Gli Inguardabili – Ultimate Girls

di Regola Commenta

 

Voglio iniziare nel migliore dei modi questo appuntamento de Gli Inguardabili. Voglio dire a tutti voi che non avrò pietà per il titolo che sto per disintegrare, e non sono neppure dello stato d’animo tale da poterlo perdonare; avevo comunque in mente la possibilità di trattarlo da svariati mesi, ma l’assist decisivo mi è stato fornito dalla Media Blasters, che distribuirà nei prossimi mesi Ultimate Girls negli Stati Uniti. Cos’è la Media Blasters? È una compagnia di cui non ci dovrebbe interessare granchè in quanto orientata unicamente al mercato statunitense (che è anche un vero inferno stando a quanto leggo di tanto in tanto), che dal 1997 si occupa di adattare anime spesso di scarso interesse. La Media Blasters si occupa anche di manga dal 2004, ma in seguito alla crisi del mercato e agli scossoni dati dalla ristrutturazione della Bandai nel 2012 ha dovuto ridurre il suo organico. Gli unici due titoli veramente degni di nota di cui quest’azienda detiene i diritti sono Mugen no Junin (L’immortale, da noi) e Tekkaman Blade; mentre la divisione Kitty Blade si occupa di distribuire svariati manga e anime con contenuti pornografici.

Cominciamo bene.

Come potete immaginare si tratta quindi di una casa di distribuzione con limitata capacità di investire, che come accade spesso in questi casi sopravvive grazie a una clientela fedelissima. Ma Ultimate Girls no. C’erano decine e decine di titoli migliori caduti nel dimenticatoio ancora non approdati sul mercato statunitense, e questi decidono di puntare su una tra le peggiori serie che abbia visto negli ultimi anni. E se vi state chiedendo come abbia fatto a vederla tutta tenete semplicemente conto del fatto che si tratta di dodici episodi da poco più di dieci minuti l’uno, tolta la pessima sigla di apertura che ancora mi tormenta nel sonno. A qualcuno è venuto da dire che si sta raschiando il fondo del barile, ma come altri hanno fatto notare su un forum, Ultimate Girls “non merita di essere nominato nella stessa frase in cui ci sono dei barili“. Sono contento di non essere l’unico a pensarlo.

Alla base ci sono dei sani principi.

Questo grezzo gioiello posseduto da spiriti maligni ci è stato donato dallo Studio Matrix, che sebbene abbia prodotto qualche altro anime (tra cui la prima serie di Beyblade) non ho intenzione di perdere tempo a citarli, perchè sicuramente nessuno li ha mai sentiti nominare; costoro hanno sempre avuto a cuore questa serie nata nel 2005 in quanto loro unico soggetto originale. Mi piacciono le persone che imparano dai loro errori. Dietro sembra esserci anche lo zampino della m.o.e., ovvero una qualche sezione staccata della Pony Canyon (quella che vedete spesso negli sponsor, per intenderci).. oh, non ho ancora parlato della trama è qui ce n’è già abbastanza per decidere di non vederlo.

Neppure tua mamma ti trova bello (citazione di Ultra Q).

Perchè purtroppo una trama c’è: se non ci fosse stata non sarebbe potuta essere pessima, presuppongo. Nel Giappone allegro e assurdo che tutti conosciamo ogni lunedì il difensore della Terra UFO-man combatte contro i più svariati kaiju che vengono per turbare l’ordine di una Tokyo che poi tanto non fa caso a questi buffi cosi giganteschi. Che? Mi sto confondendo con Pacific Rim? Kaiju è una parola usata da svariati decenni per indicare tutti quei mostroni assurdi che combattono tra loro dopo essere emersi dal Mare del Giappone, il primo e più importante di essi è Godzilla… cioè, oggigiorno basta andare al cinema di tanto in tanto per sentirsi in dovere di urlare “plagio! plagio! plagio!” a destra e manca… ma cerchiamo di non perdere il filo conduttore della discussione. Ogni sacrosanto lunedì UFO-man, il mito dei giovani e dei giornalisti che hanno fatto della cronaca delle sue battaglie una vera e propria missione, deve abbattere un qualche buffo mostro in modo da potersene tornare a fare quello che più gli aggrada, ma un giorno le tre protagoniste, Silk, Vivienne e Tsubomi (molto giapponesi questi nomi, davvero) rimangono coinvolte in uno scontro tra UFO-man e la brutta copia di Ultra Q perdendo la vita: per salvarle l’alieno eroe decide di condividere con loro parte del suo corpo, riducendo se stesso a poco più di un barattolo semovente. Da quel giorno, vista la sua condizione menomata, le tre ragazzine devono alternarsi e combattere i kaiju al posto suo… assumendo dimensioni gigantesche.

Dato che dobbiamo citare tutto il possibile, quando trasformate le tre ragazze possono usare i loro poteri per un tempo limitato chiaramente indicato dallo stato dei loro vestiti, che si lacerano più passa il tempo: ma il perverso UFO-man è conscio che questo è fondamentale per permettere alle protagoniste di scatenare l’immensa energia chiamata Moe, tanto più devastante quanto più sono imbarazzate; ovviamente, se non riescono a rilasciare quest’energia o vengono messe fuori in combattimento dal kaiju di turno, finiscono direttamente nel garage affianco agli Eva con le pile scariche. Non mi pare che con Ultraman funzionasse proprio così… Ovviamente le tre non hanno lo stesso potenziale Moe: la protagonista Silk (il cui nome di battaglia è Ultimate Girls – Tette Piccole) è quella con la maggiore capacità di imbarazzarsi, la seconda, Vivienne (Ultimate Girls – Tette Grandi) possiede anche essa un certo potenziale Moe; trall’altro si accorgerà di provare un amore yuri-proibito-vergognoso nei confronti di Silk. La terza, Tsubomi (Ultimate Girls – Loli) essendo una cosplayer famosa non prova nessuna vergogna, e quindi è spesso inutile. Inoltre, giusto perchè a quelli dello Studio Matrix sembrava interessante trattare tematiche sentimentali oltre a fanservice serviti su un nastro trasportatore come se non ci fosse un domani, hanno inserito il personaggio di Makoto (il fratello di Tsubomi), uno studente liceale di cui Silk è segretamente innamorata a cui è stato concesso di pilotare una moto di notevole cilindrata, per andare in giro a fare foto alle Ultimate Girls in modo da scoprire le loro identità. E giusto perchè le coincidenze non ci bastano mai, la sorella maggiore di Silk è anche la giornalista che gestisce l’angolo settimanale dedicato alle eroine salvatrici del lunedì. Per la serie: iniziare bene la settimana è la parte fondamentale di un vita ricca ed emozionante (o probabilmente, l’anime veniva trasmesso di lunedì… ora che ricordo, in un episodio combattevano di fronte alla sede della Sun-Tv, emittente televisiva punita con l’onere di trasmettere UG.)

L’unica scena che mi ha fatto veramente ridere.

Passi il fanservice gratuito e le cinematiche di trasformazione delle eroine che passano da essere completamente nude a dimensioni gigantesche e costumate per affrontare il kaiju di turno; trasformazione della durata di 40 secondi precisi che non ci viene mai risparmiata (anche perchè sono i pezzi meglio animati della serie, si dovevano sfruttare per bene…). Passi la stupidità delle persone che non riconoscono queste tre studentesse sempre sulla scena del delitto (un classico), considerando anche i legami di parentela presenti, e passino anche i momenti più tipicamente ecchi segnati dall’uso di tentacoli e ogni altro attrezzo che la mente umana sia riuscita a progettare… ma per sconfiggere questi mostri devono proprio essere staccate/picchiate/massaggiate quelle che paiono le loro parti erogene?!

Tanto oramai sono di dominio pubblico.

Ognuno di questi mostroni poi è una citazione a qualche creatura che ha combattuto con Godzilla o eroi nipponici simili, altri invece sono caricature di figure molto note a noi appassionati di anime: come il mostro fumettista o i nemici ricorrenti di Ultraman, e nel caso dell’ultimo episodio, il mitico Mazinga. Ovviamente questi, il più potente di tutti, può essere sconfitto solo con il potere dell’amore che la protagonista prova nei confronti di Makoto… basta con queste scempiaggini! La cosa che più odio è quando il tono scanzonato e umoristico viene mantenuto per gran parte della serie e poi il regista di turno, immedesimatosi nel portatore di qualche importante messaggio, si sente costretto a riportare la normalità mettendosi a retribuire di serietà la vicenda. Questo mettendo in pericolo la vita stessa dei personaggi, e chiamando in causa eroici sacrifici che per carità fanno sempre pensare a cose belle, ma mai una volta che ti stupiscano veramente e qualche personaggio MUOIA. Mai una volta che questo tipo di finale valorizzi realmente una serie; mai una volta che qualcuno si ricordi del fatto che terminare una storia è un’operazione progressiva da compiere in rispetto di tutti gli elementi fin’ora presentati, e non un taglia e incolla con qualche pessimo anime terminato la stagione precedente; mai una volta che mi venga dato torto, e che serie di questo stampo conservino la loro integrità, nel bene e nel male.

Ultimate Girls non godrà forse di animazioni e disegni superbi, ma non ho riscontrato errori tipici dei prodotti scadenti: niente personaggi che cambiano abito o posizione da un frame a un altro e cose simili, quindi avevo quasi l’impressione di poter superare certi ostacoli e apprezzare un anime insensatamente ecchi ma fedele a se stesso. Eppure non ci sono riuscito, e come al solito non posso fare a meno di pensare di avere sprecato il mio tempo. Ma questa volta mi ritrovo, quasi con cattiveria, ad affermare come il pensiero di qualche americano che sprecherà soldi su questo ciarpame sia in grado di indorare l’indigesta pillola. E dire che io ho visto pure la versione censurata…

 

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