Chi di voi lettori/divoratori assidui di manga non si è mai posto l’ancestrale domanda “Chissà se riuscirei a creare un manga tutto mio?”?
Pochi o tanti che siate ad esservi posti questa domanda, molti ci hanno provato e con passione e molta forza di volontà hanno creato piccole perle in un panorama quanto più variegato, più dei ceppi di influenza che girano nel mondo (e ne girano…!).
Quelli che invece non si sono gettati a capofitto nell’impresa ed hanno preferito osservare gli sforzi dei loro intrepidi compagni avranno, dal 3 luglio, un nuovo strumento per valutare il mondo dei manga europei, uno strumento che uscirà in edicola: Mangaka.
La nuovissima rivista specializzata della Coniglio Editore (già nota al pubblico della penisola per la realizzazione di ANIMAls, rivista mensile a fumetti) ed ora una fervida realtà e porterà alla vostra attenzione le opere japan style degli artisti del momento tutti rigorosamente cittadini dell’Unione Europea (nell’intervista al responsabile del progetto che ha accompagnato l’annuncio della rivista si parla di Asa “Sayonara September” Ekstrom, Belen “Himawari” Ortega e gli italici Giacomo “Jonathan Steele” Pueroni e Federica di Meo in arte Akachan).
Cerchiamo di fare un pò di chiarezza sul ritorno di Capitan America. o meglio sulla operazione che tramite Ed Brubaker si sta facendo carico di riportare Cap tra i vivi. I primi veri indizi ci vengono forniti da un prologo alla miniserie Reborn pubblicato in questi giorni dalla Marvel sul loro sito. Per la verità si tratta di poche pagine, otto, che ci introducono verso la trama principale della serie e cominciano ad instillare i primi dubbi sulla reale morte di Steve Rogers. La storia è incentrata su Sin, la figlia del Teschio Rosso, che viene da prima invitata ad entrare nel progetto Thunderbolts Initiative e poi
Come promesso oggi parliamo di Dark Avengers/X-Men: Utopia. L’albo affidato alle matite di Marc Silvestri ed all’estro creativo di Matt Fraction si rivela sin da subito un rpodotto di discreta qualità ma sicuramente funzionale alla trama che deve portare a termine nell’arco di quattro numeri che introdurranno mutanti nel Dark Reign. La storia si basa principalmente sulla marcia organizzata “pacificamente” da Simon Trask sino a San Francisco, ormai casa degli X-Men, ma ben presto si capisce che la marcia altro non è che un pretesto per cominciare l’ennesimo atto di razzismo nei confronti dei mutanti. La situazione degenera per due fattori principali, il primo è che effettivamente il popolo mutante sembra un senza un vero leader che riesca a tenere in pugno la frenesia
Sembrava che alla fine dello scorso albo ci trovassimo davanti all’ennesima macchinazione di Norman Osborn per aumentare la fama dei suoi Dark Avengers ma a quanto pare siamo stati smentiti. Infatti in questo numero scopriamo da subito che non c’è lo zampino della Cabala dietro l’attacco degli Atlantidei a New York e di conseguenza è ora di agire per i Vendicatori. In realtà ad agire non saranno tutti i membri del gruppo, ma solo Sentry o almeno così pare, infatti non appena quest’ultimo sta per lasciare la torre dei Vendicatori scopriamo che per compiere il massacro Normie ha scelto di far emergere la personalità di Void sicuramente più idonea al compito. Subito dopo il massacro degli Atlantidei scopriamo che