La parodia di una parodia. Il programma che non guarda in faccia nessuno, neanche le divinità letterarie.
Signori questo è South Park alla sua quattrodicesima stagione televisiva.
Perché parlare di questo show di cui tutti, almeno una volta hanno visto o sentito qualcosa? Ogni tanto fa sempre bene ricordarci che c’è un organo al di sopra di ogni censura che sfotte qualunque cosa abbia un cervello (o non lo abbia) ma oggi parliamo di una trilogia di South Park o meglio una serie di tre episodi più una sorta di “prequel” introduttivo e come nella nostra migliore tradizione parliamo di…supereroi.
Notizia di qualche giorno fa è l’annuncio che David E. Kelley ha finalmente trovato la sua amazzone a stelle e striscie per la serie regolare su Wonder Woman di cui avevamo reso noto l’esistenza qui.
Adrianne Palicki classe 1983 è stata selezionata dal casting per interpretare la triplice vita di Diana Prince: donna emancipata a capo di un’azienda, ragazza in lotta con i suoi sentimenti e guerriera protettrice dei deboli per le strade di Los Angeles.
Una ragazza come me cade sempre in piedi… –Catwoman (dal film “Catwoman”)
Il successo di Catwoman come personaggio ri-lanciato da Tim Burton porta alla rivalsa anche il personaggio di Selina Kyle nei fumetti ma soprattutto nell’intrattenimento d’animazione.
La prima apparizione della donna-gatto nei cartoon risale al 1968 anno in cui in america veniva lanciato lo show “Superman & Batman Hour” ossia un’ora di avventure animate con protagonisti alternativamente Superman e l’uomo pipistrello, non era concesso molto spazio ovviamente vista la quantità esagerata di villain che lo show poteva permettersi inoltre lo stile della donna era legato principalmente al costumino verde e ai sordidi piani per il furto di questo o quell’altro prezioso perciò, possiamo tranquillamente dimenticarci di quella piccola performance.
La doppiatrice Jane Webb dette la voce a Catwoman in quello show.
Di tutt’altro avviso era lo show del 1970 The New Adventure of Batman della Hanna&Barbera dove appaiono molti villain classici tra cui la famosa ladra che fa la sua comparsata in quattro episodi, stavolta apparendo ben più di una semplice macchietta.
Sei il secondo uomo che mi uccide questa settimana, però me ne restano ancora altre 7 di vite. –Catwoman (dal film “Batman Returns”)
Chi non ha mai amato saltare sui tetti, vestirsi di lattex nero e combattere pipistrelli cresciuti senza genitori?
Ok forse non sono proprio tanti quelli che desiderano una vita così però forse, Selina Kyle nei fumetti che portano il nome del suo alleato/avversario Batman, deve aver trovato queste cose molto allettanti.
Benvenuti nello speciale dedicato alle otto vite vite di Catwoman, nata nel 1940 e pronta ad affilare le sue unghie per il nuovo millennio.
Questo articolo implica degli eventi che in Italia si vedranno solo tra qualche tempo, anche se ormai tutto il mondo sa cosa è successo ai Fantastici Quattro.
Cercando di rimanere il più possibile Spoiler-Free, cercherò di annunciarvi la notizia che da Marzo la serie fumettistica iniziata nel 2003 e sbocciata durante l’attività di Jonathan Hickman ai testi, chiuderà i battenti forse per sempre per fare largo ad una nuova serie, realizzata dagli strascichi dei “sopravvissuti” della vecchia formazione…e nuovi ingressi.
Molto triste l’annuncio che fanno le maggiori testate del settore, noi non potevamo essere da meno e rendere noto la scomparsa di Joanne Siegel, vedova di Jerry Siegel il co-creatore del personaggio di Superman.
La donna è scomparsa questo 14 febbraio all’età di 93 anni, portandosi dietro il peso di vittorie e sconfitte ed una grande avventura iniziata con il marito.
Joanne infatti è stata la musa che hai ispirato la realizzazione dei lineamenti di Lois Lane, giornalista d’assalto del Daily Planet cui l’uomo d’acciaio prestava servizio sotto le spoglie di Clark Kent, anni prima che la donna diventasse la moglie del kryptoniano.
Superman creato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster è arrivato fino ai nostri giorni ma la sua paternità è stata sempre contestata dopo che Siegel e Shuster avevano concesso i diritti interamente alla DC Comics che anni dopo licenziò Siegel lasciandolo nella disperazione.
Ed accanto all’uomo, sempre la moglie, amorevole e compassionevole, Joanne evita una morte prematura al marito che voleva suicidarsi per la mancanza di un impiego poi riprende un’equilibrio dopo che Jerry viene assunto come dattilografo e scrive alcuni cartoni animati per Hanna&Barbera, successivamente viene contattato nel 1971 dal direttore dell’epoca di Topolino che gli commissiona alcune storie per Disney Italia che appaiono negli anni successivi sulle riviste Almanacco Topolino e Topolino.
La tristezza del marito però prosegue verso la fine degli anni ’70 quando la Warner Bros acquisisce tutti i diritti su Superman dalla DC Comics e si prepara a lanciare l’uomo d’acciaio al cinema, la famiglia Siegel si coalizza contro la Warner chiedendo perlomeno una parte del diritto di creazione di Superman e la ottengono con una sorta di vitalizio permanente.
Jerry Siegel e Joe Shuster, i padri di Superman
Negli anni ’80 la DC Comics chiede a Jerry Siegel di creare una storia in collaborazione con altri autori per l’ipotetico “finale” di Superman, consigliato dalla moglie l’uomo rifiuta e la storia esce sotto il nome di Alan Moore nel settembre 1986.
Il terrore che svolazza nella notte, si sa non ha mai pace ma anche oggi non parleremo di Darkwing Duck (da cui ho estratto la prima frase di questo articolo) bensì del sempre più oscuro cavaliere difensore di Gotham City che anche quest’anno, si prepara a numerose comparsate tra cinema e videogiochi ma anche nelle fumetterie.
Presentiamo con questo articolo una nuova serie che si sta per palesare nel mercato della parola stampata e dei balloons: scritta da Scott Snyder (scrittore di best-seller e della graphic novel American Vampire) e disegnata da Trevor McCarthy, Batman: Gates of Gotham esplorerà l’anima della città del crociato, da un punto di vista completamente nuovo.
Se ve la siete persa, recuperatela se invece state sbavando in attesa del secondo volume (in arrivo in Italia, si spera presto) allora siete già sulla buona strada.
Per tutti gli altri che nemmeno sanno di cosa stiamo parlando, sappiate che parliamo di un’opera di Stephen King del lontano 1978, arrivata intatta fino a noi per una “revisione” del 1990, per una miniserie televisiva del 1994 diretta da Mick Garris e da qualche anno, per una serie di graphic novel che espandono l’universo post-apocalittico nel quale si muovono i personaggi principali tra cui l’antieroe per eccellenza dei lavori di King: Randall Flagg o “Il Mago” (nella serie della Torre Nera).
Ok che questo nome di certo non vi faccia subito pensare ad una sventolona, ma da immagini correlate potete ben intuire che dietro questo nome per metà britannico e metà tedesco si nasconde una delle più belle attrici canadesi del momento.
Molto famosa soprattutto per il successo del suo personaggio Robin nella sitcom How I Meet Your Mother (in Italia storpiato qualche tempo fa con “Alla fine arriva mamma” ma ora ristabilito con il nome originale), ma anche per il suo passato di modella professionista in giro per il mondo ora Cobie si prepara a varcare quella sottile porta che divide realtà da fantasia.
E’ infatti stato CONFERMATO che tra l’attrice ed i Marvel Studios capitanati da Joss Whedon, si è raggiunto un accordo per far entrare la donna nel cast dei Vendicatori, megaprogetto ciccio-colossale che vedrà impegnati anche Thor (Chris Hemsworth), Capitan America (Chris Evans), Iron Man (Robert Downey Jr.), la vedova nera (Scarlett Johansson), Hulk (Mark Ruffalo), Occhio-Di-Falco (Jeremy Renner) e Nick Fury (Samuel L. Jackson).
Avevamo accennato alle nuove serie televisive basate su fumetti o supereroi qui, ora possiamo cominciare ad addentrarci di più in uno di essi, nella precisione Locke & Key.
Opera di Joe Hill (figlio di Stephen King) e di Gabriel Rodriguez, l’opera horror ispirata molto dalle “visioni” di Howard Phillips Lovecraft è suddivisa (attualmente) in quattro parti che ancora oggi si protraggono nelle fumetterie per merito della IDW Publishing e che per merito della Dreamworks di Spielberg, sta per diventare una serie televisiva.
A Luglio si torna in trincea, sui campi di battaglia.
Ormai le notizie sono molte e preziose ma su tutti campeggia una cosa: Capitan America è pronto per tornare in grande stile.
Creato nel 1941 dall’inossidabile Stan Lee e dalla sua Marvel Comics, la Leggenda Vivente o più amichevolmente Cap è stato un combattente patriottico contro le forze dell’Asse durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, riciclato con scarso successo durante gli anni della Guerra Fredda, l’originale Steve Rogers venne recuperato negli anni ’60 ed inserito di diritto nel supergruppo dei Vendicatori.
Joe Johnson (Jurassic Park III, Hidalgo) è l’uomo che sta portando sugli schermi cinematografici di tutto il mondo le avventure classiche di Capitan America, l’eroe più patriottico che vi capiterà mai di vedere.
Era il 1975 quando il popolo americano, accendendo il loro televisore sul canale ABS vedeva per la prima volta un’aiutante donna guerriera che vestita con i colori tipici della bandiera a stelle e striscie sconfiggeva nazisti nel passato e criminali nel presente.
Era l’anno di Wonder Woman, l’icona femminista per eccellenza nonchè la donna più forte dell’Universo DC Comics: paragonabile in forza e resistenza al kryptoniano Superman e in abilità di combattimento ed intelligenza al crociato Batman.
La serie si concluse dopo 3 stagioni nel 1979 e fino ad oggi, non si era mai parlato di rilanciare la figura dell’amazzone per eccellenza: fino ad oggi infatti.
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