La Saga di Kingdom Hearts – KH: 358/2 Days

Come al solito, avevo lasciato qualcosa in sospeso nell’articolo di Kingdom Hearts II e, beh, anche Kingdom Hearts: Chain of Memories potrei dire. Roxas, Naminé, Axel, tutti gli altri dell’Organizzazione XIII… C’era qualcosa che non tornava in fondo in fondo, e quel qualcosa torna meglio giocando l’ennesimo spin-off della serie: Kingdom Hearts: 358/2 Days. Fu annunciato al Tokyo Game Show del 2007 e pubblicato in Giappone nel 2009, 30 Maggio, mentre negli USA il 29 Settembre; all’Europa è capitato di aspettare qualche giorno in più come al solito, quindi 9 Ottobre 2009.

Stavolta la console usata per giocare questo titolo è stata/è il Nintendo DS che ha spinto ovviamente gli appassionati ad acquistare tale console, ma tutto sommato il touchscreen è stato usato con un certo e ovvio limite: KH: 358/2 Days rimane un Action RPG in cui s’impersona il proprio personaggio e, come negli altri episodi, si usano i comandi per muoversi e colpire i nemici. Lo schermo touchscreen è stato utilizzato per i famosi “pannelli”, dove in ognuno di loro andavano inseriti particolari blocchi che aumentavano le abilità del personaggio: dal livello alla forza, alla magia, al Keyblade, ecc. ecc.. Insomma, se in KH: CoM era importante farsi un buon deck di carte, qui sarebbe meglio collezionare i blocchi ed equipaggiarli sempre al meglio, a seconda di ciò che si fa e di cui si ha bisogno. A KH: 358/2 Days è stata aggiunta una semplice modalità Multigiocatore in modo da sfruttare le capacità wireless del Nintendo DS e usare i personaggi per compiere certe missioni con svariati personaggi, ma non segue veramente la trama.

Ritorno però alla storia. Il gioco comincia subito con una introduzione all’Organizzazione XIII e a Roxas che avevamo già visto in Kingdom Hearts II, ritrovato da Xemnas e invitato a far parte proprio della sua organizzazione per i suoi scopi: distruggere gli Heartless e liberare i cuori in modo da richiamare Kingdom Hearts e rendere i Nessuno completi. Sappiamo che il Keyblade può fare questo e infatti Roxas entrerà nell’organizzazione per compiere missioni di questo genere nei soliti mondi Disney, essendo il Nessuno di Sora e capace di usare il Keyblade. All’inizio, nelle missioni, sarà sempre affiancato ad altri membri e apparirà silenzioso e privo dei ricordi della sua vita passata nei panni di Sora, al contrario di tutti gli altri.

 Pian piano farà amicizia con Axel instaurando un vero e proprio rapporto che per un Nessuno sarebbe totalmente strano in quanto esseri privi di cuore, finendo per incontrarsi spesso alla fine di ogni missione alla torre dell’orologio mangiando gelati e discutendo su molte cose. Mentre comincia a essere un Nessuno più “normale”, si presenta a sorpresa un quattordicesimo membro e utilizzatore del Keyblade, Xion, anche essa priva dei suoi ricordi. Inutile dire che si unirà ad Axel e Roxas, passando momenti insieme e cercando, forse un po’ malinconicamente, di capire chi in realtà sono. Nel frattempo, Roxas comincia a fare sogni proprio su Sora, sogni ripetuti a volte anche mentre è sveglio in missione, annotando tutto sul suo diario. A un certo punto capiamo perfettamente che questo gioco segue più o meno di pari passo, cronologicamente parlando, KH: CoM dopo che Saix, una specie di vice capo e apparentemente vecchio amico di Axel, manda quest’ultimo al Castello dell’Oblio in quanto si sospetta (a ragione come sappiamo col senno di poi) che gli altri membri stiano cercando di ribaltare i piani alti dell’organizzazione. Intanto arriva notizia che molti membri sono stati eliminati totalmente da Sora e Riku, dove Axel non si sa che fine abbia fatto.
 Dopo molto tempo farà ritorno, ma le cose cominciano a girare già in un modo alquanto strano giorno dopo giorno: Roxas sembra perdere poteri mentre Xion ne acquisisce, scatenando nell’Organizzazione XIII il desiderio di “buttare via” Roxas, dopodiché accadrà anche il contrario. I sogni su Sora si fanno sempre più numerosi e Xion riceve una visita da Riku (poco tempo dopo che ha lasciato Castle Oblivion) che la getta nello sconforto per la triste verità: nel castello Riku non è stata l’unica replica creata ma è stata fatta anche una replica malriuscita di Sora, ed è proprio Xion. Decide così di cercare di scappare via, fermata sempre da un Axel ormai sconsolato su comando dei superiori, mentre Roxas continua coi suoi dubbi.
Verso il finale vediamo Roxas lasciare il castello dell’organizzazione e andare a Crepuscopoli e affrontare Xion che tenta inutilmente di assorbirlo. I ricordi cominciano a farsi confusi, portando il nostro eroe del Keyblade a scontrarsi anche con Riku che farà uso dell’oscurità per sconfiggere definitivamente Roxas e portarlo da DiZ che lo inserirà nella simulazione virtuale di Crepuscopoli, come sappiamo da Kingdom Hearts II. Personalmente, rigiocando KH II sono riuscito a capire meglio il perché del continuo insistere di Axel nel riportare lo smemorato Roxas con sé, ma sappiamo che si sacrificherà invece in seguito per aiutare Sora che ormai ha già assorbito il suo Nessuno.

Ovviamente mancano come al solito i dettagli, ma non sono qui a spoilerare proprio tutto. Il video di sotto contiene praticamente il finale del gioco e la battaglia fra Roxas e Rik, quindi fate attenzione se non volete guardarlo; la prossima volta vorrei presentare meglio tutta l’Organizzazione XIII visto che, chissà, potremo tornare a vederla o forse no.