Consigliato da Komixjam – My Girlfriend is a Fiction

di Regola Commenta

 

Buon lunedì a tutti, questa settimana ho un titolo da presentarvi per il nostro spazio Consigliato da Komixjam che ho letto, e che mi sento di indicare per quelli che apprezzano titoli del genere, e anche per chi vuole provare qualcosa di diverso, visto l’esiguo numero di volumi. My Girlfriend is a Fiction è un manga che avevo deciso di comprare diverso tempo fa, e ho aspettato uscissero i quattro volumi di cui è composto prima di acquistarlo; trall’altro è stato uno dei miei acquisti al Romics di questa meteorologicamente strana primavera, e volevo parlarne per cancellare un pò quella sensazione di non esserci andato realmente…

Il manga è la prima serie pubblicata dall’autore Shizumu Watanabe (quindi non è opportuno essere troppo puntigliosi e critici) pubblicato sulla rivista shonen della Kodansha, Weekly Shonen Magazine, dal 2011 al 2012; in Italia il manga è edito GP Publishing.

Yuri Hamura è uno liceale del primo anno che fino a qualche mese prima dell’inizio della storia aveva un hobby veramente inusuale: sin dalle elementari passava il suo tempo a disegnare la sua amica immaginaria Michiru e ad arricchire il profilo di questo personaggio di fantasia. Era la soluzione che aveva trovato per combattere la solitudine, la sua famiglia infatti si trasferiva spesso e lui non riusciva mai a farsi degli amici, ma una volta arrivato alle superiori la sua situazione cominciò a cambiare grazie all’incontro con la bella e intelligente senpai (e scrittrice) Fuko di cui Yuri si innamora perdutamente, iniziando a dimenticare la Michiru dei suoi sogni. Quando decide di purificare se stesso, e bruciare tutti i 99 quaderni (ovvio riferimento agli tsukumogami, gli spiriti che si impossessano degli oggetti usati per 99 anni e poi abbandonati) che compongono il profilo di Michiru in un tempio vicino casa sua, un fulmine dal cielo compie uno strano, forse non richiesto, miracolo e materializza dai quaderni Michiru davanti agli occhi di Yuri: adesso che ha un amore reale, quello immaginario del passato torna a tormentarlo! Il problema è che Michiru è esattamente come l’ha descritta in dieci anni di lavoro, e nasconde tante di quelle caratteristiche pericolose e non di cui Yuri stesso che ne è l’autore non ha più memoria: d’altronde se uno scrive le cose è proprio per non doversele ricordare a mente… Michiru scoprirà immediatamente che Yuri è innamorato di un’altra, che cosa potrà mai arrivare a fare per riconquistare il suo autore?

My Girlfriend is a Fiction è uno shonen romantico molto ortodosso, incentrato soprattutto su un triangolo amoroso, infatti, sebbene vi siano principalmente personaggi femminili non è un vero e proprio harem: classici fraintendimenti, classici fan-service, classiche risoluzioni. Eppure, in questo manga molto ordinario ho visto un messaggio che mi ha colto prima alla sprovvista, per poi conquistarmi e rendermi piacevole la lettura. Tutta la storia è permeata dei sentimenti che un autore prova nei confronti di un suo personaggio, o di una sua opera, dopotutto sia Yuri che Fuko sono in qualche modo “autori” e hanno sentimenti nei confronti di quello che hanno immaginato, prodotto e portato a realtà. C’è la vergogna per quello che si è scritto, un assoluto per tutti gli autori alle prime esperienze, c’è il desiderio di vedere realizzate e apprezzate le proprie creature, la speranza che crescano in modi imprevisti quando in contatto con altri “spettatori”.

La storia, come potete immaginare è abbastanza semplice, non così scontata grazie a un paio di colpi di scena ben assestati (soprattutto al terzo volume) e comunque non viene tirata avanti all’infinito. Storie che parlano di ideali, di donne e amori ideali, dal punto di vista degli “scrittori” non possono che avere un finale ideale. L’unica pecca, a mio avviso tranquillamente superabile, è lo stile di disegno di Watanabe: come tratto è indubbiamente immaturo e necessita di tanto lavoro per essere migliorato, soprattutto per l’uso di alcune proporzioni troppo “cartoonate” del corpo umano; figure femminili che danno un effetto slanciato, voluto per aumentare l’attrattiva di questi personaggi, affiancate da un protagonista che al loro confronto appare gobbuto, sciancato se posso usare un’iperbole, che tanto ha stonato anche al mio occhio (che è risaputo essere molto comprensivo). Buoni i fondali e i tanti piccoli particolari aggiunti con cura, come le note sui quaderni che componevano il profilo di Michiru che di tanto in tanto appaiono, disegnati anche con lo stile che userebbe una persona di quell’età… la Michiru che Yuri disegnava a cinque anni è veramente il disegno che farebbe un bambino (forse con più colori a casaccio, ma i manga sono in bianco e nero).

E con questo ho finito, nel caso vi abbia incuriosito, buona lettura!

Il “character profile” di Michiru.

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