Dylan Dog: il fenomeno – Le vie dei colori

di IORI_17 Commenta

Dylan Dog non è solo fumetto: negli anni ha dato vita ad un’edizione radiofonica dove venivano narrati i suoi albi, ad un recente film e un numero spropositato di oggetti di merchandising ad esso legato. A volte è successo anche che fossero gli autori del fumetto a portare nell’universo dell’Indagatore dell’incubo elementi presi dal mondo esterno, come nel caso dell’albo “Le vie dei colori”.

Questa storia è stata pubblicata per la prima volta come allegato della rivista “Tutto” nell’ottobre del 1996 e successivamente è stata riproposta nel Super Book 23. Interamente disegnata da Claudio Villa vuole essere un omaggio a Claudio Baglioni che in quest’albo veste i panni di Dylan, infatti in una tavola è possibile riconoscere il cantautore nel riflesso dell’Old Boy. La particolarità di questo fumetto è il fatto che le parole sono prese direttamente dall’omonima canzone pubblicata un anno prima da Baglioni nell’album “Io sono qui”, inserite da Villa come sceneggiatura di questa fantastica opera. Le 16 tavole che compongono l’albo (copertine escluse) presentano dei giochi visivi tra il classico bianco e nero dei fumetti ed il colore che pare dar vita ai personaggi disegnati da Villa, accompagnati dalle parole poetiche di Baglioni che narrano di un “cavaliere” alla ricerca di se stesso, a cui si adatta perfettamente Dylan.

Alcuni fan si sono presi la briga di montare le tavole del fumetto per farle combaciare con la canzone originale in un video che unisce il lavoro di due geni, e se ancora non si fosse capito ritengo ciò a cui hanno dato vita questi due autori un’opera di inestimabile valore e bellezza, perciò se ancora non avete avuto il piacere di gustarla vi consiglio di isolarvi dal mondo per i prossimi sei minuti e di immergervi in questa fantastica storia.

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Purtroppo di rado si vedono collaborazioni di questo calibro, ma forse è la loro stessa rarità a renderle uniche, non ci resta che ringraziare chi ci offre emozioni simili che difficilmente dimenticheremo tanto presto, o più probabilmentedi cui è impossibile scordarsi.

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