Marvel Now! A+X

di Rorschach 5

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Ok, lo ammetto: Lucca mi ha lasciato un filino spiazzato. La fiera (di cui avrete il mio resoconto domani) mi ha lasciato senza il tempo per leggere e recensire un nuovo numero uno di Marvel Now! Ragion per cui oggi vi presento una raccolta di storie, pubblicate sia in Italia che in America nella testata ‘raccoglitore’ A+X.

 

Una recensione filler, direte voi. E avete pienamente ragione. E per una recensione filler, non c’è niente di meglio di storie filler. Le storie brevi di A+X (scritte e disegnate da autori differenti), infatti, non introducono nessuna grande saga, crossover o altro. Non ci sono cambi di costume, nuovi nemici o ‘grandi cambiamenti nella vita dell’eroe'(cit. Ortolani). In una parola, le storie di A+X sono filler.

Attenzione, però: filler non vuol dire brutto. Una storia breve potrà non essere il nuovo capolavoro fumettistico del millennio ma non per questo è da buttare a priori. Può far sorridere, essere intensa, farci vedere un lato di un personaggio che non conoscevamo o addirittura presentarcelo se non lo conoscevamo. O, più semplicemente, può farci passare cinque minuti in tranquillità. Ed a un fumetto non si può chiedere altro.

E questo obiettivo le storie di A+X lo portano tranquillamente a casa.

Il minimo comun denominatore delle suddette storie è l’incontro di un Vendicatore con un X-Man: in una parola, un team-up. E gli accoppiamenti sono fatti con perizia, andando a scegliere quei personaggi bene o male simili.

In fondo è normale: nel magico mondo dei supereroi, dopo essersi presi a mazzate si alleano per affrontare un comune nemico.

 

Quello, o rubare un pezzo di torta dal frigo dei Vendicatori, fate voi.

Le singole vicende possono piacere o non piacere (ed hanno sicuramente alti e bassi) ma nell’insieme risultano godibili. Se siete interessati solo alle storie serie e complesse o ai ‘grandi cambiamenti nella vita dell’eroe’, allora questi racconti brevi non fanno per voi. Ma se volete mettervi di più a vostro agio con i personaggi o volete semplicemente passare cinque minuti in tranquillità, allora dateci un’occhiata.

Commenti (5)

  1. Ovviamente ho letto tutto quello che è uscito in lingua orignale e gli albi stampati in Italia, sono abbastanza d’accordo con l’autore dell’articolo, anche se direi che sono molto più i bassi che gli alti, non per nulla ( e non è uno spoiler) in USA è iniziata una minisaga di 10 (metà) parti con una storia continuativa, evidentemente questo format non stava funzionado troppo bene in patria.

  2. Per dovere di cronaca, la storia in più parti viene semplicemente affiancata alle storie brevi e non le sostituisce (fonte Marvel.com).

    Il format delle storie brevi in Marvel va avanti da un bel pò, dalla storica ‘Marvel Team-up’ degli anni 70 e 80, ai What If, alle storie brevi degli X-Men (Endangered Species, Divided We Stand, Nation X, To Serve and Protect, ecc…). A livello di vendite si mantengono stabili, essendo rivolte a quel tipo di pubblico che si cimenta per le prime volte con questi personaggi. Non dimentichiamoci inoltre che tali storie sono scritte e disegnate da autori di tutto rispetto (e che non ho citato nell’articolo per ragioni di spazio, essendo le storie brevi parecchie), Peter David, Jeph Loeb, o Dale Keown per dirne alcuni.

    1. Ma secondo te, perchè avrei scritto: “…è iniziata una minisaga di 10 (metà) parti con una storia continuativa…” , ok era criptica, ma è quello che avevo scritto, metà albetto sarà la saga, e metà una storiella come quelle viste fin ora.

      Marvel team up sono storie complete sulle 22 pagine (ora non ricordo il numero rpeciso) qui parliamo di storielle con la metà di pagine, è anche epr quello che non possono presentare una storia articolata.

      Vorrei ricordare che anche autori blasonati posso scrivere schifezze 😉

      Per me è una serie brutta, e credo che in Italia gli altri numeri verranno proposti come tappabuchi negli albi e non più coem albi monografici.

  3. Se si dà una notizia, la si dà completa. (e senza spoilerare, sono fiero di te).

    10 o 20 pagine rientra comunque nella categoria ‘storia breve’, poi è ovvio che con il doppio delle pagine fai un discorso differente ed imposti la storia in maniera diversa, ma sempre di storia breve si tratta. E il numero delle pagine o la complessità non fa la bellezza di una storia(come il suo autore, qui hai ragione). Ci sono maxisaghe che sono davvero pessime e non per il numero di pagine.

    1. Beh, non ho spoilerato perchè non c’era nulla da spoilerare XD

      Seriamente, è vero che una storia corta può dare anche di più rispetto ad una lunga, ma è più difficile, infatti molto spesso le storie di A+X sono dei siparietti comici, dei divertissement, infatti i finali delle storie sono quasi sempre delle gag comiche.
      Io ho sempre odiato quelle storielle tappabuchi negli albi Italiani, e queste me le ricordano molto, probabilmente è un mio limite non apprezzare questo tipo di storie, forse eprchè sono un fanatico della continuity e degli intrecci elaborati 😉

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