inferiore, visto che buona parte dell’invito risulta coperta dalla maschera di Spidey. La conseguenza ad una prima e disattenta lettura è che si potrebbe pensare e Mary Jane Watson e Peter Parker, ma naturalmente l’ipotesi è quanto meno remota per il fatto che il nome della sposa solitamente viene messo come secondo
Tutti aspettavamo che tornasse stabilmente, probabilmente la sua mancanza era una della più grosse e sentite del Brand New Day ed era ora di colmarla e pare che finalmente anche gli sceneggiatori di Spiderman siano del nostro stesso avviso. Infatti da quanto trapelato dalle prime immagini dei numeri successivi al seicento Mary Jane Watson sarà la indiscussa protagonista della run che seguirà lo storico numero. In aggiunta a questo graditissimo ritorno ci sarà un altro nemico assente dalla testata da tantissimo tempo, ovvero il Camaleonte. La saga si intitolerà “Red Headed Stranger” e se la prima parte sarà curata da Mark Waid a proseguirla sarà Fred Van Lente. Tuttavia non sembra che Peter Parker tornerà a fare coppia fissa con la sua storica compagna ma che invece anche questo evento sarà vissuto in ottica
J.M. Straczynski è uno dei più acclamati scrittori dell’ultimo decennio, ha lasciato il suo segno su Spiderman donandoci anni di avventure indimenticabili, almeno per noi visto quanto accaduto col Brand New Day ed ora sta facendo un lavoro superbo su Thor. Proprio Stracz in una recente intervista ha parlato dei mega eventi del Marvel Universe e di quelle che sono le ripercussioni sulle varie testate di queste storie. Il suo pensiero però è tutt’altro che lusinghiero, infatti secondo lui questi eventi non fanno altro che piegare la serie, che vivrebbe tranquillamente di suo, a delle esigenze narrative che la snaturerebbero. Aggiunge anche che, a suo parere, sarebbe più costruttivo della solita accozzaglia di eroi che lottano per un motivo più o meno valido, concentrare questi eventi su di
Ed eccoci a presentare oggi il ciclo che ci porterà all’ennesima pietra miliare di Spiderman. Prima dell’attesissimo numero 600 di Amazing Spiderman infatti avremo modo di leggere uno story arc dal titolo American Son scritto da Joe Kelly. Al momento non c’è stato nessun commento o trafiletto che la Marvel ha abbinato alla immagine che vi propongo però le teorie in rete non si sono fatte attendere. Ovviamente non poteva mancare chi ipotizzasse un Peter fuori di senno che decidesse di cambiare costume e di unirsi ai Dark Avengers; teoria che secondo il mio modo di vedere è abbastanza paradossale. Mentre la più accreditata è quellla che vedrebbe nei panni del misterioso eroe raffigurato sopra
Come potete immaginare dal titolo oggi vi racconto quello che Joe Quesada ci ha rivelato riguardo al futuro di Spiderman nella sua consueta conferenza stampa. Gli eventi ragneschi che hanno caratterizzato la conferenza stampa sono stati tre. Il primo è l’annuncio che a breve vedremo tornare Felicia Hardy che da sempre è stata un elemento di scompiglio nella vita di Peter, specie quando le cose con Mary Jane non andavano per il verso giusto, ma oggi senza una vera antagonista si ritroverebbe con il campo libero per agire e finalmente far suo il nostro amichevole uomoragno di quartiere.
La storia dei supereroi è parecchio strana, tante volte uno sceneggiatore riesce a farci amare una serie e quello dopo rischia di farcela odiare. Naturalmente a questa regola non ha fatto eccezione nemmeno l’icona dei fumetti di casa Marvel, che con l’avvento del Brand New Day ha fatto storcere il naso a moltissimi lettori, probabilmente però il problema della nuova veste di Spiderman non è solamente un problema di storie scadenti o di anni di continuity bruciata ma anche il fatto che molti di noi hanno ancora fresco quello che sarà ricordato come un ciclo storico del ragno ovvero quello targato Romita e Straczynski. Però posso dire che sebbene per il momento abbiamo letto probabilmente la parte peggiore di questo “rinnovamento” le cose sembra veramente stiano cambiando rotta