Naruto 614, One Piece 693, Bleach 521 – Recensione

Il giorno prima della fine del mondo, alcuni capitoli davvero da “fine del Mondo” (e almeno in un manga su tre, siamo lì lì!)

Naruto 614 – Per te. Bene, mi spiace dovervelo comunicare così, ma a quanto pare questa sarà l’ultima volta che leggerete le mie recensioni e i miei capitoli: dal momento che siamo in procinto di una evoluzione ulteriore del Juubi (come ci comunica Madara in questo capitolo) e che, probabilmente, Kishimoto sarà alle prese in questo momento e nella giornata di domani (il mondo finisce alle 6.00 ora italiana, le 14 ora giapponese, e a quell’ora i mangaka disegnano!) con la realizzazione delle tavole del capitolo in cui finalmente il mostro evolverà, suppongo che il famoso piano progettato dai due loschi figuri del manga avrà il suo inizio e quindi il Mondo come lo conosciamo finirà sul serio! Bene, dopo questa pseudoparentesi alla Nostradamus (un imbecille può dire che se Psy fa 1000000000 di visualizzazione tutto finisce e io non posso dare la colpa a Kishimoto?) parliamo di cose serie. Primo fra tutti, il complicato rapporto Madara/Obito, che in questa fase comincia a delinearsi come un patto fatto di inganni e menzogne: la possibilità che un loro “divorzio” in fase di realizzazione del piano possa scombinare i loro progetti ed essere una carta vincente per i buoni sarà anche un cliché, però potrebbe portare a spunti interessanti sia nell’evoluzione dello scontro sia in un possibile (e probabile) inserimento di Sasuke e Orochimaru. Ciò che colpisce, tuttavia, del capitolo, è la morte di Neji Hyuuga: al di là del modo e della situazione (veniamo da un’altra situazione di morte “eccellente” nello scorso capitolo), sono stato molto sorpreso dalle parole che Kishimoto mette in bocca al “genio della Foglia”. Al di là del solito discorso sull’essere “liberato dalla maledizione” che, comunque, ha il suo senso, mi ha molto sorpreso sentir parlare Neji, per la prima volta, come un vero “fratello maggiore” per Hinata, conscio del suo amore per Naruto e quasi a voler suggellare, con la frase “ora la tua vita appartiene un po’ a quella di Hinata e a me stesso”, usata per sottolineare il sacrificio e il legame tra i tre personaggi, una sorta di benedizione affinché la giovane esperta del Byakugan e Naruto possano trovare, in futuro, una strada comune da percorrere. Riposa in pace, Neji.

One Piece 693 – Muori per me. Prima di parlare del capitolo, vorrei soffermare l’attenzione sulla pagina d’apertura a colori. Al centro le ciurme di Rufy e Law integrate tra loro: Oda non è tipo di fare disegni tanto per passare il tempo e questa immagine potrebbe avere un qualche significato, in futuro (non dico che diventeranno una sola ciurma, sarebbe stupido, ma l’alleanza temporanea potrebbe divenire qualcosa di più!). Interessante anche la presenza di Kinemon al centro, che sembra quasi un “festeggiato”: anche questo potrebbe avere un senso specifico, ma chi vivrà vedrà. Parliamo invece dei personaggi al margine: ce ne sono due (in altro a destra e sinistra) che non si riconoscono bene. Mentre per quello di destra avanzerei l’ipotesi possa trattarsi di Big Mama, quello di sinistra non mi suggerisce niente: chi pensate possa essere? I personaggi rimanenti, da quel che sembra, paiono essere i vari “punti focali” di una serie di linee di potere che, fino ad ora, abbiamo imparato a conoscere: due imperatori (Shank e Barbanera), i due membri che rappresentano le due facce della Marina (Aokigi e Akainu), due differenti “aspetti” degli Shichibukai (DoFlamingo e l’ex membro Jinbe, ma lo stesso Law presente al centro come membro attuale), infine alcune delle supernove più carismatiche. Sebbene la volta scorsa avessimo chiuso la questione (e sembrava avessi preso un granchio) mi sento di rilanciare la domanda: perché Killer e Kid sono presentati in due immagini separate? Certo, è possibile che sebbene siano compagni, la loro importanza meritasse di essere sottolineata appieno, non includendoli in una sola vignetta, eppure continuo a pensare che ci sia qualcosa di strano nel fatto che non li vediamo insieme! Veniamo ora al capitolo: dopo il rocambolesco scontro tra gli sgherri di DoFlamingo e il Generale Franky (il quale dimostra di essere un’arma molto potente) scopriamo che Caesar ha con sé, ancora, il cuore di Smoker… ma sarà proprio così? Comincio a pensare che Law abbia doti da prestigiatore e abbia fatto qualche strano scambio non visto. La breve parentesi di riunione tra i vari membri della ciurma di Rufy, che manda sempre di più su tutte le furie Law, e l’incontro tra il pietrificato Kinemon e il figlioletto/drago servono, per un momento ad allentare la tensione: ma ecco che Oda torna a farci comprendere quanto sia effettivamente pericoloso DoFlamingo e chi gli ha giurato fedeltà. Le ultime pagine, il discorso di Monet, la sua consapevolezza di essere una pedina sacrificabile e, ciononostante, essere a tal punto fedele e devota al suo capo tanto da anticipare la sua richiesta (quel “Muori per me” è piazzato in modo magistrale nella sceneggiatura del momento!) non solo mostrano quanto crudele e potente possa essere il “fenicottero occhialuto” ma, soprattutto, quanto pericolosa possa essere la sua ciurma, pronta a immolarsi senza problemi purché il capo possa ottenere ciò che vuole! E adesso, signori, la fine del Mondo!

Bleach 521 – A Piggy Party. Anche questa settimana il manga di Kubo si rivela, a mio parere, quello migliore: un mix perfetto di comicità e narrazione (avete notato che da un po’ di tempo scrive taaaaannnnntoooooo???) e ricco di piccole rivelazioni e nuove, sconcertanti scoperte. Facciamo il punto: per prima cosa la grassona in realtà è così perché ha troppo reiatsu che la ingrossa: tuttavia la sua cucina, in cui infonde il suo potere spirituale, la priva di tale “surplus” e la rende di nuovo magra e figa (non assomiglia un tantino a Rangiku? E non parlo solo del seno!). Inoltre scopriamo che i vari membri della squadra speciale sono tutti shinigami che hanno contribuito, in vari modi, a rendere sempre migliore la Soul Society: così lo yakuza degli scorsi capitoli è l’inventore del metodo perfetto per recuperare i poteri spirituali, mentre la grassona/tettona è la responsabile dell’invenzione delle anime artificiali (e quindi, in effetti, l’ex capitano della dodicesima compagnia, precedente ad Urahara. Ma se è così, la “dea kalì” chi è? E qual è il suo rapporto con tale compagnia e con Mayuri?). Ho trovato interessante vedere Kon presente durante la spiegazione: quasi a sottolineare che se l’orsetto di pezza è vivo lo dobbiamo proprio al personaggio che sta parlando al momento. E non tralasciamo il discorso di Renji e la spiegazione del perché fosse necessario abbuffarsi: per certi versi mi ha ricordato un episodio de “Le Bizzarre avventure di Jojo”, quarta serie, in cui è presente uno stand in grado di realizzare piatti speciali che non solo hanno un ottimo sapore ma sono in grado di guarire anche molte “malattie” o stati fisici negativi. Tra l’altro, mentre la cicciona (ancora tale) lascia i nostri due eroi alle prese con il cibo, si intravede una figura in ombra alle sue spalle: chi sarà mai? E per finire veniamo alla conclusione del capitolo, che mi ha fatto riflettere molto e mi ha portato alla conclusione che, almeno per quanto mi riguarda, dessi molte cose di questo manga e soprattutto della struttura della Soul Society per scontate. Il prossimo individuo che i due shinigami si apprestano ad incontrare è l’uomo che “ha fatto nascere le zanpakuto”. Ora, al di là della rivelazione che è già di per sé sconcertante, se analizziamo attentamente ciò che ci viene detto ci rendiamo conto che la cosa è molto più profonda di quanto non sembri già: se qualcuno ha realizzato un metodo affinché i poteri degli shinigami si incanalassero nelle zanpakuto, questo porta a pensare che prima di tale evento gli shinigami stessi avessero un altro modo di agire e di combattere e che, forse, non siano sempre stati i “controllori” di anime come siamo abituati a pensare! Sappiamo che, ai tempi in cui Aizen iniziò gli esperimenti, gli shinigami avessero già un ordinamento come quello attuale, e questo fa comprendere che l’afro occhialuto della squadra speciale possa avere qualche migliaio di anni di troppo: quanto sarà vecchio? Ed è possibile che, magari, sia stato uno dei primi shinigami, magari “nato” nel momento stesso in cui il Re delle Anime ha fatto la sua comparsa? Ci apprestiamo a scoprire la verità sulla Soul Society, credo, e suppongo che la nostra visione di Bleach non sarà più la stessa!

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