Il Progetto PK – Approfondimento KJ

 [Questo articolo è dedicato con tanto affetto agli Evil-Nerd commentatori, buone feste da Manuel]

Fumetto d’autore? Solo Alan Moore!

Storie intriganti? Solo Marvel Comics e DC Comics!

Personaggi carismatici? Solo in America ed in Giappone!

FALSO!!

Questo articolo rappresenta il mio omaggio ad uno dei miei personaggi d’infanzia preferiti e un (spero) meritato ricordo della saga tutta italiana che lo ha reso immortale, anche tra chi non segue attivamente i fumetti made in Disney: Paperinik.

L’alter-ego mascherato di Paolino Paperino (Donald Duck) e la storia che nel mondo lo ha fatto conoscere come PK o Pikappa, una storia emozionante con molti colpi di scena, moltissimi personaggi caratterizzati da un background degno del miglior fumetto americano di qualità, mi riferisco ovviamente alla prima serie italiana di Pk o per i pkers più sfegatati: PKNA (Paperinik New Adventures).

Pubblicato per la prima volta nel 1996 e sulla base editoriale di due stimati autori disneyani (Ezio Sisto e Max Monteduro) Pkna (in origine solo PK ma chiamato poi così per includere solo la prima serie del progetto), il fumetto completamente (e ci tengo a precisarlo più e più volte) tutto italiano ha visto scendere in campo i migliori sceneggiatori e disegnatori della casa di Topolino e company, portando il fumetto ad un livello tale da potersi battere (seppur con determinati criteri) con quello delle scuole d’arte americane ed europee.

Punto forte del progetto PK è la trama: ricca di elementi, di personaggi e situazioni che ricalcano ed omaggiano ad ogni livello la cultura fantascientifica: dagli alieni fino ai viaggi nel tempo passando per il cyberspazio e concludendosi con le cospirazioni dei governi.

Anche se le situazioni sono di nuova concezione, Paperinik è nato dalla mente dello sceneggiatore disneyano Guido Martina già nel 1969: Paperino venuto in contatto con una villa chiamata Villa Rosa, appartenuta un tempo ad un ladro di nome Fantomius, rintraccia nell’edificio abbandonato gli studi del personaggio, i suoi progetti segreti ed i suoi attrezzi da lavoro, facendoli suoi e personalizzandoli per diventare l’eroe di Paperopoli che tutti ora conoscono.

La dettagliata gerarchia Evroniana: Somme Eccellenze (rossi), Ufficiali militari (neri), Ufficiali scientifici (verdi), soldati (viola) e coolflames.

La storia di Pkna invece inizia nel modo più atipico e affascinante per un fumetto: 5 facciate di disegno senza balloon se non un emblematico urlo nell’ultima vignetta, ad enfatizzare la drammaticità di ciò che si vede.

Un pianeta alieno apparentemente pacifico, viene improvvisamente invaso e ridotto in schiavitù da un’altra razza aliena visibilmente più bellicosa e pericolosa: gli evroniani.

Paperinik viene a contatto con loro sulla Terra dopo qualche tempo dagli eventi appena narrati, il suo primo incontro è però con i Coolflames, i servi degli evroniani privati dell’energia emozionale che funge da nutrimento e risorsa naturale per la razza proveniente dal pianeta/navicella Evron.

Il papero mascherato si rende presto conto che le sue armi convenzionali (adatte per i criminali paperopolesi come la Banda Bassotti) non sono sufficienti per la razza evroniana, la fortuna vuole che Paperino nel frattempo venga assunto dall’immancabile Zio Paperone come custode per un grattacielo di 150 piani chiamato DuckLair Tower, di cui la “vecchia tuba” è venuto in possesso dopo la sparizione del proprietario Everett Ducklair, ricco imprenditore a quanto pare picchiatello.

Il papero si accorge per caso che i piani sono in realtà 151 e durante un’ispezione con l’identità di Paperinik, scopre al suo interno un’intelligenza artificiale ideata dall’ex proprietario: Uno.

Uno diventa in poche battute, non solo il personaggio più amato dai lettori di Pkna ma anche il più prezioso alleato di Paperinik, fornendo all’eroe armi eccezionali (sempre ideate dal suo creatore) e ogni sorta di aiuto, tramite i potenti mezzi telematici e di sicurezza che lo interfacciano con tutta la città, e il mondo (addirittura la galassia).

Xadhoom appare nella copertina della trilogia dedicata a lei

La guerra tra Evron e la Terra inizia in poco tempo, i due schieramenti sono ovviamente sbilanciati e nell’aiutare l’eroe paperopolese accorre una creatura di un altro pianeta, mutata da un esperimento di ricerca energetica e proprio per merito di questa ricerca, scampata alla distruzione del suo popolo da parte di Evron: la dottoressa Xado in arte Xadhoom (nella sua lingua “Creditore”).

La Xerbiana (dal pianeta Xerba) si allea, dopo un’iniziale scontro con Pk, con l’eroe e lo aiuta nel debellare la minaccia di Evron dalla Terra, il suo atteggiamento però la rende quasi sempre un’alleata da controllare costantemente e tenere sotto controllo (come la Torcia Umana di Marvelliana memoria, può portare i suoi poteri energetici a tal punto da trasformarsi in una Nova e porre fine all’esistenza dell’universo intero).

Non solo dallo spazio arrivano i nuovi nemici di Paperinik: anche dal 23° Secolo accorrono nuovi elementi tra cui, il Razziatore, un pirata che invece di derubare lo spazio, prende di mira le varie epoche temporale, trafugando tesori non ancora divenuti tali o cercando di modificare il suo passato (e il presente di Paperinik) secondo i suoi scopi.

Ad aiutare l’eroe accorre stavolta una conoscenza apparentemente normale e molto affascinante di nome Lyla Lay, una giornalista del locale Channel 00 che nasconde  un segreto che qui non rivelerò, per non rovinarvi la trama (per quei pochi che non sanno di cosa parlo, ovviamente!).

Angus Fangus di Channel 00

La stupenda serie di Pk procede su metodi di narrazione e tematiche mai affrontati prima in un fumetto italiano Disney con una tale maturità e complessità, le tematiche affrontate sono: amicizia (anche tra una macchina e un “papero”), dignità e rispetto verso ogni cosa (anche artificiale) e anche amore vendetta (quello che nutre Xadhoom per il suo popolo barbaramente distrutto e per un suo collega xerbiano in particolare).

I nemici qui stavolta non sono megalomani o bande di scapestrati in cerca di denaro (magari dal deposito di Zio Paperone): evroniani, razziatori del tempo, miliardari senza scrupoli e perché no, anche giornalisti d’assalto con la parlantina sciolta e fortemente avversi ai giustizieri mascherati (vedi alla voce Angus Fangus: personalmente il più divertente personaggio mai apparso per la Disney).

La prima serie (delle tre) che costituiscono l’immaginario “Progetto PK” comprende 56 volumi tra cui: 49 volumi regolari (l’ultimo della prima serie comprende l’ipotetico volume #49 e #50), 3 numeri rinominati “Numeri Zero” (Zero/0, Zero/2 e Zero/3) e quattro speciali estivi usciti rispettivamente nelle estati 1996, 1997 e 2000.

Le storie si mantengono comunque scanzonate, talvolta fin troppo demenziali (qualche volta gli evroniani sono particolarmente cretini), altre volte le storie sono avvolte da malinconia e tristezza, in alcune si tocca la poesia pura (in questo caso non si può non citare il numero #22 – Frammenti D’autunno) mentre il ruolo di ironia e comicità viene vinto dalle strip che solitamente seguivano la storia principale nei volumi (cito “Angus Tales” dedicato al giornalista di Canale 00, “Arriva Trip!” e “Trip’s Strip” dedicate al figlio del pirata noto come Razziatore e “Vedi Alla voce Evron” dove vengono elencati come un’enciclopedia in chiave comica i costumi e gli usi della razza evroniana).

Ad avvicendarsi nel dipingere il mondo e i personaggi di Pkna ci saranno molti nomi noti del panorama fumettistico italiano tra cui Silvia Ziche e Claudio Sciarrone.

Alla sceneggiatura si inseriranno nomi come Alessandro Sisti (particolarmente apprezzato dai fans), Francesco Artibani, Tito Faraci e molti altri.

Questi e molti altri nomi comporanno quello che dai fans di Pk (i Pkers) sarà chiamato Pk-Team, i veri fautori del successo di questa serie (e anche quelli che, ne decreteranno la fine nelle successive).

L'ultimo doppio numero della prima serie: e se...

Ci sarebbe ancora molto da dire, soprattutto per quanto riguarda la trama ma aggiungo solo alcuni dettagli circa i due rispettivi seguiti della serie.

Pk² è il seguito diretto della prima serie e vede il ritorno, dopo gli eventi che hanno concluso Pkna, di Everett Ducklair (ex-proprietario della Ducklair Tower e inventore di Uno) a Paperopoli. Questo ritorno porterà una nuova serie di sconvolgimenti tra cui uno molto sofferto (e criticato dai pkers) mentre Paperinik dovrà fare i conti con nuove minacce ed un’insolita guerra familiare che si instaurerà tra Ducklair e le sue figlie.

Il Pk-Team venne criticamente incolpato dai fans della serie originale per via di alcune scelte che cambiarono l’andamento della serie, molti abbandonarono prima della fine infatti il numero di vendite calò in maniera repentina fino all’ultimo albo. La serie è composta da soli 18 volumi e uno speciale estivo del 2001.

Pk-Pikappa #001 - Supereroe per caso

Pk – Pikappa è il terzo esperimento del Pk-Team e nelle sue intenzioni ricalca il modello degli universi Ultimate della Marvel: in questo universo infatti Paperino non è mai diventato Paperinik, non ha mai avuto accesso a Villa Rosa, la sua carriera nasce solo dall’incontro con U.n.o. (Unità Neuroimitativa Olografica) alla Ducklair Tower che lo investe del ruolo di guardiano della galassia rappresentante del pianeta terra, ossia Pikappa (questo è il nome che si sceglierà lo stesso Paperino di fronte agli altri Guardiani della Galassia).

Gli avversari torneranno ad essere gli Evroniani ma purtroppo moltissimi personaggi, tra cui anche gli stessi amici di Pk saranno totalmente riscritti nel carattere e nella storia, snaturando in parte ciò che le prime due serie avevano creato.

Dopo 32 volumi mensili, nel marzo 2005 viene chiusa definitivamente la serie in seguito alle continue pressioni e proteste dei Pkers affezionati al vecchio filone narrativo.

Disney Italia ripropone quindi le vecchie storie con una raccolta chiamata Pk Reloaded (che non supererà il numero #21 della serie originale): le intenzioni e le promesse fatte su questi ultimi volumi vorrebbero far credere che ci sia un nuovo progetto su Paperinik in mente ma a distanza di 4 anni ancora non si è fatta menzione di nessun possibile ritorno delle atmosfere pikappike.

Un’esperienza sorprendente, che consiglio a tutti, soprattutto a quelli più “schivi” nel rintracciare un fumetto targato Disney, le storie e le atmosfere che Pk sa infondere sono state stupende e da PKERS (senza Pkard) quale sono, non posso che sperare in un ritorno del Pk-Team sulle scene: mi mancano Uno e Pk, mi mancano davvero tanto!

-Hail to The HypnoKomixJam-