Sapete che spero sempre di più che Naruto finisca presto?
Naruto 668 – Inizia la Primavera Cremisi. Dunque, vorrei spiegare il perché della mia affermazione precedente. Partiamo dal presupposto che il capitolo mi è piaciuto, per una serie di motivi: si dà spazio ad un personaggio come Gai (che secondo me avrebbe meritato qualcosa in più in questo manga), si celebrano tutta una serie di sentimenti che sono stati, per anni, il motore di questa storia e ultimo, ma non ultimo, si rivive un flashback in cui viene presentata una figura paterna che, a mio parere, Kishimoto deve aver ricalcato un po’ sul suo genitore da poco deceduto, cercando in qualche modo di rendere omaggio al Padre di cui, se ben ricordo da una intervista letta tempo fa, conserva un ricordo come l’individuo che non lo abbia mai osteggiato a cercare di raggiungere i suoi obiettivi. Tuttavia, mi sono posto anche un interrogativo importante, dopo aver letto questo capitolo: ha senso tutto ciò? Sappiamo che Naruto sta per giungere definitivamente alla sua conclusione, ammissione dello stesso Kishimoto, e sappiamo che, nella fase finale di un manga, le situazioni divengono concitate, veloci, gli eventi si susseguono e i colpi di scena sono non solo necessari ma imprescindibili. Ora, questo capitolo, al di là di mostrare l’inizio dello scontro tra Gai e Madara, non fornisce certo situazioni da “infarto” né mostra, cosa che sarebbe stata sensata, cosa accada in contemporanea a Naruto e Sasuke, i quali, almeno per il momento, dovrebbero essere il fulcro della vicenda. Ripeto, non che non mi piaccia questa scelta, ma il rallentamento che la storia presentata in questo capitolo comporta non è qualcosa che, da un punto di vista della sceneggiatura, mi fa fare i salti di gioia. Ora spero solo che la faccenda si concluda presto e che i due “redivivi” giovani Ninja tornino presto a concludere l’estenuante scontro con il neo Eremita dei Sei Sentieri.
One Piece 741 – Usoland il Bugiardo. Se proprio devo essere sincero, anche questo capitolo di One Piece è un po’ lento: leggere poi, alla fine dello stesso, che la settimana prossima ci sarà l’ennesima pausa non è proprio confortante. Sebbene il paragone Noland/Usopp fatto in questo capitolo rappresenti una bella trovata, ponendo il cecchino della ciurma in una situazione simile a quella del famoso esploratore ma con tutte le tipiche caratterizzazioni che solo questo personaggio avrebbe potuto dare alla cosa, il suo modo di reagire lo fa sembrare, ora, fin troppo sbruffone e temerario. Certo, la caratteristica fondamentale dei membri della ciurma è che se qualcuno piange non solo gli asciugano le lacrime, ma devono anche pestare a sangue il “bullo” di turno, tuttavia il cambiamento repentino e così ostentato di Usopp lascia un po’ il tempo che trova in una narrazione “notevolmente rallentata”. D’altra parte, pare che Oda voglia spostare l’attenzione su Soldatino/Kyros e la cosa dovrebbe far pensare: il personaggio è stato protagonista già di molti flashback e a questo punto pare probabile vederne uno ancora più lungo che spieghi il modo in cui si sia legato alla madre di Rebecca. E a proposito di quest’ultima, il fatto che Oda non mostri, da un po’ di capitoli, cosa accada sul “ring” del Colosseo mi sta facendo un po’ indispettire: quando finalmente gli eventi cominceranno a convergere verso la “conclusione” della saga, spero solo non si dimentichi (volutamente) dei punti fondamentali da trattare. E in tutto ciò: Nami, Brook, Sanji, Chopper che fine hanno fatto?