Itadakimasu#1 – Le 10 regole del comportamento

 Ciao a tutti!!!

Itadakimasu è una rubrica di cucina giapponese che, da questa settimana in poi, terrò ogni martedì.

Ancor prima di parlare delle varie pietanze, parliamo di come ci si comporta a tavola.Eccovi le regole più ferree da rispettare:

1 )      Togliersi le scarpe

Le scarpe vanno tolte in tutti i ristoranti, così come nelle abitazione e nei templi

2 )      Augurarsi buon appetito

In giapponese si dice “Itadakimasu”, mentre alla fine del pranzo si dice “Gochisosama deshita”, che vuol dire che avete gradito il cibo

3 ) Attenzione alle bacchette!!!

Quando non si usano bisogna appoggiarle sul sostegno o sulla ciotola più bassa. Mai utilizzarle per indicare una persona, e se dovete prendere qualcosa da un altro piatto, utilizzare la parte che non avete toccato con la bocca.

Yayoi Kusama: la Principessa dei pois

 Come ben sappiamo i manga e gli anime costituiscono un aspetto molto importante della quotidianità come anche dell’economia del Giappone. Tuttavia lo studio e lo sviluppo delle arti visive nel Paese del Sol Levante non si limitano a questo, e sarebbe quindi interessante conoscere colei che viene ritenuta da molti la più grande artista giapponese vivente; stiamo parlando di Yayoi Kusama.

L’artista nasce nella città di Matsumoto, nella prefettura di Nagano, nel 1929. La sua formazione artistica ha inizio con lo studio delle pittura Nihonga, termine con il quale, durante il periodo Meiji (1868-1912), venivano indicate quelle opere caratterizzate da rigore formale e realizzate secondo i canoni artistici tradizionali, così come i materiali e le tecniche.

Studiare Giapponese a Roma

 Komixjam, si sa, è un luogo di ritrovo per chiunque nutra un minimo di passione per anime/manga e, spesso e volentieri, anche verso la stessa cultura da cui questi prodotti scaturiscono: quella del Paese del Sol Levante. Poiché ormai questi prodotti sono alla portata di tutti, non solo nelle versioni italiane ma sempre più spesso anche in quelle “originali”, molta gente cerca di avvicinarsi alla “incomprensibile” lingua giapponese in vari modi. Oggi il nostro neo-traduttore, Sakuya-Kira, che ricorderete per le traduzioni di Naruto Speciale Kai No Sho parte 1 e parte 2 e per la più recente Sachie Chan Guu (no, non è Troy McLure!) ci parla di un ottimo posto dove poter imparare questa lingua tanto ostica ma tanto apprezzata e poterla studiare fino al punto di poter affermare: ?????????????? (Sì! Io parlo Giapponese!)

Tokyo e le sue stranezze

 Quanti di noi sognano un bel viaggio a Tokyo, visitare la bellissima capitale del Giappone, la quale racchiude fascino, antichità, splendore e mille mille emozioni che ci fanno battere il cuore anche solo a guardare una foto di questa splendida città. Ma c’è un detto che narra: “Non è oro tutto ciò che luccica”, infatti, come tutte le città del mondo, anche Tokyo ha qualche difettuccio.

Prima di partire per un viaggio è bene scoprire sia i lato buoni del posto dove vogliamo andare, sia i lati cattivi. Infatti è stata stilata la lista delle 10 cose più “strane” di Tokyo, chieste direttamente ai Giapponesi.

Più che strane sono dieci difetti della città, dieci cose che, a mio parere possono essere facilmente risolvibili, ma vediamo quali sono:

Danny Choo, questo “sconosciuto” otaku

 Un’esistenza dedicata a blog ed animazione giapponese. Si può descrivere così la vita  di DannyChoo, uno dei maggiori blogger mondiali corteggiato da grandissime aziende come Kodak, Canon ed Amazon.
Ma chi è veramente Danny Choo? Danny è trentasettenne che si occupa, fin dal lontano 1999, del mondo di Internet e della cultura giapponese. Dopo aver lavorato per Amazon e Microsoft, ha dedicato tutto sè stesso nella creazione e nello sviluppo di un blog personale nel quale parla tutt’ora dei propri interessi e passioni. Egli ha fatto della propria passione il suo lavoro full time, studiando le tecniche SEO, collaborando con Amazon ed attirando appassionati da tutto il mondo “assetati” di conoscenza.

Il sito di Danny Choo è diventato in poco tempo la meta preferita per centinaia di migliaia di visitatori giornalieri. Qual’è il segreto di tutto questo successo? La sua passione. Grazie alla sua reflex egli immortala le sue esperienze, gli angoli giapponesi più o meno tipici, le sue creazioni e molto altro.
Il suo percorso lo ha portato anche a creare un’azienda (Mirai Inc) ed un marchio (GOOD Smile company) con il quale crea nendoroid e statuine con un rapporto qualità prezzo che, probabilmente, è il migliore del mercato.

Da Cosplayer a celebrità: Beckii Cruel

 Rebecca Flint è una quattordicenne dell’isola di Man (al largo della costa irlandese) che è diventata una celebrità in Giappone. Iniziò vestendosi da cosplay e ballando di fronte ad una webcam le canzoni J-POP e, in poco tempo, raggiunse circa sei milioni di visualizzazioni nel suo canale di Youtube.

Rebecca, che si fa chiamare Beckii Cruel, ha avuto in poco tempo un successo incredibile: pensate che in Giappone è il ventunesimo utente con più iscritti (secondo nella categoria musica).
Ora ha all’attivo due CD musicali e un DVD tuttavia quello che più la sta lanciando è l’essere chiamata costantemente in programmi televisivi, pubblicità, lanci di prodotti e, naturalmente, fiere del settore.

Gli esperti del settore dicono che Beckii sia così ammirata e seguita per il suo essere una “moe idol” ed il non avere quella “aura” da star che avvolge molte altre ragazze. Come scrive lo scrittore Kaori Sakurai, l’otaku solitamente tende ad avvicinarsi di più verso le ragazze come Beckii, semplici e non esteticamente volgari (cute?): ecco quindi che le due qualità prima descritte spiegano il largo successo del pubblico maschile.

Imparare il giapponese #3

 Prima di iniziare a leggere questo testo tutti voi dovete sapere che komixjam è un po’ come un laboratorio scientifico, tanti progetti di cui moltissimi realizzati, molte sorprese, dubbi e proposte riprese più volte nel corso della nostra attività. Detta questa piccola e doverosa premessa sono lieto di annunciarvi, o popolo fumettofilo, una piccola rubrica portata avanti da me e una parte cospicua dello staff che, come il sottoscritto, hanno una vita che si affaccia ed alcuni affonda (lol) nella lingua giapponese.

Lezione: L’eremita che vuole scalare la montagna deve avere piedi duri o almeno un paio di Geta [Step1]

Il Tempio Giapponese

 Il Giappone. Quel fantastico paese che ci attira con la sua cultura e le sue bellezze. Si respira arte in ogni singolo posto, dalle strade ai boschi, dalle case ai palazzi. Il Giappone è un posto dove tecnologia e antichità si mischiano e si fondono abbracciandosi in un’armonia  che colpisce direttamente al cuore facendoci innamorare di tutto ciò che ci circonda.

Ma io mi voglio soffermare soprattutto sui templi e sui torii.

Tutti sappiamo che in Giappone ci sono due religioni principali: Il Buddismo e Lo Shintoismo. Storicamente è stato lo Shintoismo ad apparire per primo tra le due religioni, anche se non è propriamente corretto chiamarlo religione. Nonostante tutto però i templi sono una meravigliosa struttura architettonica, sia che si tratti di un tempio buddista, che di un tempio shintoista.

Un travestito va nel bagno delle signore: arrestato

haruhi suzumiya in versione maschile 😀

ah, il giappone XD Quanti di noi possono giurare di non amare questo paese, anche quando sentono di storie come questa? andando in giro per akihabara, e forse chi c’è stato può dirvi la stessa cosa, mi è capitato una volta o due (sempre troppe, a dire la verità, eh) di vedere corpulenti uomini vestiti come haruhi suzumiya, o comunque da leggiadra ragazzina in uniforme scolastica. E vabbeh, fin lì non ci avevo dato troppo peso, in fondo akiba è un mondo a parte e può succedere di tutto. Tuttavia, quando uno di questi tipi se ne va in giro per le strade di una cittadina di periferia e addirittura entra nel bagno delle donne, beh, questo poveretto non viene trattato con la stessa benevola indifferenza che nella grande città.

Soil: arriva il dorama

Soil: la copertina del 1° numero

Eccoci qui, ritorna la moda dei dorama, ma questa volta a quanto sembra non sarà uno di quei dorama shojo stucchevoli e amorosi (che sono dispostissima a guardare finchè c’è matsumoto jun come protagonista, eh XD) La cosa “strana” è che questo dorama porterà sullo schermo un manga che è ancora in corso di pubblicazione: si tratta di Soil, nuova fatica artistica dell’autore di bambi and her pink Gun, Atsushi Kaneko.

Il nome di quest’uomo è legato soprattutto a questo manga dallo strano titolo, un manga frenetico e denso di contenuti che ha avuto molto successo all’estero. Tuttavia, sembra che anche il nuovo Soil vada forte. Nuovo per modo di dire, dato che la pubblicazione è iniziata nel 2003. Il manga esce sulla rivista Monthly comic beam della enterbrain.

Di che cosa parla questo soil? La storia si concentra su

Hachiko, il film di una storia vera

Scena tratta dal film Hachiko

E’ da molto che aspettavo di vedere l’ultima trasposizione cinematografica della storia di Hachiko, un particolare cane che ha fatto discutere di se per il suo speciale attaccamento verso il padrone.

Ieri sera mi sono così deciso di andare, con estrema curiosità, a vedere il film, intitolato “Hachiko – il tuo migliore amico”.

Hachi è un cane giapponese di razza Akita che, durante il viaggio verso la sua nuova casa, si imbatte in Parker (Richard Gere) dopo che la gabbia, in cui era rinchiuso, si rompe.
Dopo alcuni tentativi per trovare una casa a questo cucciolo, la simpatia e bellezza di Hachi conquista la famiglia di Parker che lo tiene con sé.
Il rapporto che si viene ad instaurare tra Hachi e Parker è davvero speciale e viene simboleggiato dal comportamento del cane che, ogni giorno, accompagna il proprio padrone da casa alla stazione e viceversa. Questo comportamento a dir poco stupefacente, viene improvvisamente interrotto dalla morte del padrone. Hachi, tuttavia, aspetterà invano dieci anni davanti la stazione, in attesa del suo padrone fino alla sua morte.

Un maniaco fra le squadre antimaniaci a Tokyo

 Ovviamente una cosa simile poteva succedere solo in giappone no? asd (si lo so che ci sono varie teorie che possono dirmi il contrario ma qua si vuole ridere e cogliere l’aspetto ironico della cosa quindi non gettiamoci subito nella sconfortante realtà).

Dunque, premessa: forse non tutti sanno che in giappone le misure prese contro i chikan, ovvero contro maniaci e molestatori, qua da noi potrebbero far sorridere, anche se le intenzioni sono del tutto serie. Ad esempio, vi sono vagoni della metropolitana accessibili soltanto alle donne nelle ore di maggiore affollamento, e ai piedi di molte scale mobili un grazioso adesivo vi ricorda, se indossate una gonna, a fare attenzione che nessuno dai gradini sottostanti vi stia riprendendo o fotografando la biancheria intima. Inoltre le donne, soprattutto quelle giovani, vengono sempre invitate a non stendere la propria biancheria intima troppo in vista e a tagiuzzarla per bene al momento di gettarla nella spazzatura.

Bene, oltre a tutti questi accorgimenti, per proteggere le proprie cittadine il governo giapponese ha anche avviato delle campagne di