Riflettori su… Shakugan no Shana (2)

di Regola Commenta

Non avete ancora visto Shakugan no Shana? Se avete intenzione di farlo non proseguite oltre, perchè potreste rovinarvi la visione: tornate su questi miei approfondimenti quando avrete visto le tre serie che sono state prodotte. Altrimenti, se non vi preoccupate degli spoiler, o avete già visto la serie, potete proseguire senza timore.

Qual’è l’elemento che più di tutti a contribuito al successo di questa serie?

Indubbiamente Shana, la protagonista. Di base può essere inserita nella categoria delle tsundere loli, ed è anche uno di quei personaggi che negli anni ha influenzato maggiormente lo stereotipo. In breve, una “tsundere” è un tipo di personaggio femminile testardo e orgoglioso, incapace di dire quello che realmente pensa e quindi sempre scontrosa nei confronti del protagonista: Shana non fa eccezione, e il suo rapporto con Yuuji è influenzato da questa sua poco sincera natura, il tutto è però complicato dalla sua natura di Flame Haze, che si attiva in maniera sinergica allo stereotipo e amplifica di centinaia di volte il fascino che può suscitare per gli appassionati di questo genere di personaggio. In più, Shana a differenza di molte tsundere in circolazione è anche autosufficiente, capacissima di difendere se stessa e le persone intorno a lei (alcune tsundere sono anche goffe e imbranate e necessitano del continuo supporto del protagonista). Queste sue caratteristiche rendono Shana un personaggio in grado di essere apprezzato sia da uno spettatore maschile che da uno femminile. Negli ultimi anni abbiamo avuto una carellata di personaggi femminili di questo genere, ce ne sono pochissimi che riescono effettivamente a risaltare: se ci pensate bene ce n’è un altro, per certi versi simile a Shana, praticamente sua contemporanea. di egual successo, Saber di Fate/Stay Night. Si tratta sicuramente di personaggi diversi ma entrambi condividono alcune caratteristiche che sono alla base della loro attrattiva oltre l’indipendenza di cui sopra: bisogna considerare anche l’orgoglio e il loro forte senso dell’onore e della giustizia. Inoltre, aspetto che ritengo personalmente vincente, è il loro essere per certi versi incatenate a un destino drammatico che non trovano le paralizza, ma che opprime il rispettivo protagonista maschile che cercherà una soluzione che “renda tutti felici” (si tratta di un frase comune sia a Yuuji che ha Shirou).

 

Poi, sia questa un caso o una scelta voluta, dare a Shana poteri legati al fuoco, circondandola con fiamme nelle centinaia di illustrazioni a lei dedicate, è stata una scelta stilisticamente decisiva: da sempre, in ogni manga o anime i personaggi che hanno poteri legato a questo elemento sono tra quelli di maggior successo! Il fuoco è l’elemento che consuma se stesso, che a volte purifica e altre punisce sempre attraverso la distruzione; il fuoco è l’elemento della passione, degli ideali e dell’amore e non a caso i poteri di Shana aumentano quando, nei suoi momenti di crescita, rafforza le sue convinzioni e la strada che ha deciso di percorrere. Tuttavia è anche l’elemento di coloro che sacrificano se stessi: difatti la manifestazione fisica di Alastor, il Re di Guze con cui Shana ha fatto un contratto, rischierebbe di ucciderla. Questo parallelismo tra fiamme e sacrificio è spesso presente in tantissimi manga e anime e uno dei più caratteristici di sempre (provate a scavare nella memoria e sono sicuro che troverete svariati nomi).

 

Che dire di Sakai Yuuji, invece? Tolto il fatto che abbiamo di fronte poco più del classico protagonista di uno shonen/seinen, non rimane molto ad arricchire questo personaggio per certi versi volutamente “vuoto” all’inizio della serie, che poi eventualmente acquisisce spessore con il susseguirsi degli eventi. Quando Yuuji scopre di essere un Torch invece di lasciarsi prendere dal panico analizza la situazione quasi a mente fredda e si adopera per evitare che la sua esistenza sia stata insignificante: questa sua reazione lo rende diverso da qualunque altro Torch o Mystes, probabilmente per il fatto che in egli risiede il Reiji Maigo in cui si nasconde anche il suo creatore, il Torch Johann. La presenza di Johann conferisce sicuramente alcune capacità a Yuuji, tra cui quella che principalmente sarà d’aiuto nelle battaglie contro i Tomogara, la capacità di osservazione. Tuttavia, mentre le capacità “percettive” sono acquisite sembra proprio che quelle di analisi e pianificazione gli appartengano, e sono per certi versi queste a rivelarsi fondamentali negli scontri più importanti delle prime due serie.

Non ho intenzione di lanciarmi in un’analisi di tutti i personaggi della serie (sarebbe una follia e poco interessante) ma voglio comunque spendere due parole sugli antagonisti. Come dicevo nella prima parte sono presenti nemici ricorrenti, come i membri della Triade del Bal Masque tra cui vi è uno dei miei personaggi preferiti: Sydonay, enigmatico e pragmatico ha sempre “bucato lo schermo“. Menzione particolare su Sabrac, uno dei nemici più forti tra quelli affrontati, e uno di quegli avversari con il quale viene dato vita a uno degli scontri più belli di tutta la saga verso la conclusione della seconda serie. Il modus operandi di Sabrac mi ha ricordato per certi versi quello degli Stand a controllo remoto de Le bizzarre avventure di Jojo: questi si annuncia con un potentissimo attacco a energia, e poi inizia a dare la caccia agli eventuali sopravvissuti uno alla volta attaccandoli con lame le cui ferite non possono essere guarite (almeno in teoria). Per quanto riguarda la sua ragione di vita, gli viene dedicato un piccolo spazio nella terza serie, arricchendo un personaggio che fino a quel momento poteva essere considerato tanto scialbo quanto potente. I vari Tomogara che compaiono sono estremamente ben caratterizzati, almeno quelli centrali, in alcuni ho rivisto lo stile degli antagonisti di Sailor Moon (soprattutto nel caso di Friagne, il primo a comparire nella serie) ma essi non hanno un’anatomia generalmente condivisa, sebbene i più importanti tendano ad assumere una forma antropomorfa (i Re di Guze invece si manifestano sempre sotto forma di oggetti). Qui sotto trovate qualche esempio, per il resto tornerò su Shakugan no Shana il mese prossimo: vi anticipo che nella terza parte verterà sul piano di Yuuji nella terza serie e vi lascio con u/n di Mami Kawada, usata come sigla di chiusura per il quindicesimo episodio della terza serie.

[youtube 6lnykXcsyWo]

Sydonay
Sabrac contro Carmen
Friagne
Decarabia. A dispetto della forma è rinomato per le sue capacità strategiche.
Haborym
Ribesal
Bifrons

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