Riflettori su… Medaka Box (1)

di Regola 8

 

Non fate quella faccia, dovreste saperlo oramai che il primo mercoledì del mese (e questo è il terzo appuntamento) non ci sono Gli Inguardabili, ma il mio spazio mensile che utilizzo per trattare serie lunghe ma non troppo, mainstream ma non fino al midollo. Dopo il primo esperimento (in tre parti) ho apportato alcune modifiche a questo spazio: gli appuntamenti saranno sempre due: il primo mercoledì e il sabato successivo di ogni mese, ma la prima parte sarà una presentazione sommaria e soprattutto, non spoiler… dalla seconda parte comincerò ad affrontare il titolo di turno in maniera approfondita. Questo mi permetterà, nonostante io abbia già in mente come procedere nella trattazione (quali punti toccare), di modulare i miei interventi soprattutto in base a eventuali vostri interventi, calcando su altri punti invece che su altri… e poi si vedrà, Shakugan no Shana è stato soprattutto un esperimento.

Detto questo devo confessare a tutti che probabilmente porto sfortuna. Mi spiego: inizialmente non volevo trattare Medaka Box ma un altro titolo, ho cambiato progetti circa tre settimane fa perchè oramai era chiaramente prossima la conclusione del manga. È la terza volta che mi appassiono a uno shonen action negli ultimi anni e termina, questa volta in maniera meno repentina, fortunatamente… i casi precedenti a cui mi riferisco sono Mx0 e Psyren. Il motivo per cui poi ho deciso di trattare questo manga è perchè è indubbiamente un titolo abbastanza chiaccherato, ad alcuni piace e ad altri no (io sono un fan di Nisio Isin come già saprete…) e quando c’è rottura e disaccordo c’è anche spazio per tante riflessioni. Sulla conclusione di Medaka Box non posso però non affermare che mi ha ampiamente soddisfatto, la storia è durata “il giusto”. Il manga è edito in Italia dalla GP Publishing.

Nisio Isin (lo troverete scritto anche come NisioisiN) è uno dei scrittori di light novel di maggior successo degli ultimi dieci anni, a soli vent’anni vinse un prestigioso concorso giapponese (il Mephisto Award) e da allora collabora con la casa editrice Kodansha, che ha pubblicato le sue due opere di maggior successo, già trasformate in anime, Katanagatari e le Monogatari, e un manga tratto dallo spin off del suo primo best-seller, Zaregoto. Nisio Isin ha firmato tre romanzi di successo: xxxHolic: Another Holic Landolt Aerosol; il romanzo spin-off di Death Note – Another Note: il serial killer di Los Angeles; Le bizzarre avventure di Jojo Over Heaven, romanzo incentrato su Dio Brando pubblicato nel 2011 e ancora inedito in Italia (e probabilmente lo sarà per sempre). Non si finisce a collaborare con nomi come CLAMP, Ohba&Obata e Araki se non si è dotati di talento, questo è un dato di fatto, per questo nel 2009 venne assoldato dalla Shueisha e affiancato da Akira Akatsuki per produrre uno shonen che fosse adatto alle pagine di Weekly Shonen Jump… scelta della Shueisha molto particolare che ha dato vita a un prodotto dannatamente strano, rischioso per certe speculazioni in cui lo sceneggiatore si lancia.

Akira Akatsuki è uno di quei disegnatori a cui negli ultimi anni, dopo il “fenomeno Bakuman”, è stato affiancato uno sceneggiatore perchè potesse concentrarsi sul disegno: dotato di uno stile non eccezionale ma comunque piacevole, era proprio il genere di disegno per il tipo di manga che sarebbe venuto fuori. Medaka Box è il suo primo vero successo, e l’unico dei suoi manga ad essere arrivato in Italia; Contractor M&Y lo impegnò per due volumi dal 2007 al 2008, per il resto i suoi lavori sono state one shot o doujinshi.

Medaka Box rappresenta per certi versi il ritorno di un genere che negli ultimi anni ha avuto vita dura su Shonen Jump, l’action con ambientazione scolastica che difficilmente si mescola a quello di stampo fantasy che impera da una decina di anni, e ha sempre avuto terreno difficile su cui crescere in questa rivista, soprattutto per la più pronunciata parte ecchi che questo tipo di storie tendono ad avere (obiettivamente, definire la serie tipicamente pubblicata su Jump come ecchi sarebbe una barzelletta di pessimo gusto ndRegola.) La seconda mossa azzardata del duo di autori è stata quella di scegliere come protagonista Medaka, una ragazza… e diciamo che di ragazze protagoniste di shonen action se ne sono viste veramente poche. Scelta intelligente, poichè negli ultimi anni il pubblico femminile di questa rivista è indubbiamente aumentato, e i redattori hanno cominciato a tenere in considerazione anche questa parte del pubblico (cosa successa negli ultimi anni anche nei manga a stampo romantico), e si dimostra sempre più vitale avere nella propria rivista il maggior numero di alternative possibili per attirare l’attenzione del pubblico. La trama, all’inizio, è tanto semplice quanto protesa a complicarsi: Medaka Kurokami è perfetta in tutto, non conosce la parola arrendersi o fallire, e quando diventa la Presidentessa del Comitato Studentesco istituisce la Medaka Box, una cassetta delle lettere dove gli studenti possono inserire qualunque richiesta di aiuto in qualunque momento della giornata. Inizialmente seguita solo dal suo amico d’infazia Zenkichi Hitoyoshi la squadra di Medaka si allargherà proprio come succede nei shonen più classici, e richiesta dopo richiesta le compariranno davanti infinite sfide.

Anonimo ma piacevole, è come ho sempre definito lo stile di Akira A
katsuki.

Raccontarlo così sarebbe una semplificazione eccessiva, non sono neppure tanto sicuro che definirlo un manga action sia corretto: sebbene sia vero che di combattimenti ce ne sono parecchi, a volte si tratta soprattutto di scontri di intelletto e testardaggine, dove le armi più affilate sono la logica, l’astuzia e la psicologia; comunissime le sfide di abilità, indubbiamente usate e gestite in modo diverso, ma che per tanti versi ricordano alcuni momenti de Le bizzarre avventure di Jojo (soprattutto terza e quarta serie). Il manga non diventa mai troppo “serio”, e per quanto potranno sembrare assurde e senza via d’uscita le situazioni la sicurezza dei protagonisti viene trasmessa al lettore, che col tempo finirà per condividere con loro che “Medaka non possa in nessun modo essere sconfitta“. Però Nisioisin ci inganna tutti quanti, con il suo linguaggio: chi già lo conosce può capire, perchè ha avuto già un assaggio del suo stile, della sua capacità di usare stereotipi, linguaggio scritto e parlato, anche la semplice immaginazione nel modo più classico possibile per poi ribaltare inaspettatamente le regole trasformando il gioco in qualcosa di nuovo e irriconoscibile. La cosa più assurda è il fatto che i suoi personaggi sembrano essere anche consci di questa distortura delle regole, ma “stanno al gioco” cercando di afferrare la vittoria a modo loro perchè è questo l’unico modo che conoscono per vincere: il loro modo di agire, spesso anche gli assurdi poteri che possiedono, rendono sempre perfettamente il loro carattere, e si adattano ai loro obiettivi.

Zenkichi e Shiranui, due personaggi fondamentali alla saga.

In definitiva, a chi consiglio Medaka Box?

Credo che possa essere un manga adatto a persone che vogliano leggere uno shonen che sebbene il suo dinamismo sia arricchito da complesse costruzioni logiche e ragionamenti in qualche modo distorti, senza comunque inoltrarsi nella lettura di qualche seinen che sicuramente non strapperebbe un egual numero di risate. Lo sconsiglierei come primo manga, tuttavia, poichè tantissimi dei discorsi che i personaggi faranno durante la serie possono apparire strambi e inconcludenti, ma denotano una profonda e quasi venefica riflessione sui manga pubblicati dalla Shueisha negli ultimi decenni (ne è un esempio l’abitudine di Kumagawa di fare riferimenti diretti a Weekly Shonen Jump). È ovvio che se non si è pratici del “linguaggio shonen” tante discussioni possono risultare pesanti, ma per il sottoscritto sono risultate sempre interessanti.

Kumagawa Perdente Nato. Indubbiamente il mio personaggio preferito del manga.

Ho incuriosito nuovi lettori? Ho annoiato persone che già l’hanno letto (e aspettano quindi una mia analisi o critica più concreta)? Qualunque sia il caso rimando il prossimo appuntamento a sabato, e vi saluto quest’oggi con l’ending della prima serie animata (ne sono state prodotte due da 12 episodi) Ohanabatake ni Tsuretette cantata da Aki Toyosaki, in arte Yui Hirasawa di K-On!

[youtube Jl7h_xQLNgo]

P.S.: metafumetto, è il punto vincente di Medaka Box per il sottoscritto.

Commenti (8)

  1. Tra gli sceneggiatori che preferisco, Medaka Box non lo digerisco a causa del disegno di Akatsuki. A mio parere orribile per come si presenta in quasi tutte le pagine. Per il resto ci sono svariate ragioni per adorare questo manga, che pur prendendo in giro l’intero genere shounen � esso stesso uno shounen. Un vero peccato, almeno per uno a cui questo genere � ormai intollerante (leggasi “vecchiaia”).

  2. nono fidati, � intollerante anche ad i giovani … visti i primi i primi capitoli del manga ed il primo episodio dell’anime … ma capito, mai piaciuto. Noia.

  3. …uhm, ho sempre considerato questo manga pi� che come un’action come una parodia degli shonen , inoltre credo che pi� che medaka sia zenkichi il protagonista.
    comunque a parte questo sono una grande fan di quest’opera, ho letto tutto il manga e visto anche l’anime, anche se non amo particolarmente lo stile di disegno e dell’anime mi ha un po’ deluso la fine (potevano gestirla meglio).
    Penso che per via di tutti i giochi di parole etc presenti nel testo sia un manga che vada letto lentamente, non tutto d’un fiato.
    Non vedo l’ora di leggere la seconda parte

    1. D’accordo sul fatto che il protagonista sia Zenkichi, sebbene nella prima parte sia tutto incentrato su Medaka.

  4. Consiglierei medaka box a qualcuno da leggere? No

    All’inizio parte come un manga all’apparenza piuttosto banale, con situazioni gi� viste in migliaia di altri.

    Andando pi� avanti la storia si articola: anche se mantiene il suo genere assurdo, la trama viene gestita in maniera interessante, con l’introduzione di alcuni misteri che lo rendono un manga non banale.

    Per poi concludersi con un finale alla Psyren: affrettato, completamente tirato via, scontato e che lascia un mucchio di cose irrisolte senza dare alcuna spiegazione.

    Gli errori che hanno fatto con questo manga sono questi secondo me:

    1) troppo poco spazio agli altri personaggi del consiglio studentesco e ad altri secondari: in teoria dovrebbero essere dei personaggi secondari coprotagonisti ma per la verit�, nonostante vengano osannati pi� volte nel manga, non fanno mai un beneamata mazza (mi riferisco al biondo e alla tipa del nuoto)

    2) Medaka � troppo forte: la sua abilit� � sgrava e non c’� mai veramente un nemico che le tenga testa. Contro tutti per avere uno scontro serio deve sempre porsi limitazioni pesanti, quando potrebbe invece pestarli senza problemi, ma questo toglie secondo me molto gusto al manga. L’unico nemico che veramente da dei problemi � quello della saga finale, che poi viene sconfitto in maniera idiota.

    3) il finale, come ho gi� detto sopra, � tirato via e rovina tutto quello che � stato fatto in precedenza.

    Peccato perch� � passato nella mia classifica da shonen mediocre (e vi assicuro che per me shonen mediocre � un complimento XD , Naruto Bleach e OP rientrano a malapena nella categoria, o non vi rientrano affatto) a shonen “dagli una letta ma non aspettarti niente di che”

    1. 1) vero. Kikaijima e Akune a un certo punto scompaiono.
      2) vero eppure no. su Medaka parler� nella seconda parte.
      3) il finale, � il classico finale manga, aperto come non piace a tutti noi occidentali. il manga � stato guidato e terminato da nisioisin, non ci sono gli estremi per dedurre che la shueisha l’abbia volutamente interrotto. pi� che altro, da qualche anno a questa parte la shueisha cerca di limitare la lunghezza dei suoi prodotti, anche quelli di successo.

      non sto cercando di cambiare le vostre idee, sto solo proponendo una lettura alternativa di Medaka Box come di uno shonen manga che parla di shonen manga. perch� se dovessi presentarlo come uno shonen manga e basta vi assicuro che la mia valutazione, nel complesso, sarebbe assolutamente insufficiente.

      ps: � risaputo che io, di jump, non leggo praticamente quasi niente (al momento solo Assassination Classroom), ma questo titolo, per i motivi di cui sopra, mi ha per certi versi colpito.

  5. Figuriamoci! Se uno non � d’accordo con me mica mi offendo 😛

    sul punto 2) specifico senza fare troppo spoiler: il nemico della saga minus la mette in difficolt�, ma ci riesce sol perch� Medaka per suo carattere decide di giocare secondo le regole, altrimenti avrebbe potuto pestarlo alla brutta e sarebbe finita. il boss della saga not equal � molto pi� forte ma ha ammesso fin dall’inizio di non poter realmente sconfiggere medaka, e

    SPOILER

    la vittoria che ottiene � molto all’acqua di rose

    FINE SPOILER

    per il resto io non dico che sia brutto, anzi, a me ha colpito molto, soprattutto perch� nonostante volesse sembrare n manga assurdo si nota una certa coerenza di fondo e un occhio per i dettagli che non posso non apprezzare.
    Solo avrei preferito finissero di articolare un po’ la trama o quantomeno, se volevano concludere, tirare le somme: cosa che non hanno fatto, hanno dato un pesante colpo di mannaia e finita l� 😛

    1. Tranquillo… credo tutto cambi quando si varia l’angolazione da cui si interpreta la storia: da quella che ho deciso di usare io, che � poi anche lineare con il pensiero di Medaka (e di Zenkichi nella seconda parte del manga) � che se bastasse essere fisicamente pi� forti per vincere sarebbe veramente tutto come weekly shonen jump…. che poi � proprio la battuta di Kumagawa…

      Comunque, nella seconda parte sar� pi� esaustivo, se vorrai leggere e darmi la tua opinione sar� come sempre ben accetta!

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