Kill La Kill – Recensione [01-02]

di Kirisuto Commenta

Iniziamo, infine, la stagione autunnale di recensioni con il primo, corposo, appuntamento. Come già detto sia qui che su FB, quest’autunno mi occuperò di uno dei due anime più attesi della stagione: Kill la Kill. Un anime non derivato da altri supporti (manga, light novel ecc) ma che ha dato vita a un manga iniziato il 4 Ottobre. Ricordo che ogni appuntamento tratterà 2 episodi e che quindi ci incontreremo a settimane alternate per le recensioni, ma un commento breve breve potrebbe scapparmi sulla pagina FB. Ma direi di finirla coi convenevoli e andare subito al dunque, non prima di un avvertimento.
Lo metto in chiaro subito: se volete leggere il mio commento al riguardo dell’anime, skippate subito a fondo articolo. E’ brutto da dire, ma c’è poco da fare: i mie articoli sono lunghi. Anche se… la Trama non è semplice resoconto ma è farcita anche di opinioni personali che non ho inserito nel Commento per non appesantirlo; però per chi ha visto l’episodio potrebbe risultare pesante da leggere.

Trama:

1. Inizia tutto con una lezione di storia sulla nascita del Nazi-fascismo interrotta dal Responsabile del Comitato Disciplinare (uno di 5 membri del consiglio di Istituto). Qualcuno in quell’aula ha rubato un’uniforme. Lo studente in questione, sentendosi ormai braccato, tenta la fuga ma viene rapidamente fermato. Senza via d’uscita decide di indossare l’uniforme rubata: Goku Mono-stella. Neanche il tempo di un battito di ciglia e le capacità fisiche di questo studente cicciottello vengono incrementate di molto permettendogli agilità e forza prima insperate. Noi non ci stiamo capendo nulla ma ci viene in aiuto Gamagori, il Responsabile Disciplinare, che ci spiega che esiste una gerarchia tra le uniformi Goku, all’interno della scuola, determinata dal numero di stelle (Mono-stella, Bi-stelle, Tri-stelle). Più stelle, più potere. Inutile dire che i membri del consiglio di Istituto hanno le uniformi con più stelle (3) e via via a scendere verso gli studenti normali senza alcuna stella. Ucciso lo studentello ribelle, fa la sua prima comparsa la Presidente del consiglio d’Istituto Kiryuin Satsuki, che dall’alto del suo poggio osserva con fare marziale le vicende che si susseguono nella sua scuola senza prendervi parte direttamente.


Il giorno dopo, tramite l’arrivo della studentessa trasferita Ryuko Matoi, vediamo come la struttura della città sia piuttosto particolare: piramidale e suddivisa in fasce in base alla ricchezza degli inquilini; in cima a tutto l’Accademia Honnouji in tutto il suo bianco fulgore. Dopo un rapido scontro con dei teppistelli di strada e la sorella di uno di questi, Ryuko si dirige al suo primo giorno di scuola. E si ritrova vicina di banco con Mako, la sorella di cui prima. Mako è, a mio parere alimentata da un reattore a fusione nucleare di idrogeno, sennò non si spiega l’enorme quantità di energia che questa tizia riesce a sprigionare in tutto quello che fa: non nel senso di forza ma di ragazza esagitata e iperattiva. E’ Mako a illustrare a Ryuko come funziona la gerarchia delle uniformi e, fatto interessante, è la Presidente a darle in base alle abilità specifiche dell’individuo. Durante una “perlustrazione” di Satsuki, al cui passaggio gli studenti si inchinano, Ryuko la sfida apertamente con le idee ben chiare in testa. Ha una domanda per la Presidente, se sa chi possegga l’altra metà di quell’enorme forbice rossa che Ryuko usa come spada. E siccome nulla è per caso, pare che Satsuki ne sappia qualcosa su quel paio di forbici. Carica di rabbia, la protagonista si scaglia sulla Presidente ma viene bloccata, molto poco gentilmente, dal presidente del Club di Boxe (Goku Bi-stelle) Fukuroda. Dopo uno scontro che vede perdente Ryuko, la scena si sposta nella sala del Consiglio studentesco dove facciamo conoscenza di tutti i membri. Satsuki sa bene che quella forbice è creata apposta per sconfiggere le uniformi Goku e sembra anche riconoscere il cognome di Ryuko, Matoi.


Ma torniamo a Ryuko che, fuggita, ora è alla sua vecchia casa abbandonata e cadente. Scopriamo che il padre è stato assassinato con le forbici rosse e che l’assassina o ha lasciato metà forbice nel corpo del padre, o ha rubato metà della forbice dopo averlo ucciso. Sta di fatto che Ryuko si dispera per la sua debolezza che le impedisce di scoprire l’assassina del padre e vendicarlo, fino a quando non cade in una botola. Botola aperta dal professore che qualche volta si è intravisto nel corso della puntata. Un professore che per certi versi mi ricorda Rioji Kaji; ad ogni modo, quest’uomo non si fa vedere e lascia sola la protagonista. La ragazza, sanguinante e ormai a pezzi, risveglia sotto cumuli di robaccia un’uniforme da marinaretta. Sembra una cosa scema, ma quest’uniforme ha occhi (a dire il vero uno solo, l’altro è bendato) e parla. Quest’uniforme ha voglia del sangue della ragazza e la obbliga a indossarlo. Transizione.
Il giorno seguente, a scuola, Fukuroda rapisce Mako (volendola giustiziare) per far venire allo scoperto Ryuko per combatterla su un ring regolamentare. Ma ora sorge spontanea una domanda: perché il preside non fa nulla contro tutto ciò? Beh il direttore del consiglio di amministrazione dell’accademia è la madre di Satsuki…
Dopo una dinamica entrata in scena, Ryuko si mostra in tutto il suo nudo splendore. Perché diciamocelo, quando Senketsu (l’uniforme parlante) si trasforma da semplice uniforme a semi-mecha diventa un out-fit che definire sexy è riduttivo. E non diamo per scontato che a Ryuko piaccia essere così esposta, infatti il suo costante sguardo imbarazzato dopo che Senketsu si trasforma la dice lunga. Lo scontro si chiude ovviamente a favore della ragazza ma ci sono due particolari da annotare (che discuteremo nel commento finale): in primis l’uniforme, dopo essersi trasformata, ha un ulteriore power up che, a quanto c’ho capito, consiste nel modificare la densità dell’intreccio del tessuto che permette in un aumento di prestazioni da parte di Ryuko; in secundis ogni volta che Ryuko fa a pezzi una divisa Goku, assorbe dalla presa d’aria dorsale di Senketsu un filo rosso lucente che sembra vada a incorporarsi alla divisa della ragazza. Tutti i membri del consiglio studentesco sono sorpresi, tranne Satsuki. La presidente sembra conoscere la natura di quell’uniforme ma non da dove la ragazza l’abbia recuperata, è quindi Ryuko stessa a dichiarare che l’uniforme è eredità del padre e la spada del suo assassino.

2. Il secondo episodio, la farò breve e capirete perché nel commento, riprende dal punto in cui ci eravamo lasciati e quando sembra che la presidentessa stia per sbottonarsi un pochettino, Ryuko è costretta a ritirarsi per via del dissanguamento. Senketsu (Sangue Fresco) funziona tramite il sangue che “beve” alla ragazza, ma bevi bevi Ryuko rischia di lasciarci la pelle per il dissanguamento. Svenuta per strada, la ragazza viene tratta in salvo dai teppistelli e curata dal padre di Mako, dottore di professione. Altro dettaglio svelato, le residenze degli abitanti della città vengono stabilite in base al numero di stelle che i figli hanno sull’uniforme all’accademia. Per questo Mako e famiglia vivono nella periferia disastrata.
Spostandoci in una delle sale dell’accademia (quella del Club di Cucito) dedicata al confezionamento di altre uniformi Goku saltano fuori gli intenti della Presidente Satsuki. La giovane sembra voler espandere il controllo su tutta la nazione, tramite le scuole (inizialmente) introducendo il sistema delle divise Goku su vasta scala per poter avere sotto controllo tutte quelle masse che sono “maiali travestiti da umani”. Dopotutto, le divise scolastiche giapponesi più tradizionali hanno sempre ricordato le divise militari. Il prossimo passo del progetto è assoggettare la regione dell’Hokkaido tramite un confronto tra i Club di Tennis rispettivi, al di fuori di qualsiasi logica di torneo. A tal fine, Satsuki dona al capitano del Club una Goku Bi-stelle appositamente cucita, al posto della Goku Mono-stella in suo possesso. In tutto questo veniamo a conoscenza del fatto che la Presidente non indossa una Goku in quanto ritiene sufficiente la sua spada e la propria maestria nell’usarla.


Tramite un breve flashback di Ryuko vediamo come andò il primo incontro tra lei e la sua nuova divisa dopo che questa si fece indossare a forza. Senketsu (nome datogli da Ryuko) è stata fabbricata da Isshin Matoi, il padre di Ryuko ma purtroppo parte della sua memoria è andata danneggiata e quindi non ricorda tutto del suo passato. Al seguente giorno di scuola Ryuko viene sfidata dal capitano del Club di Tennis e nel primo scontro Ryuko si ritrova perdente (visto che non riesce ad attivare Senketsu) e svenuta. La vittoria verrà al secondo scontro tra le due, che però non accadrà prima della chiacchierata tra la protagonista e il professore, Aikuro Mikisugi. Sebbene manchi tanto così che Aikuro si denudi completamente mettendo in mostra il suo bel corpo, tutto torna normale col suono della campanella che lo richiama alle lezioni. L’incontro non risulta inutile per due motivi: noi capiamo che il docente ne sa a pacchi su quell’uniforme e in più spiega a Ryuko che per attivare Senketsu deve sanguinare, le dona quindi un guanto che faciliterà la cosa e permetterà una “trasformazione majokko” veloce ed efficace senza future brutte sorprese. Avviene il secondo scontro (una partita di tennis vera e propria) in cui la protagonista dopo aver sconfitto l’avversaria assorbe il filo rosso dell’uniforme Goku. Al termine della puntata, Ryuko viene sfidata da Satsuki che nonostante il breve scontro rimane sorpresa di come la spada e l’Senketsu resistano bene alla lama della sua spada, non del tutto comune. Lo scontro è breve per il problema già notato in precedenza: il sangue di Ryuko viene bevuto dall’uniforme e questo non è propriamente salutare, ciò costringe la ragazzina a ritirarsi di nuovo.
Fine. Per ora…

Commento: quest’anime è “troppo”. Troppo di tutto. E’ esagerato sotto ogni punto di vista e, se mi permettete l’uso di parole poco fini, parecchio cazzone. Un anime che ripercorre le classiche dinamiche dello shonen a livelli con un protagonista di quelli coi controcazzi. Non posso fare a meno di usare il termine “gar” per definire Ryuko Matoi. Gar è, per definizione, un personaggio figo e cazzuto. Un personaggio di quelli che man mano che guardi l’anime ti vien voglia di erigere statue in loro nome… esempi? Kamina (TTGL) oppure Kenshiro. Ryuko è un maschiaccio cazzuto fino a che Senketsu non si trasforma ed allora esce fuori quel “virginale imbarazzo” di una ragazza che indossa una roba simile. E il che rafforza il carattere gar del personaggio in quanto si tratta di un imbarazzo motivante e non debilitante, per spiegarmi… Quando è imbarazzata Ryuko pesta più forte, non si va a nascondere in una stanza. Gar ovunque. Tutti gli altri personaggi sono in linea col loro stereotipo che però viene esasperato caricaturalmente rendendoli… esagerati. Vi assicuro che non trovo un’altra parola al di là di questa per descrivere il tutto. E non che sia negativa come cosa! Un buon anime spaccone e “ultra-power” ci sta, se però è corredato di spunti interessanti che forniscono una trama buona. E Kill la Kill li ha.
Partendo dall’accademia che gestisce vita e morte dell’intera città, per arrivare uniformi dotate di poteri sovrannaturali tutto ha, per ora, delle buone bai di partenza (solide) su cui costruire una storia interessante. E non tanto per come si evolverà, perché sappiamo tutti che nei prossimi dieci episodi dobbiamo aspettarci botte con pawn minori per poi arrivare ai big four ed infine a Satsuki, mentre pian piano si svelano segreti, ricordi e piani futuri. Già l’opening mostra in una rapida carrellata tutti i nemici che dovrà, grosso modo, affrontare Ryuko. E a questo punto direi di fare il punto delle informazioni rinvenute finora.
Le uniformi contengono tutte un pezzo di quel filo rosso che poi Senketsu assorbe. Sappiamo che Senketsu è su tutto un altro livello rispetto alle Goku e che Satsuki ha chiamato quel tipo di uniforme Kamui. La forbice è capace di fare a pezzi le Goku, ma la spada di Satsuki è capace di fare a pezzi le Kamui. Infine, Senketsu è stato creato dal padre di Ryuko. Devo provare ad azzardare una previsione? Il potere delle uniformi è dato, ovviamente, dal filo rosso; quel filo rosso è lo stesso che compone Senketsu e lo stesso che, suppongo, fu rubato a Isshin Matoi. Quindi: Isshin sviluppa questo filo rosso e, in segreto, ci crea Senketsu ma viene rintracciato, derubato del rocchetto di filo rosso e ucciso. Ad aver rubato il filo suppongo sia stata la madre di Satsuki che lo dà alla figlia. Questa non decide di usarlo per una Kamui tutta sua ma lo taglia in parti minori che incorpora a divise normali per fare le Goku dando via al suo piano di conquista del Giappone. L’altra metà della forbice ce l’ha Satsuki perché le serviva per tagliare il filo rosso, altrimenti indistruttibile.
In definitiva: quest’anime è promettente e io mi gusto (e gusterò) ogni episodio. Non è il novello “Aku no Hana” o che so io, non è un anime che pretende di spacciarsi per profondo o di spessore. E’ un anime per puro intrattenimento che, adottando uno schema ben noto, cercherà di distinguersi. E a mio avviso, ci sta riuscendo.
Continuate a seguirci, chè qui ne vedremo di cose. E soprattutto… da un anime esagerato non posso che aspettarmi un finale oltre l’esagerazione!
Cercherò di essere più breve… Alla prossima!

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