Promessi Sposi, quante versioni a fumetti in mostra a Milano

di Gtuzzi Commenta

Grande novità per il museo del fumetto di Milano. Questa volta le parodie della Disney sono arrivate a toccare un grande capolavoro della letteratura italiana, ovvero I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La mostra aprirà i battenti il prossimo 25 febbraio e durerà fino al 7 maggio. Un evento molto interessante, anche per via della collaborazione con il Sistema Museale Urbano Lecchese, la Civica Raccolta di Stampe Bertarelli, il Centro Studi Manzoniani e la Biblioteca Sormani e Pixartprinting.

Promessi Sposi: i primi fumetti nel 1953

La prima versione a fumetti dei Promessi Sposi venne creata nel lontano 1953, grazie all’estro di Domenico Natoli. Si trattava di un piccolo albo che veniva diffuso gratuitamente in tutte le farmacie. Nel 1955 ecco una seconda versione, che si ispira soprattutto alla pellicola di Camerini del 1941. La parodia più famosa dei Promessi Sposi è indubbiamente quella di stampo disneyano, chiamata “I Promessi Paperi”. Non è finita qui, dato che c’è stato anche spazio per la realizzazione dei “I Promessi Topi”. Le altre parodie hanno coinvolto addirittura i Flintstones.

Una mostra davvero imperdibile

Ci sarà anche una versione a fumetti, molto originale e recente, dedicata alla reale vita della Monaca di Monza, che è stata disegnata da parte di Alessandro La Monica per WOW Spazio Fumetto. Una parte della mostra sarà ampiamente dedicata al collezionismo, con l’esposizione di alcune cartoline relative al celebre film di Rodolfi nel 1913. Ci saranno chiaramente le figurine Liebig, ma anche una particolare sezione in cui i visitatori potranno andare alla scoperta dell’ambientazione milanese del Seicento in cui Manzoni volle immergere il famoso romanzo.

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