Approfondimento KJ: Nurarihyon no Mago e gli Y?kai

 E rieccomi in veste di blogger senza fansub. A quanto pare, ci sto prendendo gusto.
Questa volta, però, vi scrivo di uno sh?nen, conosciuto circa 5 mesi fa: Nurarihyon no Mago.

Molti lo conosceranno già, visto che proprio io mi occupavo di linkarvi gli hardsub degli episodi dell’anime, che va in onda in Japan da luglio. Ebbene, tale manga sta finalmente riscuotendo il meritato successo in patria, arrivando anche a vendere la “modica” cifra di 6 milioni di volumi. E, salvo miei errori, nella terra dei manga dovrebbero essere al 14° tank?bon. Insomma, dopo due anni di serializzazione sul Weekly Sh?nen Jump, sta iniziando ad avere i suoi frutti.
L’opera prima di Hiroshi Shiibashi, “vanta” anche un’edizione italiana, edita da Planet Manga dall’ormai lontano 22 Aprile 2010, sotto il nome de I Signori dei Mostri. E qui, qualcuno che abbia un minimo di conoscenze del giapponese può cominciare a storcere il naso. Ma come, non è Il Nipote del Nurarihyon? No, non lo è…almeno qui in Italia.
E i mostri che sarebbero? I mostri non sono altro che gli Y?kai, esseri appartenenti alla mitologia giapponese, conosciuti da noi con il nome di demoni o spiriti. Nell’edizione italiana si è preferito rimuovere completamente il termine originario, sostituendolo, per l’appunto, con “mostri”. Scelta abbastanza discutibile a mio parere.

Ma soffermiamoci un attimo sugli Y?kai. Tale terminologia comprende ogni tipo di spirito/demone della cultura nipponica. E si va dai malvagi Oni, spesso rappresentati con sembianze molto simili ai nostri Orchi, alle volpi Kitsune (tali manifestazioni spiritiche vengono classificate con le code, in base alla loro anzianità e potenza, arrivando a raggiungere un massimo di nove code e prendendo, quindi, il nome di Ky?bi no Kitsune, ovvero Volpe a Nove Code!), o ancora, alle signore delle nevi Yuki Onna, raffigurate come donne bellissime e dai poteri glaciali o i Kappa, in genere creature acquatiche.

Vi sono poi Y?kai che derivano dagli animali, altri che un tempo erano degli uomini e altri ancora che prendono vita dagli oggetti. Tra i primi ritroviamo le Kitsune, i Kappa, i Baneneko (gatto), i Tanuki (un essere molto simile al procione), gli Inugami (cane), gli Okami (lupo), i Tengu (corvi), e altri.
La particolarità di tali creature è la possibilità di mutare forma a loro piacimento arrivando a assumere anche le sembianze di esseri umani, o ibridi con le rispettive caratteristiche animali.
Per quanto riguarda le restanti due tipologie di Y?kai, c’è da dire che quelli umanoidi, di solito, erano uomini che per un forte trauma emotivo hanno rinunciato alla loro umanità, mentre gli Y?kai derivanti dagli oggetti, conosciuti anche come Tsukumogami, non sono altro che oggetti comuni che prendono vita dopo cent’anni.

Tengu
Kappa
Kitsune
Oni
Tsukumogami

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Tutti questi esseri mitologici e leggendari, Y?kai, prendono insieme vita grazie al tratto e alla fantasia di Hiroshi Shiibashi, nel suo Nurarihyon no Mago. Lo stesso protagonista, Rikuo Nura, è un han’y?, ovvero mezzo-Y?kai…anzi, a voler essere precisi lui è solo per 1/4 Y?kai. E quel quarto di sangue deriva da quello del Nurarihyon, il Comandante Supremo, colui che ha dato vita alla Hyakki Yak?, la Parata Notturna dei Cento Demoni. Ma Nurarihyon, nel folklore nipponico, puo’ anche rappresentare un “simpatico” essere che entra nelle case altrui di nascosto, per rubare dolci e cibarie varie, fumare tabacco e bere il tè. In genere è raffigurato con un enorme e lungo cranio.

Torniamo a noi. O meglio al manga. Il giovane Rikuo si trova presto a far i conti con il suo sangue Y?kai, in quanto il Nurarihyon è suo nonno! E vista la sua veneranda età, il nonno vuole andare in pensione e cedere le redini del clan. L’unico  successore plausibile, in qualità di Terzo Erede, è proprio il nostro Rikuo, che si troverà così a convivere con la sua umanità e il fatto di essere, in parte, un mostro.

Hyakki Yak? by Kawanabe Ky?sai
Nurarihyon
Nura Rikuo

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Molto particolare è il tratto di quest’opera: infatti l’ottimo Shiibashi, crea un mix perfetto tra uno stile antico, che richiama le vecchie raffigurazioni degli Y?kai, e uno stile forzatamente moderno, quello dei manga.
Ma non solo. Al particolare stile di disegno, si aggiunge anche una diversa maniera di narrazione, un po’ atipica per uno sh?nen. Infatti il manga in questione parte abbastanza lentamente. I primissimi capitoli possono risultare, ai più, abbastanza anonimi e tediosi. Ma non è che l’introduzione al mondo degli Y?kai e a una storia avvincente, ricca di colpi di scena e di scontri al cardiopalma. Pare proprio che l’autore, con l’andare della narrazione, abbia intenzione di non far rifiatare il povero Rikuo!

Molti manga hanno spesso attinto ai miti degli Y?kai, vedasi Ushio e Tora, Inuyasha, Yu Yu Hakusho, persino Miyazaki in Princess Mononoke, utilizza queste “losche” figure. Motivo in più, per chi ha apprezzato una qualsiasi di queste opere, di dare un’occhiata a quello che, probabilmente, diverrà uno dei titoli di punta del Weekly Sh?nen Jump. Alla prossima.