Tatakau Shisho 06 ITA: “Il tuono, un mostro ed un pugno di ragazza”

 Commento: Continuare sulla strada della celebrazione settimanalmente perpetrata qui con voi ed in altri lidi non lo reputo più essere il modo migliore per dare a questa serie il credito che merita nel panorama autunnale e nella graduatoria che a fine anno metterò nero su bianco per nominare vincitori e vinti di questo 2009. Affondare l’originalità che ogni settimana affiora dal complesso intreccio narrativo in commenti sempre uguali e focalizzati su aspetti già ampiamente analizzati non era il tipo di approccio che pensavo di avere con l’opera e così, spinto dal desiderio di trovare e proporre un punto di vista nuovo sulle avventure di Meseta, ho d’improvviso realizzato che il modo migliore per realizzare questo mio desiderio non era alzare lo sguardo al cielo bensì lasciar cadere l’occhio alla base del “progetto Bantorra”, mettendomi alla ricerca di informazioni relative alle Light Novel che hanno permesso ai personaggi di tanti romanzi di poter vivere le loro gesta anche in campo animato. Il risultato di questo sforzo? Tante ore passate a leggere blog e siti giapponesi a tema finché un link illumina il mio pomeriggio triste e piovoso che rende reale ciò che finora era solo poco più di un progetto: davanti a me, copertine e riassunti di tutti i 6 romanzi che comporranno il ciclo di “Bantorra”. E’ così che scopro un filo conduttore unico dietro all’intero anime, che appare tuttora poco più di un insieme di racconti brevi “à la Aoi Bungaku” ma che in realtà riveleranno nel finale molto più di quanto lo spettatore possa immaginare a questo punto della storia. Allo stato attuale mi risulta difficile pronosticare un voto che possa essere anche solo indicativo dei valori messi in campo dai ragazzi di “David Productions”, ma il sospetto che nessuno dei miei personalissimi “Top 3 del 2009” possa avere il podio garantito è una sensazione che percepisco chiaramente, enfatizzata dalla rapidità con cui si è evoluta diventando ipotesi concreta: a metà di una stagione che, come molti, avevo bollato monotona e scontata le sorprese paiono ben lungi dall’essere terminate. Solo una veloce considerazione prima di passare al riassunto: l’età dei protagonisti. Noloty è la protagonista di questa serie di puntate (il secondo romanzo delle novels) nel quale la ricerca della felicità sembra essere il tema portante e dove il divario fra i giovani-buoni ed i vecchi-cattivi appare scontato all’apparenza ma al suo interno nasconde rivalità aspre e combattute, non ultimo il rapporto di rispetto venato dal senso di sfida e ribellione che tanto Volken quanto Noloty e Mirepoc sembrano provare nei confronti di Meseta. Produttivo desiderio dell’allievo di superare il maestro o distruttiva voglia di vincere ad ogni costo?

 Riassunto: Con l’aiuto di Yor, l’arma delle divinità che frequentemente compaiono in scena, i servi della Shindeki Kyoudan entrano in possesso del libro della vita di un Niku che leggono immediatamente dopo aver creato e tramite il quale apprendiamo che su una nave del tutto simile a quella vista nella prima puntata, non tutti i corpi senz’anima al soldo dell’organizzazione sono così vuoti dentro: messo in una cella di isolamento assieme ad un certo Relia (colui che diventerà il braccio plebeo di Cigal), il giovane Enlike ha modo di scambiare quattro chiacchiere con il nuovo compagno prima che gli ufficiali lo vengano a prendere e gli dicano che “la ragazza sta bene”, notizia che lo rasserena e lo fà addirittura sorridere… un gesto tanto semplice e naturale che il povero Enlike ha totalmente dimenticato, tanto nell’esecuzione quanto nel significato che esso esprime. Portato in coperta chiuso in gabbia per poter essere la vittima di un esperimento sulle barriere magiche, Enlike si rende conto di essere in punto di morte e cerca di sorridere un’ultima volta prima di abbandonare per sempre il suo mondo ma – non riuscendoci – finisce per scoppiare in lacrime: la scena, decisamente insolita, colpisce Cigal e Ganbanzel che ordina alla guardia di liberare il Niku e di farlo sedere con loro per poterci parlare. Schifato, Cigal abbandona il ponte e l’anziano capo della Chiesa inizia uno scambio verbale con il ragazzo che gli spiega il tormento a cui il vecchio sembra avere un pronto rimedio: per combattere l’incapacità di ridere bisogna divertirsi, e per divertirsi bisogna uccidere poiché vedere l’avversario morire e guadagnarsi così il diritto di vivere è la cosa più divertente del mondo, oltre che il mantra che ha guidato gli ultimi anni di Ganbanzel il cui unico scopo è stato creare un mostro che potesse uccidere Hamutz Meseta.

 Alla Biblioteca, il mostro di cui parlava il vecchio Ganbanzel attacca i nostri e Mattalast, Mirepoc e Mince sono chiamati a difendere la struttura dagli attacchi magici del nemico ammantato di nero e con indosso una maschera dal ghigno spaventoso. L’elettricità, l’acqua e l’uso di vestiti protettivi sembrano essere tutte magie conosciute al soggetto in questione nonostante si dica da sempre che apprendere più di un tipo di magia porti alla pazzia ed alla morte. Messi al tappeto con facilità e senza rese sia Mirepoc che Mince, Mattalast è l’unico che sembri avere una possibilità concreta di vittoria ed infatti i suoi proiettili trafiggono l’avversario che però non cede: nonostante una potente scossa elettrica appena rimediata, Mince recupera la propria lama e trafigge il nemico incassando lo sfogo elettrico di quest’ultimo che lo afferra e cerca di ucciderlo definitivamente saalvo venire attaccato dagli ultimi proiettili di Mattalast che salvano il compagno e mettono in fuga il nemico. Interrogandosi sulla natura degli attacchi e sull’eventuale coinvolgimento della Shindeki Kyoudan con il rapimento e l’esecuzione di Luimon, Mirepoc e Ireia cercano di trovare una risposta alle domande che le assillano ma l’unica in grado di ottenere uno straccio di risposta valida sembra essere Noloty, inviata a Bujuia da Meseta per una missione: dopo aver recuperato la borsa di un’anziana signora rubata da un ladruncolo, la nostra si imbatte proprio nella Direttrice che le chiede novità sul recupero del libro di Luimon… novità che per ora non ci sono dato che le tracce si fermano proprio alla città dopo il viaggio fatto da Toatt. Parlando, le ragazze raggiungono un angolo di strada dove un uomo sta combattendo per soldi contro chiunque voglia sfidarlo promettendo un compenso ridotto ed una vincita alta in caso di sconfitta: sfruttando l’occasione, Meseta lancia Noloty nella mischia nonostante la bella apprendista sia contraria ai combattimenti ma, una volta spronata a combattere seriamente, diventa una sfida impegnativa poiché la devastante potenza della ragazza scalfisce solo superficialmente le difese del ragazzo… che vince per fine del tempo. Felicissima di aver trovato una persona in grado di resisterle, Noloty lo invita a diventare un Armed Librarian ma Meseta se ne stà già andando e la ragazza è costretta a seguirla scoprendo che il suo avversario si chiama Zatoh e che è stato lui a rubare il libro di Luimon dopo averne letto un’altro nonostante non ne avesse il permesso: salvarlo dal pericolo quando ce ne sarà bisogno è la vera missione che la Direttrice affiderà alla sua pupilla prima di sparire nel nulla.

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