Special A – Approfondimento shojo

di Regola Commenta

Salve a tutte le lettrici (e i lettori timidi) di Komixjam, quest’oggi torno a parlarvi di shojo, e il titolo in questione, Special A, potrebbe non risultare nuovo alla maggior parte di voi. Questo perchè la serie animata è stata già trasmessa in Italia nel 2011 (oramai non posso più dire “l’anno scorso”) sul canale del digitale terrestre Rai 4, mentre il manga è stato fin’ora inedito in Italia: sottolineo fin’ora, poichè tra le novità del nuovo anno, nella vostra fumetteria potrete trovare questo mese il primo volume, pubblicato dalla Star Comics. (Per coloro che fossero interessati presto la Yamato Video rilascerà i DVD della serie)

Il manga è stato scritto e disegnato da Maki Minami dal 2003 al 2009, e l’opera completa è stata raccolta in diciassette volumi. La serie è stata serializzata sulla rivista Hana to Yume dell’Hakusensha a partire dal quarto volume (sulla rivista viene tutt’ora pubblicato il nuovo manga di Maki Minami, Seiyu-ka), mentre la prima parte veniva pubblicata con cadenza bimestrale: come potrete infatti notare i primi capitoli della serie sono molti più lunghi, di media quarantacinque pagine, che si riducono a una trentina con l’andare del tempo.

 

La nostra eroina è Hikari Hanazono, una delle ragazze più talentuose della città, e forse del Giappone, ma sin dalle elementari è stata messa di fronte alla persona che, in nessun modo, per quanto si impegni riesce a battere: Kei Takishima. Il loro incontro fatidico avviene a causa dei loro padri, i quali appassionati di wrestling avevano insegnato svariate mosse ai loro figli, e da quella prima sconfitta quel giorno subita Hikari cominciò a inseguire Kei, sfidandolo in qualunque cosa, nello sport e nello studio. Questo fino a seguirlo nel prestigioso Istituto Superiore Hakusenkan, nonostante le spese per entrare in questa scuola siano troppo elevate per il reddito della sua famiglia: ma il padre di Hikari, che più di tutti vuole vedere la figlia splendere (e vincere) accetta i sacrifici che dovrà affrontare anche per garantire alla figlia la miglior istruzione possibile. E infatti Hikari, stacanovista, entra nella classe Special A, dove vengono riuniti i sette migliori studenti della scuola. Ironia della sorte in quella classe c’è anche Kei, che ovviamente è lo studente migliore dell’istituto (riuscendo a prendere un 105 a un esame…) relegando la povera Hikari a essere seconda, che come ben sappiamo è il primo degli ultimi…

 

Ma Hikari non guarda alle classifiche, l’unica cosa di cui si cura è essere migliore di Kei indipendentemente dal fatto che questi sia o no il primo in classifica (e che la sbeffeggi chiamandola “numero 2”); per questo motivo non riesce a rendersi conto di molte delle cose che le stanno intorno, compresi i sentimenti di Kei nei suoi confronti. La presenza di altri 5 studenti del grado Special A, tutti in qualche modo geniali ma strambi, rende la loro situazione spesso complicata e caotica, ma sono anche l’elemento chiave che riesce a dare a questo manga quel tocco di brio che rende la lettura piacevole. Frequenti sono infatti situazioni assurde e paradossali, che rende questo shojo un manga soprattutto umoristico e apprezzabile da parte di un lettore non abituale di questo genere.

 

A dire il vero, le prime tavole del manga sono qualche volta confuse, come pure il tratto dell’autrice che migliora decisamente col tempo (abituato alla serie animata quando sono andato a rivedere il manga per rinfrescarmi la memoria ho avuto un attimo di destabilizzazione), e ben presto raggiunge quello stile semplice e diretto tipicamente shojo, che è anche il mio preferito. Se avete apprezzato la serie animata, non potete quindi perdere questa prima novità del 2013!

 

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