Naruto 554, One Piece 638, Bleach 463: Recensione

Mumble mumble mumble. Credo che se qualcuno mi avesse osservato dopo la fine della lettura di questi tre capitoli, avrebbe visto sul mio volto la tipica espressione di cui i suoni onomatopeici precedenti. Premettiamo una cosa: non è che i capitoli non mi siano piaciuti, però… mumble mumble mumble!

 Bleach 463 – Extreme Divider. Bel capitolo, non c’è che dire. Mi ha però lasciato un po’ spiazzato il modo in cui Kubo porta avanti questa faccenda: mi aspettavo un aumento di potere “strano” (ed effettivamente c’è stato) dei fullbringer, ma quello del maggiordomo mi sembra eccessivo… poi boh, forse sono io che non avevo capito appieno quale fosse il suo potere originale, ma così mi sembra che si esca un po’ fuori strada, non vi pare? Molto più coerente quello del “videogiocatore”, che potrebbe presentare sviluppi notevoli (a seconda di quale shinigami affronterà: testa pelata Madarme è sempre più sparapose, se avete notato!). Interessante l’occhiolino che queste nuove forme fullbring fanno alla “hollowizzazione”: ci sono tanti piccoli particolari che fanno davvero pensare ad una Resurrecion, ma chissà poi quale sarà il nocciolo che genera questo potere. Mi chiedo perché Shishigawara, con il suo potere (che ancora mi risulta un po’ nebuloso, se devo essere sincero) possa rivelarsi una spina nel fianco: forse ha un potere virtualmente incontrollabile che potrebbe rivolgersi contro lo stesso Ginjou? Probabile, ma credo ci sia altro sotto. Infine, vogliamo spendere due parole su quell’incredibile miscuglio di potere che è Kenpachi Zaraki? Non so a voi, ma quella battuta finale mi ha fatto tornare alla mente la chiusa di una discussione ben più famoso, avvenuta nella Soul Society, quando, all’osservazione di Komamura che attaccare lui e Tousen sarebbe stato un atto di follia, il buon Kenpachi rispose: “Sanità mentale? Mai avuta!”.

 Naruto 554 – Il limite del Rasenshuriken! Sapete una cosa? Avrei intitolato questo capitolo “Allunghiamo un po’ il brodo che non è mai male, e facciamo fare un bel Power-Up a Naruto con una nuova tecnica”. Ora, lo ammetto, io soffro un tantinello di arteriosclerosi per cui è possibile che abbia ricordi confusi, ma da qualche parte non s’era detto che Naruto la “palla nera” non la sapeva fare? E quella alla fine del capitolo che diavolo è? Io nutro un profondo rispetto ed ammirazione per Kishimoto, e sono certo che a breve ci darà delle spiegazioni su alcune, apparenti, incongruenze che sta facendo venire fuori capitolo dopo capitolo: però devo dirvelo che un po’ il finale di questo capitolo mi ha lasciato allibito (e in senso puramente negativo). Tra l’altro, mi chiedo quando rivedremo Sasuke e capiremo cosa diamine stia facendo: prevedo un po’ di capitoli ancora incentrati su questo scontro con il Raikage bestione e poi un’occhiata a quello che fanno Gaara e lo Tsuchikage. Tuttavia ho una seria domanda da porre: com’è che Naruto arriva sempre da solo? Voglio dire, sia quando è giunto in aiuto di Gaara che adesso, contro il raikage, gli individui che, a ragione, dovrebbero accompagnarlo non sono con lui (almeno, io non li vedo). Che ci sia qualcosa sotto? Che magari quello non sia Naruto? Non so, devo essere sincero, è da 2/3 capitoli che ci sono un po’ di cose che non mi tornano, ma magari è solo una mia sensazione.

 One Piece 638 – Fuggioshi! Divertente il titolo, gioco di parole abbastanza complicato da tradurre: dal momento che fino ad orra Rufy si è riferito alla principessa delle sirene appellandola sempre con termini del tipo “aggettivo+oshi” (la parte finale del suo nome, era logico aspettarsi un aggettivo relativo alla fuga (逃げ – nige, appunto) da premettere al termine oshi. Il gioco di parole in giapponese, tuttavia, risulta più forte in quanto il termine 逃げ足 (nigeashi) indica proprio la “fuga a piedi”. In questo senso i piedi su cui fuggire sono le pinne del personaggio, ma tant’è: Oda continua ad infarcire i suoi capitoli di una comicità che spesso non perviene nella traduzione. Detto questo però, permettetemi di mostrarmi deluso per una cosa: dopo aver mostrato i Nuovi Pirati del Sole praticamente inermi contro i Mugiwara, Oda ci mette di fronte ad un redivivo Hoi Jones che mostra più potere di quanto credessimo. Certo, avrà i suoi buoni motivi, ma se devo essere sincero un po’ mi è suonato stonato! In ogni caso, l’intervento dei Tre Fratelli del Mare mi sembra quanto mai opportuno (e mi fa pensare che quell’Arca qualcosa di fondamentale deve rappresentare, se il Re Nettuno non vuole che venga neanche scalfita) e anche la presa i coraggio di Deboloshi… no, Spaventoshi… no scusate, Shirahoshi (che poi bisognerebbe fare un attimo un discorso sul nome di sta tizia!) risulta ben piazzata. Ciò che mi ha davvero lasciato di stucco, però, è il finale: mi sono posto la domanda (e credo che più di qualcuno se lo sia chiesto come me) se, dopo gli eventi di Marineford, la crescita dei personaggi (dovuta non solo ai fatti accaduti, ma anche ai 2 anni trascorsi) e l’aver intrapreso una strada per tanti anni tenuta distante, Oda non abbia deciso che sia la volta buona di dare un toco di Seinen a questo manga, una volta per tutte, un po’ nello stile della crescita dei libri di Harry Potter. Se così sarà, non posso che fare, ancora una volta, il mio plauso a questo autore che non smetterà mai di stupirmi.

 

P.S.: curiosi sul nome Shiraoshi? Aspettate domenica, ci sarà una puntata speciale della rubrica “Naruto, One Piece, Bleach” tutta incentrata sul manga di Oda.

 

P.S.2: scusate le RAW cinesi ma non avevo tempo di cercare quelle giappo!