Commento: nuova settimana, nuova OP e nuova imprevista piega della visionaria trama di questa serie sempre più originale ed aliena ai canoni del genere: plauso ai ragazzi di David Productions che cambiano la psichedelica sequenza di immagini che accompagnavano le note degli “Ali Project” (purtroppo rimasti ad introdurre la serie, per mia sfortuna) proponendo una sequenza più focalizzata sui temi principali visti finora… i suoi grandissimi personaggi, le armi degli Dèi, Shiron-Colio-Cigal nonostante la loro presunta morte e, last but ABSOLUTELY NOT least, le sconvolgenti misure della sensuale Meseta che tanto danno alla testa del vostro redattore ^^ Cosa ricavare da questa nuova introduzione? Sicuramente il probabile neo-ingresso in scena della rori e del suo amante tormentato, morti_ma_forse_non_del_tutto e anche (ma appare più improbabile) quello di Cigal dal quale è già stato estratto il libro della vita ma, chissà?, magari esiste una tecnica della Shindeki Kyoudan per resuscitare i Veri Uomini con l’aiuto di una delle Sette Armi degli Dèi. Armi che diventano quantomai protagoniste con questo quinto episodio: Shlamuffen ha una fugace apparizione in un frame della sigla alle spalle di Shiron mentre Yukuruk (o come diavolo si chiama/scrive ^^) è sempre in mano a Volken e Mirepoc chiede il permesso di utilizzare Argax ed i poteri in essa contenuti per risolvere i propri problemi. Alla colonna delle novità dobbiamo iscrivere anche un nuovo personaggio, tale Mokonia, che per ora appare poco più del solito bishounen introverso e misterioso che tanto eccita il pubblico femminile… considerando che se ne và in giro per i labirinti della Biblioteca con una scorta di chupa-chups formato famiglia al posto di un’arma degna di questo nome, nutro poche speranze sull’importanza del suo ruolo nella vicenda ^^’ C’è da dire che, con lui, il cast raggiunge un discreto numero di personaggi e và a fare concorrenza a quel “Baccano!” che ad oggi credo sia l’unico titolo che abbia proposto ben 17 personaggi principali in una serie di 13 puntate. Per quanto riguarda la trama c’è una nuova inversione di rotta: dopo il dramma dell’amore tormentato, dopo la celebrazione dell’amicizia e degli ideali su cui si fonda, dopo lo sfarzo di malvagità della Shindeki Kyoudan ed i grandi sforzi dei Librai per salvare il mondo tocca a Mirepoc introdurre un bel “tokimeki moment” che solitamente boccerei senza pietà né mezze misure ma che oggi, vuoi per il suo utilizzo ponderato, vuoi per le conseguenze narrativo-psicologiche che avrà sulla bella bionda, vuoi perché non riesco a credere che Meseta non si aspettasse la richiesta avanzata dalla sua sottoposta, questo escamotage è perfetto per lasciarci godere del momento divertente (Kyasariro e la serata alla taverna) e re-indirizzare la trama (del finale) nell’alone di mistero a cavallo fra una realtà onirica ed un passato al solo accennato profumo di leggenda che tratteggia il vero cuore della serie.
Riassunto: Noloty è pronta a partire in missione per la miniera di Toatt, obiettivo della missione il recupero del libro di Luimon che potrebbe rivelare grandi segreti dei Librai alla Shindeki Kyoudan… un pericolo che Meseta non vuole assolutamente correre e che Mirepoc ricorda con vigore alla soldatessa in partenza nonostante un inizio di giornata non favorevole in cui tutti – alla Libreria – non parlano d’altro che la fuga di Volken con Yukuruk e delle possibili ripercussioni sull’Ordine. Dopo la partenza in aereo della giovane Libraia (pericolo personaggio MOE ed inutile scamapto, con grande gioia di Giulia ^^), Mattalast e Mirepoc si interrogano sui motivi che possano aver spinto ad agire Volken e sull’indubbia sentenza di esecuzione capitale a cui andrebbe incontro in caso di cattura e dimostrazione delle accuse a suo carico… uno scenario che Mirepoc nemmeno vuole immaginare e che nella propria mente non ha proprio alcun senso dal momento che entrambi sono entrati nell’ordine da bambini e si conoscono da anni. Nel giardino antistante le mura posteriori della Grande Libreria, Mirepoc non si dà pace e “traditore” è l’unica parola che le ronza in testa a proposito di Volken anche se le domande sul perché le abbia lasciato il racconto di Lascall, un vecchio libraio che secondo la leggenda consegnava il libro ottenuto da ragazze morte senza aver dichiarato il loro amore alla persona amata, la tormentano e ne catalizzano ogni pensiero. Kyasariro, che di tutta la vicenda coglie solo il lato romantico di una ragazza innamorata persa nelle proprie paure, cerca di risollevare la compagana d’armi proponendole la lettura di una storia d’amore celata in un labirinto sotterraneo della Libreria e Mirepoc, credendo di trovarvi una risposta al tradimento di Volken, si dirige di corsa senza aver capito niente delle intenzioni dell’amica ^^”. Dopo aver salvato due apprendisti dalle fauci di un mostro troppo potente per loro, la ragazza trova il libro con la storia d’amore a cui faceva riferimento Kyasariro ma oltre ad imbarazzarsi per quanto visto non trova altro… perché in realtà non c’era nulla da trovare ^^. Solo l’improvviso ingresso in scena di Mokonia, Libraio bello e misterioso le dona un po’ di conforto dal flusso di pensieri che la stanno per travolgere.
Agitata dalla storia letta, Mirepoc fa cadere un libro dalla pila sistemata alla meno peggio nelle vicinanze e scopre un interessante aneddoto sul piccolo Volken, neo acquisto fra gli allora apprendisti Librai. Nella scena, Mattalast è un giovane assistente addetto alla consegna dei libri al pubblico che accoglie un’anziana signora venuta a ritirare il libro (credo) del marito: mentre il nostro le spiega diritti, doveri e conseguenze della presa in custodia di un libro (citando tra l’altro Argax, protagonista di qui a poco), Volken irrompe nella stanza per mostrargli una farfalla appena catturata e fa inavvertitamente cadere l’anziana signora che si rialza senza danni ma sotto lo sguardo vigile di Fotona, il predecessore di Meseta che rimprovera il suo severamente il suo apprendista e gli ricorda l’importanza della vita di tutti gli esseri viventi, la cui tutela è uno dei loro doveri di Librai. Al termine della storia Mirepoc si ricorda di quanto fosse determinato già da piccolo e si rende conto di quanto poco sia cambiato nel corso degli anni… pensieri che vengono interrotti dall’attacco di due Bestie Guerriere che la mandano al tappeto e la ucciderebbero se Mattalast non intervenisse in suo soccorso. Quella stessa sera, Mattalast e Mince portano la collega fuori a bere e… beh, Mirepoc si prende una sbronza colossale! ^^ Durante i deliri tipici delle serate in cui si alza il gomito, la Libraia prima inveisce contro Volken che l’ha abbandonata senza dire nulla e poi, quando Mince cerca di fomentarla per rendere più divertente la serata, la ragazza parte a difenderlo fino a rendersi conto di esserne follemente innamorata e scappare a gambe levate dalla taverna. Nell’ufficio di Meseta la nostra chiede il permesso di usare Argax, un calice con il quale cancellare dalla propria memoria qualsiasi cosa e che solitamente si usa verso chi ha letto testi proibiti ma che – in via del tutto straordinaria – la bella Direttrice concede per un uso decisamente più profano del solito: nelle profondità delle grotte di Bantorra, Mirepoc decide di gettare al vento i propri sentimenti convinta che stessero per interferire con il proprio lavoro.
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