“Hora!” lettori, e bentrovati con la Jojopedia: uno degli spazi di Komixjam dove due volte al mese (un pò poche, lo ammetto) affronto e analizzo uno dei manga più bizzarri della storia, che non credo necessiti di ulteriori presentazioni. Due settimane fa il tema trattato era Jonathan e Dio, protagonista e antagonista della prima serie Phantom Blood, quest’oggi invece voglio occuparmi dei coprotagonisti e i personaggi secondari che accompagnano e aiutano Jonathan nella sua perigliosa impresa.
Voglio iniziare con Will Anthonio Zeppeli, il coprotagonista di Phantom Blood per eccellenza, e per svariati motivi il mio personaggio preferito di questa serie. Zeppeli compare nella vita di Jonathan portando una terribile notizia: Dio non è morto nell’incendio della residenza Joestar, ma si è salvato grazie ai terrificanti poteri della Maschera di Pietra, quindi il mondo non è ancora salvo. Eppure quest’uomo buffamente vestito e con una passione per i cibi pepati porta con se anche la speranza, poichè insegnerà a Jonathan a padroneggiare l’unica arma efficace contro i vampiri: le Onde Concentriche dell’Arte dell’Eremita, di cui parleremo accuratamente in un prossimo appuntamento. Ma Zeppeli non è stato solo il maestro di Jonathan, è stato anche amico e compagno nella lotta contro le creature della notte, vicino come un fratello ma protettivo come un padre nei suoi confronti, lo supporta con tutto se stesso anche nel momento della sua morte ponendo la salvezza degli altri sempre davanti alla propria.. Perchè se c’è una caratteristica che accomuna tutti gli Zeppeli è il destino di perire di una morte spesso tra le più brutali mai disegnate da Araki: sono persone orgogliose che affrontano il loro fatale destino senza timore e essendo di supporto al Joestar di turno fino alla fine. Per questo motivo spesso hanno un carattere difficile da trattare, ma sono indubbiamente le persone più buone e disposte al sacrificio presenti in tutto Jojo: nel caso particolare Will Zeppeli, sebbene conscio della sua morte certa non si tira di fronte al pericolo affrontando con una freddezza e una compostezza incredibili anche le situazioni più terribili… indipendentemente dal fato sarà proprio il suo buon cuore a tradirlo e fargli affrontare a viso aperto un pericolo mortale (Zeppeli perde la sua compostezza quando vede Jonathan in difficoltà). E come se non bastasse come potremmo non amare questa famiglia dalle origini italiane!
Erina Pendleton, è anche per certi versi la prima donna Joestar: è innegabile che ne siano apparse poche negli anni, e che spesso abbiano avuto un ruolo marginale in molte serie, eppure quelle che sono state al centro delle vicende narrate hanno sicuramente lasciato il segno. Dopotutto, come ben sapete, i maschi Joestar sono una genia di scapestrati, scansafatiche, omaccioni litigiosi con problemi di condotta di ogni genere, e per star appresso a buzzurri di questo calibro (soprattutto a uno come Joseph) servono necessariamente grandi donne. Erina, infatti, è stata anche la prima ad aver inflitto una sconfitta morale a Dio, ancora prima che Jonathan pensasse anche solo di potergli tenere testa nella loro adolescenza. Dopotutto Dio stesso riconosce che il gesto e lo sguardo di sfida della giovane dopo il bacio rubato lo hanno messo in difficoltà.

Che dire di Robert Edward O. Speedwagon? Per il lettore che si è fermato alla prima serie Speedwagon potrebbe sembrare uno di quei personaggi poco utili presente sulla scena solo per narrarla trasmettendo una forte impressione al lettore attraverso le sue osservazioni, dando raramente un contributo effettivo a un combattimento. È vero, sostanzialmente Speedwagon è stato solamente il narratore delle imprese Joestar, ma conquistato e riportato sulla retta via dal buon cuore di Jonathan sarà sempre legato da una forte amicizia ai membri di questa famiglia, affetto poi tramandato alla Fondazione Speedwagon, che più di una volta aiuterà i Joestar nelle loro sventurate peripezie. È conscio della sua impotenza che spesso sottolinea apertamente, farà comunque la sua piccola parte scongelando con il proprio sangue il braccio congelato di Zeppeli permettendo che questi possa correre in aiuto di Jonathan.

Quando la prima serie volge alla fine compaiono altri tre personaggi: Dire, Straits e Tompetty (Tonpeti in alcune traduzioni), chiamati da Zeppeli per aiutarli nella lotta contro i mostri creati dalla Maschera; questi arrivano quando oramai Zeppeli è già caduto in battaglia per mano di Tarkus. Questi personaggi fanno a dire il vero ben poco, e hanno un ruolo piccolo nella storia; mi permettono comunque di approfondire due tematiche splendidamente “manga”, che si respirano soprattutto nelle prime due serie del lavoro di Araki. Il primo a comparire dei tre è Dire, amico di Zeppeli che appena apparso decide di mettere alla prova Jonathan con quella che è la versione meno offensiva della sua tecnica mortale, la Thunder Split Attack, che diventa completa e a detta di Dire invincibile nella sua versione “Cross“, usata contro Dio. È un attacco che si base sul colpire alla testa l’avversario bloccando la sue braccia e impedendogli quindi di difendersi con le proprie gambe: la classica tecnica squisitamente manga presentata come infallibile. Ovviamente questo attacco fallisce due volte, anche la sua versione completa non è in grado di preoccupare Dio, e Dire muore poche pagine dopo essere apparso. Ho sempre fatto appello a questo personaggio, e la sua terribile fine, per sostenere l’idea che in un manga tutte quelle tecniche basate su costruzioni logiche “a priori“, o sul mero calcolo per ridurre a zero le possibilità di evaderle (questo attacco colpisce a 360°! cit. qualunque personaggio manga secondario), tendono spesso a fallire miseramente, ed è dimostrato anche dal fatto che una rosa sputata con astio risulta essere molto più pericolosa. L’essenza e le probabilità di successo di un attacco in un manga dipendono soprattutto dal sentimento che l’ha fatto scaturire: Dire, morendo, mi ha insegnato e mi ricorda ogni volta soprattutto questo. (Non dimenticate inoltre quanto sia importante urlare il nome della tecnica perchè abbia effetto ndRegola.)
Straits ha un ruolo minore in Phantom Blood, gli viene dedicato più spazio nella seconda serie… qui compare e si limita ad accompagnare il maestro Tompetty e a difendere Poko e sua sorella dagli attacchi degli zombie di Dio (che trall’altro hanno i nomi dei membri dei Led Zeppelin, più avanti tratterò anche questo stretto legame tra Jojo e la musica rock). Anche Tonpeti è un personaggio di sfondo: affianca in alcuni casi Speedwagon arricchendo i suoi commenti con aspetti più tecnici riguardo alle Onde Concentriche e alle loro miracolose potenzialità. Tompetty mi permette un collegamento con uno dei temi dei primi approfondimenti, riguardo al destino: come dissi precedentemente, Araki non ha mai chiarito se vi fosse l’esistenza di una forza misteriosa che guidasse i suoi personaggi, ma come dimostra la profezia di morte che Tompetty ha lasciato a Zeppeli alcuni eventi sono ineluttabili. Ogni serie ne ha qualcuno, nella prima possiamo considerare sicuramente l’incontro fortuito tra i padri di Jonathan e Dio, e il sacrificio di Zeppeli. Ultimo presentato ma di certo non ultimo per importanza, Poko, un semplice bambino ma sicuramente molto più coraggioso e onesto con se stesso di tanti adulti! Il coraggio dei piccoli che contribuisce in qualche modo alla vittoria della giustizia è un tema presente in molti manga degli anni ’80, utilizzato ad intermittenza in quello di Araki: a ricordarci che spesso i gesti più importanti possono essere quelli dei personaggi che per definizione “fanno da sfondo”.

Cosa sarebbe stato di Jonathan Joestar senza tutti questi personaggi che lo hanno accompagnato nella sua missione? Probabilmente niente, sarebbe stato un debole completamente in balia delle angherie di Dio. Il segreto dei muscoli d’acciaio di Jonathan non dipende dalla sua padronanza dell’Arte dell’Eremita, ma proprio dai legami che stringe nel corso della sua vita! La forza dei suoi Overdrive è la somma dei sentimenti di amore, odio, e del desiderio di redimere il suo onore e vendicare i suoi cari caduti. Credo che i parallelismi con Hokuto no Ken siano dovuti, Araki stesso affermò di essere stato ampiamente influenzato dal lavoro di Buronson/Hara prima di formare un suo stile personale (che inizia a prendere visibilmente forma dalla quarta serie) che comunque non farà mai a meno dei commoventi e nobili sacrifici. Zeppeli è soltanto il primo di una lunga fila di personaggi che incontreranno la morte non prima di lasciare per sempre un eroico contributo: questa costante è per certi versi una delle più affascinanti del fumetto di Araki e sicuramente una di quelle che più di tutte mi hanno coinvolto.