Al di la di tutti gli auguri che potremmo farvi quest’anno, uno sicuramente mi premeva fosse fatto qui in questo bellissimo sito.
Il Komixjam Manga Project è nato quest’anno e si è ritagliato già una bella fetta di pubblico e di sostenitori, era doveroso che io e tutti quelli che direttamente o indirettamente siamo coinvolti nel progetto vi augurassimo BUONE FESTE!
Questo articolo ha quattro distinti scopi però: uno è farvi gli auguri, l’altro è spiegarvi velocemente quanto siamo cresciuti e quanto ancora stiamo crescendo.

Le cifre parlano chiaro, siamo partiti con due autori nel lontano Aprile 2011 e siamo cresciuti portandoci dietro ben cinque autori nell’ultima edizione ad Autunno ma i numeri non sono finiti di certo qui:
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42 – Sono gli autori che da Aprile si sono messi in gioco per realizzare il loro manga
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32 – Sono i progetti presentati sul forum da Aprile a Ottobre
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14 – Sono i manga che si sono prenotati per il contest di Gennaio 2012
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11 – Sono i manga che si sono battagliati sul blog da Aprile a Ottobre
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5 – Sono attualmente le richieste di collaborazione inserite nella discussione “AAA Cercasi…”
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3 – Sono i vincitori del project di quest’anno
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1 – E’ il vincitore (per ora) designato dalla casa editrice Cyrano Comics per la realizzazione di un fumetto per la loro etichetta
Penso che non occorra dire altro in merito.
Il terzo scopo di questo articolo è dare finalmente il giusto riconoscimento al nostro ultimo vincitore (in ordine cronologico) ossia Sicikiller che ad Autunno ha stracciato i suoi avversari con il bizzarro Earl Le Quinn.

Anche stavolta, per aiutare Sicikiller nel proseguimento del suo lavoro già molto buono abbiamo un ospite d’eccezione che, sacrificando parte del suo tempo lavorativo, ha voluto spendere qualche parola nei riguardi del manga di Sicikiller e non solo lui.
Passiamo quindi la parola a Paolo Pederzini (editor di Shaman King Perfect Edition e Monster):
Earl Le Quinn non è un manga, anche se il senso di lettura è alla giapponese. è un fumetto che definirei (in senso positivo, sia chiaro) “sporco in modo efficace”. Avevo già notato il primo capitolo nella scorsa edizione del Manga Project. Questo secondo capitolo è meglio riuscito sotto diversi aspetti. Innanzitutto ci sono meno personaggi, e quindi, viste le poche pagine a disposizione, quasi tutti riescono ad avere il loro spazio, e risultano giustificati, ovvero necessari alla narrazione.Il disegno è più curato, le inquadrature più ardite. La scena d’azione con Platoon, sebbene migliorabile, ha ritmo.Vorrei fare un complimento all’autore, perché la tua idea di lavorare sulla TV italiana è molto originale, e la vena splatter funziona. Penso che il soggetto offra numerosissimi spunti, tutti interessanti. Bisogna però narrarli bene, e non è facile. Ci vuole un enorme lavoro di sceneggiatura.Vorrei pure tirare le orecchie all’autore: tu sai disegnare meglio di così, lo si capisce studiando le tue tavole. Allora perché non lo fai? In alcuni punti le righe storte possono avere un significato, possono concorrere a creare uno stile, in altri punti sono segno di approssimazione. Se un autore non ha tempo o mezzi per disegnare al meglio qualcosa, non deve disegnarlo, perché il risultato sarà deludente. In quei casi l’autore deve cercare una soluzione alternativa, aggirare l’ostacolo, fare di necessità virtù. I giapponesi ce lo insegnano.
Un secondo capitolo decisamente superiore al primo. La narrazione, i dialoghi, gli sfondi e il disegno sono più curati, la lettura più piacevole. A mio avviso c’è un errore nell’impostazione delle tavole divise in due sezioni verticali, ma è complicato parlarne per iscritto. Il succo è che il lettore potrebbe seguire un ordine di lettura errato.Il frequente uso dei primi piani ha aperto un importantissimo canale di comunicazione con il lettore, permettendogli di immedesimarsi o affezionarsi a questo o quel personaggio. Ho particolarmente apprezzato il design dei bambini, non semplici da disegnare. La tavola doppia 19-20 è, purtroppo, un’occasione mancata: poteva essere un momento spettacolare, ma le ombre e la prospettiva approssimative appiattiscono i volumi, e creano un disegno in cui sfondo e personaggi sembrano incollati, su un unico piano. Bisogna lavorare su questi aspetti. Attenzione anche al tavolo e alla sedia di pagina 11. Leggerò volentieri il prossimo capitolo.
