Winter Soldier #1: Recensione Komixjam

Vi avevamo già parlato della “separazione consensuale” di Capitan America con la sua spalla storica quel Bucky Barnes del quale anche il cinema ci ha dato un assaggio l’anno scorso con “Il Primo vendicatore: Capitan America” con il viso pulito di Sebastian Stan.

Siamo ora giunti nello specifico a recensire la prima parola alla “si augura” ben lunga odissea che vede Bucky protagonista assoluto.

Winter Soldier o Soldato d’Inverno come chiamato qui da noi, è semplicemente Bucky dopo la 2° Guerra Mondiale, scomparso e ritenuto morto da tutto il mondo ma non dall’Unione Sovietica che fa di lui il soldato perfetto, la pedina vincente e segreta della lunga partita contro gli USA: la guerra fredda.

Due Parole su Reborn

 Probabilmente stiamo per accingerci a parlare di uno degli albi più importanti dell’anno comics targato Marvel e come sempre accade in questi casi i pareri saranno contrastanti, ma di sicuro direi che non è tutto oro quello che luccica. Il primo numero che apre la miniserie Reborn è solo in parte quello che i fan si potevano aspettare, si parte cercando di indagare su cosa sia realmente successo il giorno della Morte di Capitan America al fine di capire se la testimonianza di Sharon Carter sia veramente attendibile. Naturalmente in questo caso quello che tutti credevano impossibile comincia sempre più a sembrare probabile e così prende corpo l’idea che Steve Rogers sia ancora vivo. Ad investigare sulla faccenda troviamo sul campo Bucky e la Vedova Nera,

Marvel Movie

 A quanto pare il prossimo triennio sarà veramente intenso per quello che riguarda i rapporti tra il cinema e la Marvel, infatti il calendario sembra fitto d’impegni per portare sul grande schermo molti seguiti e nuovi capitoli di quella che sembra essere ormai una vera e propria epopea dei supereoi sul grande schermo. Però secondo me c’è da analizzare una tendenza che ai puristi dei comics piacerà poco, e sinceramente io sono tra quelli che non apprezzano, ovvero quella che vede delle sceneggiature che invece di ispirarsi alle serie “originali” si ispirano sempre più al mondo Ultimate o comunque a qualcosa che non è nè carne nè pesce. Per rendere meglio l’idea di quello a cui mi riferisco mi viene in mente uno dei film che ho maggiormente apprezzato

Cappa e Scudo

 Mi sono ripromesso che avrei cominciato una serie di articoli riflessivi sulla situazione dell’universo Marvel in terra nostrana, una sorta di piccolo angolo dove noi lettori italiani possiamo esprimere i nostri pareri su quanto sta accadendo ai nostri super-eroi. La prima puntata ho deciso di dedicarla al grandissimo Capitan America che dopo qualche anno sottotono era tornato in auge durante Vendicatori Divisi, ha tenuto uno standard molto alto durante le avventure dei Nuovi Vendicatori ed ha toccato secondo me un picco della sua vita supereroistica durante Civil War, regalando momenti pieni di pathos a tutti i lettori e vivendo bellissimi momenti di dissidio interiore ed esteriore sino alla sua resa ed infine al suo assassinio. Naturalemente ai lettori, anche ai meno affezionati, non sarà passato inosservato che lo scudo da questo mese è stato impugnato da Bucky, dopo una serie di avvenimenti che hanno fatto chiarezza sulla morte di Steve e ci hanno fatto rivedere vari villians legatissimi da sempre a Cap.